L'ACCUSA - La notizia apparsa sui quotidiani tedeschi è di quelle da prima pagina. L'ex amministratore delegato della Porsche, Wendelin Wiedeking, sarebbe sospettato di manipolazione del mercato finanziario e insider trading, ovvero la negoziazione di titoli di un'azienda (in questo caso quella della VW), a seguito di informazioni riservate.
Secondo quanto riportato dal sito d'informazione Handelsblatt.com, a far scattare le indagini, avvenute nel quartier generale della Porsche a Zuffenhausen nella giornata di ieri, è stato l'allarme lanciato dal Bafin (la Consob tedesca). Gli analisti del Bafin si sono insospettiti per le oscillazioni del titolo della VW che nell'autunno del 2008 aveva subito un rialzo dell'82% raggiungendo un valore di circa 1.000 euro, prima che la recessione economica e la crisi dei mercati finanziari arrestasse di fatto il tentativo di scalata di Porsche alla VW.
LA DIFESA - La Porsche ha prontamente diramato un comunicato stampa nel quale si dichiara estranea ai fatti contestati che, sempre secondo Handelsblatt.com potrebbero non coinvolgere solo l'ex ad Wendelin Wiedeking, ma anche l'ex direttore finanziario Holger Härter, e si rende disponibile alla più ampia collaborazione per chiarire quanto prima la situazione venutasi a creare.
Sembra proprio che le due Case tedesche, come nelle migliori soap-opera, contrapposte dall'antagonismo di due famiglie (Wolfgang Porsche e Ferdinand Piech, presidente del consiglio di sorveglianza della Volkswagen, sono cugini) continueranno a rendersi protagoniste a suon di colpi di scena.