ADDIO A UN GENIO DELLE CORSE E DELLA TECNICA - Si è spento nella sua Modena, all’età di 87 anni, dopo un’intera vita dedicata ai motori da corsa e alle corse, l’ingegner Mauro Forghieri. Con lui se ne va un vero monumento della tecnica automobilistica, nonché un grande testimone dell’epoca d’oro della Formula 1 e delle corse di durata. Categorie nelle quali, grazie al suo prezioso contributo al tavolo da disegno e a bordo di pista, a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 la Ferrari ha vinto 54 gran premi iridati, quattro titoli mondiali piloti e sette titoli costruttori.
È STATO UN UOMO DI GRANDI PASSIONI - L’affetto di Forghieri nei confronti della casa di Maranello non si è mai sopito, nemmeno dopo il termine della sua carriera sotto il segno del Cavallino Rampante, che lasciò nel 1984 per passare alla Lamborghini e poi alla Bugatti. Nei suoi oltre vent’anni alla corte di Enzo Ferrari, che lo chiamò nel 1959 fresco di laurea, affidandolo insieme al quasi coetaneo Gian Paolo Dallara a Carlo Chiti, ha contribuito in maniera decisiva allo sviluppo della Formula 1 moderna: sua, per esempio, l’intuizione di montare gli alettoni per tenere incollate all’asfalto le monoposto, ma le innovazioni trasferite dall’ufficio progettazione alla pista non si contano. La sua mente era veloce e il suo animo “focoso” nel senso più latino del termine, caratteristiche che sapeva infondere tra le pieghe meccaniche più profonde delle sue vetture, rendendole spesso inarrivabile per la concorrenza.
UN ESEMPIO PER I PIÙ GIOVANI - Alla Ferrari Forghieri fu anche un bravo “gestore” di talenti, alcuni “complicati” come Niki Lauda e Carlos Reutemann, altri imprevedibili nelle loro improvvise manifestazioni di puro genio e sregolatezza, come Gilles Villeneuve, il pilota al quale rimase più legato. Fino alla fine dei suoi giorni ha osservato a distanza ma con la curiosità e la passione di sempre lo sport automobilistico, concedendo numerose interviste che, grazie a internet e ai social network, hanno raggiunto e affascinato anche gli appassionati di nuova generazione. L’ultima medaglia al valore, dopo tanti trofei conquistati sui campi di gara di tutto il mondo, era arrivata il 13 gennaio scorso, in occasione del suo 87esimo compleanno, quando il Comune di Modena gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, in particolare per il suo contributo allo sviluppo e della Motor valley.