Rispetto agli endotermici i motori elettrici, essendo costituite da poche componenti (statore, rotore e involucro esterno) sono molto più semplici, quindi, risulta anche più complesso incrementarne il rendimento. Negli ultimi anni, con la graduale diffusione delle auto elettriche, i costruttori hanno avviato dei programmi di ricerca per migliorarli puntando soprattutto sulla compattezza e sulla leggerezza, a tutto vantaggio della riduzione delle masse sospese.
La Renault, avvalendosi della collaborazione della Valeo, azienda specializzata in componentistica, annuncia lo sviluppo del nuovo motore elettrico E7A, che dovrebbe essere introdotto nelle EV della casa francese a partire dal 2027. Attualmente l’unità elettrica è in fase di prototipazione e si caratterizza per la particolare compattezza della sua architettura all-in-one, che lo rende del 30% più piccolo a parità di potenza rispetto ai motori attualmente montati sulla Mégane E-Tech Electric.
Inoltre, la Renault e la Valeo hanno lavorato per rendere l’E7A più sostenibile riducendo l’impronta di carbonio del 30% grazie a un rotore privo di terre rare (il rotore è la parte mobile dell’unità elettrica). Questo è stato possibile ingegnerizzando un rotore avvolto, invece di una tradizionale tecnologia a magneti permanenti. Il risultato è un’unità più compatta e sostenibile, con un miglior rendimento e una potenza fino a 200 kW (271 CV).
La Renault si occuperà dell’ingegnerizzazione e della fornitura del rotore, mentre la Valeo provvederà allo statore (la parte fissa), che può contare sull’impiego della tecnologia Hairpin per l’assemblaggio dei fili di rame. L’E7A, che per la Renault è il motore elettrico di terza generazione, contribuirà anche a ridurre il tempo di ricarica della batteria, in quanto la tensione del passerà dagli attuali 400 a 800 volt.