COME LE “GRIFFE” - Gucci, Versace, Dolce & Gabbana e via discorrendo sono nomi di cui ben si conosce quanto siano colpiti dal problema dei falsi. Meno noto è il fatto che fenomeno analogo e per alcuni importanti aspetti molto più grave, lo vivono sempre di più le aziende della componentistica per auto. Da tempo si susseguono notizie di sequestri e scoperte di grandi quantitativi di ricambi e pneumatici “taroccati”, venduti come buoni.
VW NEL MIRINO DEI FALSARI - L’ultimo episodio venuto alla luce nei giorni scorsi nell’ambito del porto di Napoli, dove sono stati scoperti due container di ricambi per auto falsi provenienti dalla Cina e destinati al Ghana. Si trattava di seimila ricambi per auto Volkswagen, recanti il marchio Kolbenschmidt sk, ovviamente contraffatto. I ricambi per auto viaggiavano assieme a centinaia di migliaia di dvd “tarocchi”. Il tutto per un valore di circa 2 milioni di euro, secondo le stime fatte dalla Guardia di Finanza.
ONESTÀ E PERICOLOSITÀ - Il problema della contraffazione non è nuovo, e sono alcuni anni che le case costruttrici e le aziende della componentistica si battono per avere norme severe e controlli attenti. Ma non solo. Il loro impegno è rivolto anche agli addetti ai lavori delle reti di assistenza e ai ricambisti, affinché vigilino e non si lascino ingannare o, peggio, non cedano alle lusinghe delle prospettive di affari facili. In ballo non c’è soltanto la correttezza e l’onestà, con quel che ne consegue se si viene scoperti, ma anche una questione di sicurezza per gli automobilisti. Numerosi test compiuti su ricambi falsificati hanno messo in evidenza la loro non idoneità a svolgere le funzioni per cui i pezzi originali sono stati progettati.
ENORME GIRO D’AFFARI - Nell’estate scorsa l’Anfia, l’associazione dei costruttori italiani, che comprende anche il settore della componentistica, ha preso l’iniziativa di pubblicare e diffondere un vademecum che aiuti a smascherare i falsi. Nell’occasione l’Anfia ha diffuso alcuni dati impressionanti sul fenomeno. Secondo le stime dell’Ocse (l’organizzazione mondiale per lo sviluppo economico) il giro d’affari del falso si aggira sui 16 miliardi di dollari all’anno nel mondo. Secondo il nostro Censis il fatturato di questo settore illegale è di circa 120 milioni di euro, che è l’equivalente del 15% dei ricambi venduti ogni anno in Europa.