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Opel OPC: 15 anni a tutto gas

14 gennaio 2015

Festeggia i tre lustri di attività l'Opel Performance Center che sviluppa e produce le versioni più “cattive” della casa tedesca.

Opel OPC: 15 anni a tutto gas
DIVISIONE SPECIALIZZATA - Tra i vari anniversari automobilistici c’è anche quello della OPC, Opel Performance Center, cioè la divisione che all’interno della Opel si occupa della produzione di serie particolarmente sportive e la cui sigla identifica tali modelli. L’attività è iniziata nel 1999 con il lancio della prima Opel Astra OPC. Con il debutto della seconda generazione dell'Astra (la G) la Opel sente di aver bisogno di qualcosa di più della versione GSi, che aveva fatto bene all'immagine sportiva della marca negli anni 90, ma non abbastanza. L’auto non era affatto adatta alle corse. Non era in previsione una versione GSI, mancavano un gruppo motore-trasmissione competitivo e un telaio corrispondente. Così a Russelsheim si sedettero a un tavolo e nel giro di un solo anno svilupparono e testarono il loro modello di debutto.
 
 
LA PRIMA È LEI - Partendo dal motore Ecotec 2.0 da 136 CV, il nuovo team OPC costruì un propulsore con una maggiore propensione a salire di giri. Montava pistoni forgiati, alberi a camme dal profilo più spinto, collettori di aspirazione e di scarico più larghi e di una gestione elettronica ottimizzata. Questi interventi consentirono di raggiungere una potenza di 160 CV. Un radiatore dell’olio aggiuntivo e un termostato del liquido di raffreddamento modificato consentivano di tenere a bada la temperatura del rinvigorito motore. Anche il telaio aveva bisogno di interventi per essere all’altezza delle superiori prestazioni. La Opel voleva che la Astra OPC (nelle due foto qui sopra) si distinguesse nella trazione e nella maneggevolezza. Il baricentro della vettura fu abbassato di due centimetri e si adottarono ammortizzatori Bilstein, freni a disco di dimensioni maggiori e i cerchi BBS da 17 pollici, un nuovo disegno delle sospensioni a quadrilateri e uno sterzo più diretto. La Opel Astra OPC disponeva inoltre di uno specifico pacchetto aerodinamico e di sedili anatomici Recaro. Fu programmata una produzione di 2.500 esemplari, il numero minimo necessario per per l’omologazione nelle corse per auto aspirate di 2 litri. Ma l'accoglienza da parte del pubblico fu superiore alle aspettative e il numero fu innalzato a 3.000 unità, tutte vendute dopo quattro mesi.
 
 
LA MUNOVOLUME PIÙ VELCOE - Questo primo “esperimento” fece crescere la fiducia nel team OPC e il successivo progetto non si fece attendere troppo. Il team puntò infatti a realizzare la monovolume media più veloce al mondo. Per la Opel Zafira OPC (qui sopra) si passò al motore turbo, dal quale è più facile spremere cavalli. Da quel momento in poi, tutti i modelli Opel Performance Center furono sovralimentati. Le prestazioni dei motori 2.0 litri crebbero gradualmente, dai 192 CV della prima Zafira OPC ai 200 CV della seconda generazione dell'Astra OPC, fino ai 280 CV dell’attuale Opel Astra OPC. Anche la coppia crebbe con le prestazioni. Il primo motore 2.0 litri turbo erogava 250 Nm, l'ultimo raggiunge 400 Nm.
 
 
IL NÜRBURGRING - I modelli OPC sono stati impegnati sul tracciato del vecchio Nürburgring, lungo 20,8 km, per dimostrare la loro efficacia. La seconda generazione dell'Astra OPC stabilì un record di 8’35”94 nel 2005. L’anno successivo, la Zafira OPC fissò il nuovo primato per le monovolume di medie dimensioni (8’54”38). La Corsa OPC nel 2007 ha girato nel rispettabilissimo tempo di 8’47”99. E proprio al Nürburgring, dove ha una sede fissa per i test, la Opel ha voluto dedicare le versioni ancora più speciali dei suoi modelli OPC:  l’Astra OPC del 2008 e la Corsa OPC del 2011 (qui sopra). Nel 2012 è la volta dell'attuale Astra OPC fregiarsi della sigla Nürburgring: messa a punto sul circuito stesso può contare su un differenziale meccanico e ad altre modifiche ai freni e alle sospensioni.
 
 
AL TOP C'È LA INSIGNIA - Ammiraglia delle sportive Opel è l’Insignia OPC (foto qui sopra), con il suo V6 turbo di 2.8 litri capace di 325 CV e 435 Nm di coppia trasferiti su tutte e quattro le ruote. Secondo quanto afferma la casa la trazione integrale è stata sviluppata facendo tesoro delle esperienze raccolte nel Campionato Turismo Tedesco (DTM). La Insignia OPC passa da 0 a 100 km/h in 6 secondi ed è disponibile anche in versione Sports Tourer, cioè con carrozzeria station wagon. La versione Unlimited con cambio manuale raggiunge infatti i 270 km/h (265 km/h per la Sports Tourer) invece dei 250 autolimitati della versione di serie.


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Ritratto di Ivan92
14 gennaio 2015 - 20:17
10
Mi fa piacere che AlVolante abbia dedicato un articolo per l'anniversario delle OPC, una storia relativamente breve ma fatta di successi non indifferenti, aggiungerei anche che da tradizione tutti i modelli prima di essere messi in commercio vengono collaudati per 10'000 km al Nürburgring. Ora che Opel ha deciso di creare tanti nuovi modelli e motori spero che ci sia lavoro anche per gli ingegneri OPC, in modo da continuare a dare parecchio fastidio alla concorrenza ancora per molto tempo :)
Ritratto di EasterRuben
14 gennaio 2015 - 23:13
La seconda serie di OPC ne aveva 240, di cavalli.
Ritratto di robertoGT
15 gennaio 2015 - 03:43
5
Belle tutte, ma chissà perché mi piace la Zafira, mi piace l'idea di guidare una monovolume pepata!!
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
15 gennaio 2015 - 16:22
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di onlyroma
15 gennaio 2015 - 16:52
Noi della redazione di almanubrio ti ringraziamo vivamente.
Ritratto di TOPSPEED1
31 agosto 2015 - 23:41
Sono un felice propietario di una ZAFIRA 2.0 turbo 16 V OPC del 2002 , prima serie, con 200.000 KM e non voglio ancora separarmi da lei. Grazie OPEL Auguri OPC !