3,5 MILIARDI IN 30 ANNI - Dal 2030, lo storico stabilimento Mini di Oxford diventerà un sito di produzione di sole auto elettriche. Un investimento di oltre 600 milioni di sterline (poco meno di 700 milioni di euro al cambio attuale) sugli impianti di Oxford e di Swindon permetterà di produrre, a partire dal 2026, la Mini Cooper elettrica (nella foto qui sopra) e la Aceman, un’inedita crossover compatta proposta solo con motore elettrico. Entro il 2030 il BMW Group avrà speso oltre 3 miliardi di sterline (3,5 miliardi di euro) per gli stabilimenti inglesi di Swindon, Hams Hall e Oxford a partire dal 2000.
FINO AL 2026 LA EV ARRIVA DALLA CINA - L’intervento, supportato dal governo britannico, prevede che dal 2024 a Oxford si inizieranno a produrre la nuova generazione della Mini 3 porte e 5 porte con motori a combustione, oltre che la Cabrio. Fino al 2026, la produzione della Mini elettrica avverrà invece in Cina, su una piattaforma condivisa con Great Wall. Come accennato, a partire dal 2030 la produzione inglese sarà esclusivamente elettrica. Nel medio termine, lo stabilimento raggiungerà una capacità produttiva di circa 200.000 vetture all’anno, con veicoli a combustione e a batteria realizzati inizialmente sulle stesse linee.
LA COUNTRYMAN È TEDESCA - Tra poche settimane un altro modello molto importante comincerà a essere prodotto. Si tratta della Countryman, crossover presentata in contemporanea alla Cooper 3 porte. Sarà anche il primo modello costruito interamente in Germania, nello stabilimento della BMW di Lipsia, dove viene prodotta anche la BMW X1.