STORIE SIMILI, FINALI DIVERSI - È passato poco più di un anno da quando la Apple ha messo definitivamente una pietra sopra al progetto di realizzare una propria auto elettrica (qui per saperne di più). Il progetto ambizioso è naufragato dopo aver incontrato diverse difficoltà, rivisto più volte gli obbiettivi e aver investito montagne di denaro: in 10 anni l’azienda di Cupertino avrebbe speso circa 10 miliardi di dollari nello sviluppo della sua auto.
Un’altra azienda tecnologica, anch’essa nota soprattutto per i propri smartphone, si è invece affacciata all’industria automobilistica con meno proclami ma con molto più successo. Si tratta della cinese Xiaomi, che poche settimane dopo la fine del progetto della Apple ha mostrato al mondo la sua prima auto, la SU7: un prodotto più che concreto visto che dal debutto a marzo dello scorso anno la berlina elettrica ha già venduto oltre 155.000 esemplari in Cina. Ma perché la Xiaomi è riuscita là dove la Apple ha fallito?
AMBIENTE E TECNOLOGIE - La Xiaomi ha avuto un vantaggio innegabile: la Cina. Il governo di Pechino ha infatti investito nelle sue case automobilistiche miliardi per sviluppare modelli elettrici. Inoltre, la catena di approvvigionamento per i materiali necessari alla costruzione dei veicoli elettrici e tutta cinese.
La collaborazione della Xiaomi con la Beijing Automotive Group ha permesso di avere pronta quasi immediatamente una fabbrica in cui costruire la vettura.
Per ottenere successo, il colosso cinese ha adottato diverse strategia della Tesla utili a semplificare la produzione e ridurre i costi. Tra questi c’è il processo di gigacasting, che crea i telai delle automobili grazie a un processo di fusione dell’alluminio, riducendo il numero di parti e di fasi della produzione.
Grazie a ciò la SU7 viene venduta a prezzi estremamente competitivi, intorno all’equivalente di 30.000 euro (per la Apple Car si parlava di prezzi intorno ai 100.000 dollari) per una vettura in grado di promettere fino a 800 km di autonomia nel ciclo di omologazione cinese.
ECOSISTEMA CONNESSO - L’integrazione della vettura della Xiaomi nell’ecosistema degli altri prodotti dell’azienda (che oltre ai cellulari produce anche un’incredibile quantità di oggetti connessi) ha svolto un ruolo cruciale. Per esempio la SU7 consente di riportare senza soluzione di continuità lo schermo del telefono su touchscreen dell’auto: da qui si possono attivare i dispositivi domestici come le luci e l’aria condizionata.
Per la Xiaomi è stato anche fondamentale comprendere e assecondare le preferenze dei clienti e in Cina il design della SU7 ha riscosso particolare successo tra le donne, che spesso risultano determinanti nelle scelte finali di acquisto. E presto il colosso tech rilancerà con un altro modello, la suv Xiaomi YU7 e la costruzione di un nuovo impianto di produzione.