SEI È MEGLIO DI QUATTRO? - Il motore della stragrande maggioranza delle auto combustione funziona a quattro tempi. Nella prima fase (aspirazione) la miscela di aria e carburante entra nel cilindro, il pistone spinge la miscela verso la parte alta del cilindro (compressione) dove viene accesa e quindi spinge nuovamente il pistone verso il basso (espansione). Con l’ultima fase (scarico) i gas rimanenti vengono espulsi dal cilindro. La Porsche ha recentemente depositato i brevetti (nei disegni qui sotto) per un motore che ai canonici quattro tempi ne aggiunge altri due, per un totale di sei tempi. Si tratta di un’innovazione che potrebbe rappresentare un’importante evoluzione nella tecnologia dei motori a combustione. In base a quanto riportato nei documenti consegnati all’ufficio brevetti degli Stati Uniti, la casa tedesca intende un processo come sei fasi singole, che possono essere suddivise in sequenze di tre fasi.
PIÙ EFFICIENTE E POTENTE - Il motore a 6 tempi della Porsche funzionerebbe con una prima sequenza di aspirazione-compressione-espansione, seguita da una seconda sequenza di compressione-espansione-scarico, raddoppiando quindi le fasi di compressione ed espansione. Ciò sarebbe possibile grazie a un albero motore che ruota attorno a due cerchi concentrici. Questa configurazione accorcia la distanza percorsa dal pistone, modifica il rapporto di compressione del motore e crea due punti morti (uno superiore e uno inferiore), migliorando l’efficienza del propulsore. L’obiettivo finale è di massimizzare la potenza, perché a differenza dei motori tradizionali che generano potenza ogni quattro tempi, il motore a sei tempi potrebbe generarla ogni tre tempi, sfruttando in modo più efficiente la miscela di aria e carburante.
INVESTIRE SUL TERMICO - Il deposito di questi brevetti sono un’ulteriore conferma della volontà della Porsche di continuare a investire sui motori termici, una parziale marcia indietro rispetto all’obiettivo iniziale di fondare la maggior parte dei propri affari sulle auto elettriche entro il 2030. Non è la prima volta che si ipotizza un motore a sei tempi, più complesso ma che sulla carta in grado di offrire vantaggi come una maggiore efficienza termica (45-50% rispetto al 30% dei quattro tempi) ed emissioni ridotte. Restano aperte alcune questioni: la documentazione presentata dalla Porsche non chiarisce per esempio come i tecnici intendano affrontare le vibrazioni, l’equilibrio armonico, gli intervalli di giri al minuto o altre problematiche tecniche sollevate dagli esperti di ingegneria. Staremo a vedere se i vantaggi saranno in grado di superare gli svantaggi.