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Problemi ai motori PureTech: una piattaforma per i risarcimenti 

Pubblicato 17 gennaio 2025

Stellantis ha lanciato una piattaforma per risarcire i clienti che hanno avuto problemi derivanti a difetti del 3 cilindri PureTech. Per il momento però non è attiva in Italia ma solo in Spagna e Francia.

Problemi ai motori PureTech: una piattaforma per i risarcimenti 

FRA UN MESE PER TUTTI - I problemi riguardanti i motori 1.2 PureTech di Stellantis (qui per saperne di più), installati su molti modelli del gruppo, sono noti da tempo: l’usura della cinghia di distribuzione a bagno d’olio potrebbe causare gravi danni al motore e ha dato parecchi grattacapi ai clienti, tanto che l’azienda ha deciso di sostituire la cinghia con una catena sulle ultime versioni di questi motori. Tuttavia i problemi restano per le vetture già consegnate e con essi le ire dei clienti, che in Spagna hanno annunciato una class action contro Stellantis (qui la notizia). Per riconquistare la fiducia, Stellantis ha annunciato il lancio di una piattaforma dedicata al risarcimento dei proprietari che hanno riscontrato problemi tecnici: l’iniziativa è rivolta per il momento agli automobilisti francesi e spagnoli, ma l’azienda promette che sarà estesa gradualmente a tutti i Paesi d’Europa entro la fine di febbraio.

ANCHE PER L’ADBLUE - La piattaforma ha lo scopo di rimborsare i costi sostenuti dai clienti tra il 2022 e il 2024 per riparazioni legate a difetti dei motori PureTech. Tra i problemi riconosciuti dal costruttore ci sono non solo i guasti alla cinghia di distribuzione, ma anche il consumo eccessivo d’olio. La compensazione si applica retroattivamente, coprendo le spese già sostenute. Non solo, perché la piattaforma servirà anche per rimborsare i costi per le riparazioni relative ai guasti dei serbatoi dell’AdBlue sui motori diesel, spesso interessati da fenomeni di cristallizzazione che rendono necessaria la sostituzione di tutto il sistema. 

I LIMITI - Sulla piattaforma sono indicati in quali casi si può accedere al risarcimento. Per quanto riguarda il consumo eccessivo di olio del PureTech 1.2, per beneficiare del rimborso il problema deve essere collegato a un difetto dei segmenti dei pistoni su motori Euro 6.2 costruiti da aprile 2014 a luglio 2018, oppure a un danno dovuto al separatore dell’olio su un motore 6.2 e versioni successive prodotto da febbraio 2018 a febbraio 2023. Se il problema riguarda la cinghia di distribuzione, la gamma è più ampia: le unità interessate sono state prodotte da giugno 2012 a giugno 2022 per i PureTech di 1,0 e 1,2 litri aspirati (da 68, 72 e 82 CV), oppure da aprile 2014 a giugno 2022 per i PureTech 1.2 turbo (in alcuni casi denominati anche THP) da 100, 110, 130 e 155 CV.

Se si hanno avuti problemi con un motore che rientra in questi paletti, i guasti devono essere avvenuti tra il primo gennaio del 2022 e il 18 marzo del 2024. Un’altra condizione è che il veicolo avesse, al momento della diagnosi del danno, meno di 10 anni e meno di 175.000 km. Più larghi i paletti per i problemi sui motori diesel: il risarcimento riguarda tutti i veicoli dotati di unità BlueHDi fabbricati da gennaio 2014 ad agosto 2020, riparati dopo il primo gennaio del 2021. Vi daremo ulteriori informazioni nel momento in cui l’iniziativa diventerà valida anche per gli automobilisti italiani.



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Ritratto di Ilmarchesino
17 gennaio 2025 - 16:21
3
Ma mettere i motori fiat noo??? Almeno i motori uscivano bene mente questi francesi non tanto.. Il danno è fatto oramai,seppur risarcire in ritardo ti dà qualche credito di fiducia ,il .,1.2 puretech ormai lo evitano tutti. per fino mia moglie che vuole la panda ha imparato a dire no grazie al 1.2 pegeuot.. infatti a rinunciato alla c3
Ritratto di Trattoretto
17 gennaio 2025 - 16:41
Ancora con questa frottola dei motori Fiat al posto Pure Tech ... È stato scritto e detto un milione di volte dagli ingegneri Fiat che i FireFly Fiat non erano pronti per le normative euro 6, invece i Pure Tech sì. E per per questo sono stati adottati i Pure Tech. I problemi alla cinghia riguardano in gran parte i modelli del gruppo PSA prima della fusione con FCA. Dopo la fusione è stata montata unacinghia rinforzata. Mentre modelli attualmente in vendita escono col Pure Tech modificato in molte parti, tra cui la distribuzione (che adotta la catena), e praticamente non hanno nulla a che vedere coi Pure Tech dell'epoca PSA. Tutte cose note stranote a chi si non si informa da mioguggino o nelle topaie telegram.
Ritratto di Flynn
17 gennaio 2025 - 17:09
2
Ammesso che abbiano trovato affidabilità rimane comunque un motore zoppo. Se poi venisse confermato anche l'abbandono di VW al 3 cilindri sarebbe ulteriormente svilito.
Ritratto di Ilmarchesino
17 gennaio 2025 - 17:27
3
Se devi comprare una utilitaria usata per la moglie,stai sicuro che nessuno si butta sul 1 W.pure tech
Ritratto di Gordo88
17 gennaio 2025 - 18:01
1
Tutte balle trattoretto..
Ritratto di LINARRoma
17 gennaio 2025 - 19:21
meno male che sai tutto tu. Il Firefly e' a norma , montato sulla panda e sulla prossima 500 benzina.
Ritratto di Volpe bianca
17 gennaio 2025 - 16:33
Ridicoli. Pur essendo perfettamente a conoscenza dei suddetti problemi, hanno continuato per anni come se nulla fosse.
Ritratto di n3m3six
17 gennaio 2025 - 16:40
1
I risarcimenti non servono a niente se poi non ti sostituiscono il motore (cosa che non faranno mai ) . Tra l'altro se hai saltato o fatto in ritardo un tagliando, non ti danno niente . Tra un anno hai un guasto e butti via tutto
Ritratto di Tistiro
17 gennaio 2025 - 17:42
Che grande serietà, abnegazione, celerità, comprensione e affidabilità. Ah, ho sbagliato articolo...scusate.
Ritratto di Gordo88
17 gennaio 2025 - 17:58
1
Cercano di mettere una pezza ad un motore già pieno di pezze.. vabbè c' è da sperare che non abbiano più problemi sta volta altrimenti chiudono la baracca una volta per tutte
Ritratto di Sdraio
17 gennaio 2025 - 18:13
che tristezza... tutta sta roba per fare na roba ibrida...
Ritratto di Pepetto
17 gennaio 2025 - 18:42
Buttatelo al macero avevamo uno dei migliori motori al mondo…il fire… il motore del 2000….
Ritratto di Gatsu
17 gennaio 2025 - 18:57
2
Con tutti questi problemi poi si meravigliano se nessuno si fida anche della terza generazione
Ritratto di giocchan
17 gennaio 2025 - 19:01
Una dimostrazione di "serietà postuma" da parte di Stellantis. Sicuramente meglio di niente... probabilmente Stellantis si è resa conto di essersi fatta una nomea di gruppo poco serio, ed è corsa ai ripari. Purtroppo per rifarsi una nome servono anni... se per 10 anni si rivelerà senza grandi magagne, la gente tornerà a fidarsi. Nel frattempo, sarebbe carina una roba analoga per il palese difetto di fabbrica dell'OBC (specialmente quello da 11kw) e del climatizzatore delle BEV Stellantis (500 a parte - ma quella era FCA...). Senza aspettare che parta la class action - e senza aspettare il 2030 per rimborsare.
Ritratto di LINARRoma
17 gennaio 2025 - 19:19
L'arroganza dei francesi e' senza limiti, nel volerlo montare su tutti i modelli. Moltissimi ormai rinunciano all'acquisto di una vettura stellantis, gia' perche e' montato su tutti i marchi, e molti non si fidano. Motore difettoso, inaffidabile che adesso , e' vietato chiamarlo col suo nome, modificato erimodificato...quale fiducia puo' dare?
Ritratto di Asdogale di Dogali
17 gennaio 2025 - 21:20
Quando le class-actions arrivano a sentenza e la sentenza è una condanna… Il problema è il timore che il rimedio sia peggiore del danno…