FRA UN MESE PER TUTTI - I problemi riguardanti i motori 1.2 PureTech di Stellantis (qui per saperne di più), installati su molti modelli del gruppo, sono noti da tempo: l’usura della cinghia di distribuzione a bagno d’olio potrebbe causare gravi danni al motore e ha dato parecchi grattacapi ai clienti, tanto che l’azienda ha deciso di sostituire la cinghia con una catena sulle ultime versioni di questi motori. Tuttavia i problemi restano per le vetture già consegnate e con essi le ire dei clienti, che in Spagna hanno annunciato una class action contro Stellantis (qui la notizia). Per riconquistare la fiducia, Stellantis ha annunciato il lancio di una piattaforma dedicata al risarcimento dei proprietari che hanno riscontrato problemi tecnici: l’iniziativa è rivolta per il momento agli automobilisti francesi e spagnoli, ma l’azienda promette che sarà estesa gradualmente a tutti i Paesi d’Europa entro la fine di febbraio.
ANCHE PER L’ADBLUE - La piattaforma ha lo scopo di rimborsare i costi sostenuti dai clienti tra il 2022 e il 2024 per riparazioni legate a difetti dei motori PureTech. Tra i problemi riconosciuti dal costruttore ci sono non solo i guasti alla cinghia di distribuzione, ma anche il consumo eccessivo d’olio. La compensazione si applica retroattivamente, coprendo le spese già sostenute. Non solo, perché la piattaforma servirà anche per rimborsare i costi per le riparazioni relative ai guasti dei serbatoi dell’AdBlue sui motori diesel, spesso interessati da fenomeni di cristallizzazione che rendono necessaria la sostituzione di tutto il sistema.
I LIMITI - Sulla piattaforma sono indicati in quali casi si può accedere al risarcimento. Per quanto riguarda il consumo eccessivo di olio del PureTech 1.2, per beneficiare del rimborso il problema deve essere collegato a un difetto dei segmenti dei pistoni su motori Euro 6.2 costruiti da aprile 2014 a luglio 2018, oppure a un danno dovuto al separatore dell’olio su un motore 6.2 e versioni successive prodotto da febbraio 2018 a febbraio 2023. Se il problema riguarda la cinghia di distribuzione, la gamma è più ampia: le unità interessate sono state prodotte da giugno 2012 a giugno 2022 per i PureTech di 1,0 e 1,2 litri aspirati (da 68, 72 e 82 CV), oppure da aprile 2014 a giugno 2022 per i PureTech 1.2 turbo (in alcuni casi denominati anche THP) da 100, 110, 130 e 155 CV.
Se si hanno avuti problemi con un motore che rientra in questi paletti, i guasti devono essere avvenuti tra il primo gennaio del 2022 e il 18 marzo del 2024. Un’altra condizione è che il veicolo avesse, al momento della diagnosi del danno, meno di 10 anni e meno di 175.000 km. Più larghi i paletti per i problemi sui motori diesel: il risarcimento riguarda tutti i veicoli dotati di unità BlueHDi fabbricati da gennaio 2014 ad agosto 2020, riparati dopo il primo gennaio del 2021. Vi daremo ulteriori informazioni nel momento in cui l’iniziativa diventerà valida anche per gli automobilisti italiani.