“CRESCITA ESPLOSIVA” - L’International Energy Agency non si nasconde dietro le parole e nella nuova edizione del suo rapporto Global Electric Vehicle Outlook dice, fra le altre cose, che la “crescita esponenziale delle auto elettriche comporta che la loro quota nel mercato automobilistico globale è passata da circa il 4% nel 2020 al 14% nel 2022 ed è destinata ad aumentare ulteriormente fino al 18% quest'anno”. Questo incremento sarà uno dei fattori in grado di cambiare l'industria automobilistica e l’economia energetica mondiale in una trasformazione storica.
LO SPAURACCHIO DELL’OPEC - Fatih Birol, direttore esecutivo dell'IEA, evidenzia come queste tendenze avranno ripercussioni significative sulla domanda globale di petrolio, praticamente sempre in crescita dato che i motori a combustione interna non hanno rivali da oltre un secolo. I veicoli elettrici stanno cambiando lo status quo e si stima che entro il 2030 taglieranno i consumi di petrolio di almeno 5 milioni di barili (1 barile = 159 litri) di petrolio al giorno (leggi qui di come le riserve di petrolio dureranno ancora a lungo). Si fa anche notare che le automobili elettriche sono l’avanguardia, ad esse si aggiungeranno infatti autobus e camion, per non parlare della decarbonizzazione dell’industria in generale.
LA CINA COMANDA - La maggioranza quasi assoluta delle vendite di auto elettriche avviene in Cina, Europa e Stati Uniti, con il Paese del Dragone che da solo ha rappresentato il 60% delle vendite globali nel 2022. L'Europa e gli Stati Uniti, il secondo e il terzo mercato, hanno comunque registrato una forte crescita nelle vendite, aumentate rispettivamente del 15% e del 55% nel 2022. L’Agenzia prevede che gli ambiziosi programmi delle principali economie - il pacchetto Fit for 55 dell'Unione Europea e l'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti (leggi qui delle polemiche legate a questo provvedimento) - potranno far aumentare ulteriormente la quota di mercato dei veicoli elettrici: la previsione è che entro il 2030 la quota media delle auto elettriche in Cina, UE e Stati Uniti dovrebbe salire a circa il 60%.
FAME DI BATTERIE - Queste tendenze in crescita trascineranno anche la produzione di batterie e le relative catene di approvvigionamento. La nota positiva è che, come evidenziato dallo studio, i progetti annunciati nella produzione di batterie sarebbero più che sufficienti per soddisfare la domanda di veicoli elettrici fino al 2030. Permane però la concentrazione della produzione in Cina: il Paese domina il commercio di batterie e componenti e le sue esportazioni di auto elettriche hanno costituito più del 35% del totale globale nel 2022.
AZIONI PROATTIVE - Questa situazione fortemente squilibrata non è certamente ignota ai decisori politici occidentali, che hanno predisposto strategie corretive. Il Net Zero Industry Act dell'UE si propone di soddisfare quasi il 90% della domanda annuale di batterie con i produttori Europei. Al di là dell’Atlantico la statunitense IRA pone l'accento sul rafforzamento delle catene di approvvigionamento nazionali per veicoli elettrici, le batterie e i minerali coinvolti nella costruzione di componenti e celle. Questo provvedimento, fino alla fine del marzo 2023, ha indotto nel Nord America investimenti per almeno 52 miliardi di dollari nelle catene di fornitura dei veicoli elettrici.
UN AUMENTO FRAMMENTATO - I Paesi che non appartengono alle macroaree già citate evidenziano una diffusione molto variabile e più bassa. Ci sono comunque segnali promettenti: le vendite di auto elettriche nel 2022 sono più che triplicate in India e Indonesia, anche se partivano da quote molto basse, e sono più che raddoppiate in Thailandia. La quota delle auto elettriche sul totale delle immatricolazioni è così arrivata al 3% in Thailandia e all'1,5% in India e Indonesia. Se si creassero combinazioni di politiche efficaci e investimenti del settore privato la diffusione dei BEV potrebbe aumentare rapidamente: in India un programma di incentivi da 3,2 miliardi di dollari ha catalizzato investimenti per un valore di 8,3 miliardi. Il rapporto della IEA evidenzia come nelle economie in via di sviluppo l'area più dinamica della mobilità elettrica sia quella dei veicoli a due e tre ruote. L’anno scorso in India oltre la metà delle immatricolazioni di veicoli a tre ruote sono state relative a veicoli elettrici. In molti Paesi emergenti i veicoli a due o tre ruote sono il mezzo più diffuso per accedere alla mobilità e quindi la loro elettrificazione è importante per ottenere uno sviluppo sostenibile.