Senza diesel e benzina l’Europa dell’auto sarà ridimensionata

Pubblicato 16 ottobre 2024

I gruppi BMW, Renault e Stellantis avvertono sui rischi per l’industria automobilistica europea. Che di questo passo faticherà sempre di più a fronteggiare l’avanzata di quella cinese.

Senza diesel e benzina l’Europa dell’auto sarà ridimensionata

“COSÌ SI PRODURRANNO SEMPRE MENO AUTO”  - Lo stop alla vendita di auto nuove con motori termici nel 2035 “non è più realistico e rischia di colpire al cuore l’industria automobilistica europea”. Il monito, direttamente dai padiglioni del salone di Parigi, arriva dall’amministratore delegato della BMW, Oliver Zipse (nella foto qui sotto). Che avvisa: “Con i presupposti attuali, le misure decise dall’Unione europea porteranno a una massiccia riduzione della produzione di automobili”. 

IL MESSAGGIO È CHIARO - La BMW a Parigi ha svelato quindici nuove auto elettriche. Eppure Zipse sull’auto a “pila” come unico scenario futuro per l’industria dell’auto resta molto scettico. E lancia un messaggio molto chiaro a Bruxelles: l’unico modo per ridurre la dipendenza dalla Cina per le importazioni delle batterie è rivedere “l’obiettivo del 100% di veicoli elettrici a partire dal 2035”.

I DAZI SULLE AUTO CINESI - Allineati alla posizione della BMW, anche i gruppi Renault e Stellantis hanno sottolineato l’importanza di ricalibrare (o quantomeno posticipare) i piani stabiliti dall’Ue per ridurre le emissioni inquinanti connesse all’industria dell'auto. Anche perché l’elettrificazione rischia di essere un’arma a doppio taglio, e non è l’Europa ad avere il coltello dalla parte del manico: i dazi proposti dalla Commissione ai danni delle auto prodotte in Cina, in particolare, secondo l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, non avranno altro effetto che accelerare la chiusura delle fabbriche in Europa e spingere i cinesi a spostare la produzione nel Vecchio Continente. Rendendo la concorrenza ai marchi europei ancora più feroce. Non è la prima volta che i costruttori suonano il campanello d’allarme. Cosa risponderà Bruxelles?



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Ritratto di Blocco auto
17 ottobre 2024 - 10:49
Ma vi siete accorti che nell'articolo c'è scritto che Stellantis è allineata a BMW e Renault sulla posticipare i piani Ue per ridurre le emissioni di CO2? L'esatto contrario di ciò che ha dichiarato Tavares 3 giorni fa in Audizione in parlamento (e che testardo sostiene da mesi?) https://bloccoauto.it/audizione-tavares-una-verita-e-una-bugia Qualcuno può citare la fonte di questo "allineamento" di Stellantis sul bando auto termiche del 2035, che sarebbe una inversione a U totale del Gruppo più testardo e fuori dal mondo sulla piazza in questo momento?
Ritratto di Abto
17 ottobre 2024 - 11:04
ridimensionata.. e se ne accorgono ora? se è dal 2009 che la Cina è il maggior produttore di auto al mondo e da mo' anche il maggior consumatore.. ma che film vedete??
Ritratto di Suor Bertilla della Filippona
17 ottobre 2024 - 11:36
Chi ha auto recenti se le tiene, chi ha auto vecchie le cambia solo se proprio ha il sedile che striscia per terra. Poi...Blocchi ambientali praticamente inesistenti al sud Italia, dove viene rivenduto l'usato del nord, diesel ancora in ottime condizioni. - Alla maggior parte delle persone non interessa il cruscotto digitale, vuole vedere la lancetta del contagiri; non vuole rovistare fra i menu di un tablet per accendere il condizionatore; tant'è che spesso non cerca neanche di configurare il bluetooth e guida ancora col telefonino in mano. - Infine... i pubblicitari ci credono proprio fessi quando propongono IL SUV, TUO.. a soli 199 euro al mese?!? ... sì, senza menzionare i 10.000 euro più o meno per iniziare e i 15.000/20.000 euro alla fine se ti vuoi tenere il mezzo....poi la gran parte delle auto oggi (soprattutto le medie e grandi) sono orribili da vedere ma capisco (de gustibus).
Ritratto di Sherburn
17 ottobre 2024 - 12:54
Ottima sintesi, che condivido pienamente.
Ritratto di atos
17 ottobre 2024 - 18:18
ai produttori europei ben gli stà, hanno sbagliato a non protestare subito con un massiccio blocco delle produzioni .. tutti in cassa integrazione per due mesi e vedevi come l'utopica imposizione del green tornava a più miti propositi. Utopia perchè i paesi in via di sviluppo vanno avanti tutti a legna, carbone e petrolio (quando possono). Noi facciamo i "saggi" con il senno del poi e vogliamo impedire ad altri di fare il proprio progresso con gli stessi mezzi che noi abbiamo usato per oltre 100 anni di industrializzazione. Sono i nostri industriali, i nostri politici che hanno portato le industrie prima nell'est europa e poi nell'est asiatico. Ora ci lamentiamo che all'est ci hanno superato? che sono diventati più bravi di noi nelle produzioni industriali? Se la "politica" per l'auto non farà prima chiarezza sulle limitazioni, sui vari divieti .. per l'industria auto europea la vedo brutta, tantissimi come me si terranno la vecchia auto fino a che dura o cercheranno soluzioni nell'usato (non elettrico). Chi non ha possibilità di "carica" in casa propria non opterà mai per l'elettrico.
Ritratto di Sherburn
18 ottobre 2024 - 11:14
Condivido, anzi, stra-condivido. Ma è una manovra a tenaglia che riguarda consorterie di maniaci psicopatici (chi non lo vede ha un bias cognitivo) e l'esigenza, anzi l'urgenza di marginare di più. L'elettrico costa meno da produrre, e questi vogliono vendere a prezzi maggiorati. E' chiaro che tutto il comparto andrà a fondo, ma se uno guarda l'età media e i guadagni dei decisori, tutto risulta più comprensibile. Se la maggior parte della popolazione rinuncia all'auto, gli psyco che tirano le fila dei ceo e dei cda sono tutti contenti, vogliono tornare al feudalesimo. Il cafone non deve alzare la testa, deve stare muto, rassegnato, e dipendente. E poi, le proprietà di queste case automobilistiche hanno messo da parte fortune praticamente incalcolabili. Che gli frega se Paolino non trova la Panda per andare a portare la moglie dal medico. Che ci vada in taxi o ncc!
Ritratto di atos
17 ottobre 2024 - 18:31
.. e non solo si attendono chiarimenti .. perchè tra i pochissimi che avrebbeto la possibilità di "caricare" le batterie in casa sono in tantissimi che razionalmente scelgono di non passare all'elettrico .. al limite, se possono economicamente permetterselo, ne prendono una per l'uso esclusivo cittadino. E poi .. parliamoci chiaro ... la corrente mica è gratis .. anzi fare viaggi lunghi è più dispendioso in tempo e denaro di un buon termico (alle stesse andature).
Ritratto di Oxygenerator
18 ottobre 2024 - 11:26
La responsabilità è la loro. Dispiace ma è così. Invece d’insistere col diesel dovevano sviluppare un sistema full hybrid al tempo ( anni 90. Nel 92 Toyota aveva già un impianto per i motori full hybrid ) e già da almeno 10/12 anni sviluppare l’elettrico. Il diesel è morto con il dieselgate. Hanno aspettato di veder fallire tesla e adesso se lo prendono in saccoccia. L’unica possibilità per i costruttori europei è di unirsi ( come han fatto i giapponesi e i coreani ) e unire le risorse per fronteggiare l’elettrico. Tutte le case europee, per colpa propria, perdono quote di mercato in Asia e in America. Vendendo auto ad un solo pubblico di meno di 500 milioni di europei, non staranno in piedi per molto. Dovranno ridurre i veicoli e siccome li costruiscono fuori dall’Europa…….chiuderanno le fabbriche europee, laddove per x motivi, sono più costose. Ammesso che non abbiano un asso nella manica, tipo un motore ad aria da piazzare sul mercato, e sbaragliare tutti. Una volta uniti, allora potranno chiedere all’Europa, fondi per la ricerca. Non ognuno a kalzo suo. Prima lo capiscono e meglio è. Il problema non è mica il fine termico al 2035. Puó anche diventare 2040 o 2050. Chissene. Il problema è che non puoi vendere auto con una tecnologia vecchia, che nessuno ti compra più. Le case europee non hanno investito in nulla che non sia il diesel. E per ora vivono con il mild hybrid che è un ibrido truffa. Hanno speso più di multe per il dieselgate ( per questo i prezzi delle auto sono andati fuori scala ) che per sviluppare il sistema elettrico. Il full hybrid, europeo, investimenti zero. Quindi o si uniscono, o sono morti.
Ritratto di iv7007
18 ottobre 2024 - 16:21
è una guerra destinata ad essere persa sul campo delle auto Elettriche; è la base di ogni strategia commerciale non dipendere dalle materie prime della concorrenza per essere competitivo. e in Europa cosa vogliono fare.? vendere solo auto elettriche in concorrenza alla Cina acquistandole materie prime delle batterie dalla Cina, anche un idiota capirebbe il paradosso in tutto questo, aggiungendo anche il fatto che il mercato Europeo non ama le vetture elettriche, non le vuole quasi nessuno e non stiamo strutturalmente pronti per gestire un parco auto totalmente elettrico. in nome di un ideologia ci stiamo suicidando industrialmente e non ce ne stiamo accorgendo.!
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