PRO E CONTRO - I pulsanti fisici stanno sempre più sparendo dagli abitacoli delle autovetture moderne, sostituiti da comandi “virtuali” da richiamare attraverso i sempre più onnipresenti schermi. Si tratta di una tendenza che segue un crescente il desiderio di minimalismo da parte dei clienti, assecondato dai costruttori perché racchiudere tutto in un display permette loro di avere costi minori: banalmente, se non c’è un pulsante non si deve pensare a un alloggiamento, a tirare i cavi e al rischio che si rompa. Tuttavia questo fenomeno si riflette in maniera negativa sulla sicurezza, perché se un tasto fisico si può trovare “a memoria” senza staccare gli occhi dalla strada, trovare il comando giusto su uno schermo implica dover prestare più attenzione alla sua ricerca. La soluzione tra chi spinge per un abitacolo sempre più digitale e chi non vorrebbe abbandonare alcuni comandi potrebbe arrivare proprio da un colosso della tecnologia, la Xiaomi.
COMANDI REMOVIBILI - L’azienda cinese, nota principalmente per i suoi smartphone, ha da poco presentato la sua prima automobile, la Xiaomi SU7. Il suo abitacolo è ovviamente ultra-tecnologico, ma i clienti potranno renderlo un po’ più analogico. Infatti la Xiaomi, per soddisfare le preferenze dei propri clienti, propone nel suo catalogo degli optional una fila di pulsanti rimovibili per il touch screen. Si tratta di una piccola barra di pulsanti in plastica da inserire sotto lo schermo centrale, al quale si fissa con delle clip, che consente di accedere ad alcune funzioni essenziali come la temperatura dell’impianto di aerazione o la ventilazione del sedile.
ACCESSORIO ORIGINALE - Si tratta di una soluzione a cui già avevano pensato alcune start-up, che in passato avevano lanciato campagne di raccolta fondi per finanziare accessori aftermarket dedicati in particolare alle Tesla, ma a quanto ci risulta è la prima volta che un dispositivo simile viene pensato dalla stessa casa costruttrice della vettura. Ciò permette un’integrazione migliore della barra dei pulsanti fisici, sia dal punto di vista estetico che funzionale. Altri costruttori seguiranno l’esempio?