LA CRISI COLPISCE - Dopo aver quasi azzerato le attività produttive delle case automobilistiche, fermate per contenere la diffusione del coronavirus, l’emergenza sanitaria inizia ad avere ripercussioni anche nei loro piani di investimento. Fra i primi costruttori a farne le spese c’è la coreana SsangYong, che non riceverà ulteriori finanziamenti dal suo principale azionista, l’indiana Mahindra (ne controlla il 74,65% delle quote) oltre ai 30 milioni di euro per 3 mesi necessari per la “sopravvivenza”.
RISULTATI DELUDENTI - La SsangYong dovrà cercare altri investitori per assicurarsi i circa 390 milioni di euro con cui far proseguire il piano di rilancio, destinato a farla tornare all’utile dal 2022, dopo anni “rosso” e vendite in contrazione: nel 2019, in Europa, ha consegnato 14.627 nuove auto, contro le 16.082 del 2018. Per dare impulso alle vendite, tra le altre cose, il produttore coreano aveva in programma l’arrivo delle versioni elettrica e ibrida della suv media Korando (nella foto).