INIZIATIVA STRATEGICA - Perché una nuova tecnologia si affermi bisogna che diventi familiare. Nel caso dell’automobile raggiungere tale obiettivo da parte di un solo costruttore è molto impegnativo, richiedendo molto tempo e denaro. Meglio che siano in tanti a proporre le nuove soluzioni. È il ragionamento che hanno fatto l’anno scorso alla Tesla, la quale ha reso disponibile gratuitamente ciò che ha messo a punto in materia di auto elettrica. Analogo ragionamento devono aver fatto i vertici della
Toyota nel decidere quanto comunicato al CES 2015 di Las Vegas: la casa giapponese rinuncia a ogni diritto di royalties su tutti i suoi
brevetti in funzione dell’auto a pile a combustibile (fuel cell). In poche parole, le altre aziende potranno produrre e impiegare quei ritrovati senza pagare alcun diritto di licenza.
GRANDE KNOW HOW - Quanto messo a disposizione degli altri costruttori e delle aziende di componentistica è una massa di elementi del know-how necessario per impostare la produzione dell’auto alimentata a idrogeno. Basta dare una scorsa ai numeri. 1.970 dei brevetti “liberalizzati” sono relativi alle stesse pile a combustibile; 290 riguardano i sistemi a pressione per lo stoccaggio nel serbatoio dell’idrogeno necessario per far funzionare le pile; 3.350 sono inerente ai programmi e le applicazioni informatiche sviluppati per la gestione dell’intero sistema; infine, 70 brevetti sono relativi alle tecniche di produzione e distribuzione dell’idrogeno.
FINO AL 2020 - La Toyota precisa che l’iniziativa varrà sino al 2020 a eccezione che per la parte relativa ai brevetti sui dispositivi necessari per la produzione e la distribuzione dell’idrogeno per i quali la liberalizzazione è per sempre. Va anche detto che la misura riguarda solo i brevetti che appartengono al 100% alla Toyota, il che significa che qualcosa è stato messo a punto con altre aziende. Si vedrà nel prosieguo dello sviluppo dell’auto fuel cell se la cosa rappresenterà un ostacolo.
SPERANDO NELLA RECIPROCITÀ - La Toyota ha anche precisato che si aspetta che le aziende che utilizzeranno liberamente i componenti con brevetto Toyota applichino il principio di reciprocità per eventuali loro dispositivi brevettati, aggiungendo però che la cosa non costituirà un vincolo per poter accedere alle tecnologie Toyota. Da notare che tra quanto messo a disposizione ci sono anche le soluzioni adottate sulla Toyota Mirai (nelle foto), il modello a fuel cell già in vendita in Giappone che arriverà in Europa nel corso del 2015.