Volkswagen Maggiolino: le eredi mai nate

Incarna il desiderio della Volkswagen di realizzare una erede più piccola e più economica rispetto alla Maggiolino. Progettata interamente, anticipava le city car, e si caratterizza per una scocca portante e per la trazione anteriore. Alimentata da un motore boxer a due cilindri raffreddato ad aria da 0,7 litri e 18 CV, poteva raggiungere la velocità massima di 95 km/h. Le sospensioni anteriori erano di tipo MacPherson.

L’auto nata dal progetto EA 97 era in procinto di essere prodotta in serie, tuttavia, dopo che gli operai avevano assemblato a mano circa 200 unità, l’idea di farla uscire sul mercato venne abbandonata. Carrozzeria due porte e motore da 1,1 litri posteriore, erano alcune della caratteristiche dalla EA 97, che però ebbe una “seconda vita” in Brasile, dove dal 1969 fece da base per il modello Brasilia, prodotto per il mercato locale fino al 1982.

Rappresentava un’alternativa più raffinata alla Maggiolino offerta anche in una variante cabrio con tetto in tela. Non raggiunse mai la produzione di serie in quanto si temeva la concorrenza interna con la versione cabriolet della Karmann Ghia, modello Volkswagen già in vendita da alcuni anni, basato sulla meccanica della Maggiolino e offerto sia in versione coupé che cabrio.

È di fatto una versione berlina tre volumi della Typ 4, modello che debuttò sul mercato nel 1968 prodotto fino al 1974 in più di 360mila esemplari. La vettura era alimentata con il medesimo 1,7 litri boxer utilizzato per la Typ 4. 

La casa tedesca definisce la EA 266 come una delle possibili eredi più tecnologiche della Maggiolino. Sviluppata con l’assistenza della Porsche e con la consulenza di un team guidato da Ferdinand Piëch, nipote di Ferdinand Porsche, era una berlina a due volumi con portellone posteriore, alimentata da un quattro cilindri raffreddato a liquido da 1,6 litri, montato sotto il sedile posteriore in configurazione longitudinale con cambio direttamente dietro.

La EA 276 è una due volumi con ampio portellone posteriore, motore e trazione anteriori che anticipa concetti ingegneristici che si vedranno sulla Golf. Rispetto a quest’ultima, tuttavia, montava un quattro cilindri boxer raffreddato ad aria del Maggiolino. Con la Golf invece la casa tedesca passò a un quattro cilindri in linea con raffreddamento a liquido.