VECCHIA CONOSCENZA - La Volvo torna nella fascia di mercato riservata alle station wagon di lunghezza vicina a 500 cm, abbandonata durante la permanenza a listino della S80. Lo fa con una vettura ricca di fascino e contenuti, la Volvo V90, che rappresenta il terzo tassello nella strategia di rilancio studiata dalla casa svedese: la station wagon completa la famiglia 90, iniziata con la suv XC90 e proseguita con la berlina S90, modelli nuovi sotto il profilo tecnico e dal ricco equipaggiamento in tema di sicurezza. La Volvo V90 sarà presente al Salone dell’automobile di Ginevra (3-13 marzo) ed arriverà nei concessionari entro fine 2016, sfidando vetture molto lussuose: avversarie dirette saranno le Audi A6 Avant, BMW Serie 5 Touring e Mercedes Classe E wagon.
BAGAGLI A VOLONTÀ - La Volvo V90 riprende l’ossatura modulare SPA e mantiene i principali elementi stilistici della berlina, di cui “pantografa” le misure esterne: la Volvo dichiara una lunghezza di 496 cm, una larghezza di 189 cm ed un’altezza di 147 cm, appena superiore (+3 cm) nel paragone con la quattro porte. Il taglio del posteriore è ispirato al prototipo Estate Concept. Gli stilisti della Volvo hanno accentuato l’angolazione del lunotto e disegnato fanali molto sottili, ad L, che si allungano verso il tetto: questo elemento rappresenta una tradizione sulle Volvo con carrozzeria station wagon. Il portellone dà accesso ad un vano bagagli molto sfruttabile, la cui volumetria si attesta a 1526 litri. Sotto il piano di carico è ricavato un doppio fondo. La soglia d’accesso di trova a 61 cm da terra, mentre l’azienda calcola 199 cm fra lo schienale dei sedili anteriori ed il punto estremo del bagagliaio.
SOLO QUATTRO CILINDRI - Sulla Volvo V90 saranno impiegati i motori già visti sulle XC90 ed S90, a quattro cilindri, sviluppati per abbinare prestazioni elevate e consumi ridotti. L’unità d’accesso fra i benzina assume la denominazione T5 ed ha cilindrata di 2.0. Sviluppa 245 CV, eroga 350 Nm di coppia e garantisce un brio superiore alla media: la casa dichiara un tempo di 7 secondi nello 0-100 km/h ed una velocità massima pari a 230 km/h, mentre le percorrenze si attestano in media a 14,7 km/l. Unità di livello superiore è il 2.0 della T6, da 320 CV e 400 Nm, che assicura uno 0-100 km/h in 6,1 secondi ed una velocità massima di 250 km/h. La percorrenza media è pari 13,5 km/l. I diesel hanno entrambi cilindrata di 2 litri ed assumono le denominazioni D4 e D5: il primo fornisce 190 CV/400 Nm e garantisce uno 0-100 km/h in 8,5 secondi, mentre il D5 sviluppa 235 CV/480 e completa il passaggio 0-100 km/h in 7,2 secondi. Le percorrenze oscillano fra i 20,4 ed i 22,2 km/l.
ANCHE IBRIDA - La versione più sofisticata della Volvo V90 è la T8, equipaggiata con un sistema ibrido da complessivi 407 CV. Al due litri della T6 si affianca un motore elettrico da 88 CV e 240 Nm, alimentato da una batteria agli ioni di litio e capace di garantire fino a 45 chilometri nella modalità di guida elettrica. Lo 0-100 km/h viene portato a termine in 5,2 secondi, mentre la percorrenza media sfiora i 50 km/l. Le D5 e T4 sono prive della trazione integrale, offerta di serie sulle altre. Il cambio è per tutte un automatico ad 8 innesti. La V90 pesa un minimo di 1825 chili. L’architettura è del tipo a motore anteriore trasversale e trazione anteriore/integrale, mentre la geometria delle sospensioni è del miglior tipo possibile per una berlina: davanti è previsto uno schema a quadrilatero alto, dietro un multilink. Optional le sospensioni pneumatiche.
CONTRO GLI INCIDENTI - La Volvo V90 riprende poi le dotazioni già viste sulla berlina, fra cui ad esempio il rinnovato sistema Pilot Assist: corregge da solo la traiettoria dello sterzo e mantiene la vettura entro le linee di demarcazione della corsia, il tutto fino ad una velocità di circa 130 km/h e senza per forza doversi basare su una vettura che precede. Il vecchio Pilot Assist utilizzava invece telecamere e radar per “agganciare” l’automobile che precedeva, così da tarare il sistema di guida semi automatica. Dalla S90 viene ripreso anche il City Safety, che già oggi frena l’auto qualora il conducente non riesca a farlo per tempo. Il dispositivo rileva la presenza di grandi animali (cervi, cavalli o alci) e scongiura un incidente, sia di giorno che di notte, fornendo così un sostegno a quegli automobilisti che guidano in paesi dove i mammiferi di taglia più generosa costituiscono un problema serio per la circolazione.