PROBLEMI DI GIOVENTÙ - Nei mesi scorsi sono arrivate dalla Cina notizie non molto rassicuranti sulla nuova Xiaomi SU7 (nelle foto), la prima auto elettrica del colosso dell’elettronica di consumo, che evidentemente paga una certa inesperienza nel campo automobilistico. Problemi di qualità dei materiali e di sicurezza, con freni sottodimensionati che hanno causato almeno un incidente durante i test in pista e airbag che non si sono aperti in caso d’impatto. Sono stati segnalati anche casi di verniciatura imprecisa e vetri che non isolavano a sufficienza dai rumori.
GRANDI AMBIZIONI - Sarà per questi problemi di gioventù, che certamente la Xiaomi e il suo partner industriale Baic hanno già risolto o stanno per risolvere, o per il grande numero di prenotazioni ricevute, ma difficilmente vedremo SU7 fuori dai confini cinesi tanto presto. A confermarlo è il ceo dell’azienda Lei Jun, che nel corso di una recente intervista ha specificato che l’azienda non intende esportare vetture in Europa prima del 2030. Xiaomi punta a diventare tra le prime cinque aziende al mondo del settore automobilistico, quindi, l’espansione globale ci sarà, ma quando l’azienda sarà pronta. Molto probabilmente la Xiaomi adotterà lo stesso modus operandi utilizzato con gli smartphone, un’espansione graduale supportata dall’apertura di centri d’assistenza dedicati.
IN VISITA - Perché si è parlato di un eventuale arrivo della Xiaomi in Europa? L’occasione è stata quelle delle olimpiadi francesi tutt’ora in corso, quando la berlina elettrica SU7 è stata esposta al blocco del Museo Pompidou di Parigi, suscitando tanta curiosità tra i passanti. L’elettrica della compagnia cinese ha debuttato in Europa in occasione dell’MWC 2024 di Barcellona (Spagna). Il fatto che la Xiaomi non importi ufficialmente la SU7 in Europa non significa che non la vedremo nelle nostre strade. Esistono infatti tante aziende che hanno sfruttato “l’ondata cinese” specializzandosi nell’esportazione parallela di vetture del Dragone.
PRODUZIONE DI MASSA - Attualmente, grazie a varie ottimizzazioni della fabbrica, la Xiaomi è riuscita ad aumentare la produzione (nel video qui sotto la fabbrica) e quindi ad accorciare i tempi di attesa, che ora si attestano a un massimo di 5 settimane dopo l'acquisizione dell'ordine. Nello scorso mese di giugno la società ha consegnato oltre 10.000 auto, con l’obiettivo di arrivare a quota 100.000 auto entro l’anno. Attualmente la berlina SU7 è disponibile nella duplice versione da 299 o 673 CV, con un prezzo che in Cina parte da circa 30.000 euro.