Entro in concessionaria e, alla sua fine, c' è lei, l' A1. Nera e con archi del tetto bianchi. Che splendore! I vetri sono abbassati, ed è possibile scorgere un pezzo del continuo del capolavoro portato a termine dai designer Audi. Mi accingo ad aprire la portiera. Pare pesante, vista la sua lungezza, ma non dimentichiamoci che i designer hanno avuto cura anche della porta, costruendola grossa ed accogliente ma facile da aprire, per la sua leggerezza. Apro dunque lo sportello. Subito si capisce che si sta per entrare in un' Audi per i quattro cerchi sul bellissimo volante. Si respira un' aria di qualità, di rigorosa perfezione in tutto e di amore per il proprio lavoro da parte dei designer. Mi siedo al posto guida. E' leggermente infossato (o sono io che, abituato alla i10 dove si sta in alto, qui mi sento proprio giù!) ma comodo e per nulla poco arioso. I sedili sono ampiamente e facilmente regolabili, rendendo un gioco trovare la posizione di guida più congeniale per star comodi. La selleria è perfetta, i poggiatesta avvolgenti ed accoglienti, ma mai invadenti. I tessuti sono molto sportivi, e hanno l' aria di una cosa fatta per durare in eterno. Impugno il volante, e immagino già di poterla guidare, stando però dentro la concessionaria. Che volante! Davvero il top. Non mi era capitato di avere a che fare con un volante del genere: piccolo ed ergonomico, dalla corona in pelle morbidissima e con il cuscino centrale sporgente che risulta, oltre che ben riuscito, veramente simpatico. Se lo si preme, il clacson emette un suono cupo ed acuto, come a voler annunciare la vettura sulla quale è montato, volendosi far strada e farsi ammirare. Sul volante ci sono i comandi per le regolazioni della radio, che fanno evitare di distrarsi dalla guida, portando lo sguardo dritto sulla strada.
Il cruscotto è elegantissimo, ma non certo superato e, anche se non presenta il minimo accenno alla sportività ed al desiderio di correre, rispecchia l' animo (all' apparenza) pacato e classico dell' A1. A sinistra è presente il contagiri, con zona rossa da sotto i 5000 giri. Al centro, segno di una precisione nei dettagli (tutto è studiato per non far distrarre dalla guida), trova posto il computer di bordo, che indica proprio tutto, dalla data al chilometraggio, al quadro strumenti dimenticato acceso, al bisogno dell' auto di fare il pieno. A destra trova posto il tachimetro, con fondo scala da brivido: 240 km/h! Le cifre iniziano con i numeri dispari, per poi concludere con quelle pari. Sopra, molto ordinatamente, trovano posto gli indicatori di frecce accese. Il sound delle frecce è veramente rilassante, dato che si può ascoltare un ticchettio molto soave. Le bocchette d' areazione sono votate più all' eleganza che al comfort, dato che sono veramente piccole. Ciò non toglie che, se si aumenta la velocità della ventola del clima, l' aria possa uscire come un vortice e riscaldare (o raffreddare) potentemente. Tra le bocchette troviamo un altro segno di precisione tedesca: ordinatamente sono disposti tre bottoni (uno vuoto, a disposizione per un eventuale optional), che permettono di attivare l' hazard o di disattivare il sistema Start&Stop. Sopra ancora possiamo avere il piacere di ammirare uno schermo per la radio (che sulla base non c' è: grave lacuna, dato che senza non si sa che stazione radio si sta ascoltando), che esce fuori a pressione, indicando precisamente tutto ciò che occorre.
L' impianto stereo, di ottima qualità, ha comandi molto facili da raggiungere, ma che io lascerei inutilizzati vista la comodità di quelli ripetuti sulle razze del volante. I bottoni del clima si trovano un pochino infossati, ma non troppo. Da sinistra, sempre ordinatamente disposte, troviamo la rotellina per la temperatura (caldo, freddo od intermedio), quelli per la velocità della ventola (se devo dire la verità, impiega più tempo di quella della mia i10 a riscaldare, ma forse basta una ricaricata, non saprei dirvi), da 1 a 4 e quelli per le posizioni sulle quali indirizzare il flusso dell' aria. Sotto alla seconda rotellina troviamo (a sinistra) il bottone del ricircolo e (a destra) quello per attivare l' aria condizionata. Ancora più infossati, ma non per questo scomodi, trovan posto due bottoni: quello per lo sbrinatore posteriore e quello per disattivare l' ESP (di serie per tutta la gamma, già dalla versione base). Sotto tutti questi comandi, è presente uno svuotatasche, e poi c' è lei, la migliore: la leva del cambio. Una simpatica e sportiveggiante corta leva del cambio con contorno cromato (quello non manca mai!) e retromarcia a sinistra in alto, invece che a destra in basso.
Devo dire che i portaoggetti scarseggiano e che io avrei montato volentieri il pacchetto "Portaoggetti", dato che, oltre a quello (piccolo ma con discesa frenata) davanti al passeggero, ce ne sono solo alcuni nei pannelli porte ed uno nel poggiabbraccia centrale (anch' esso rivestito con una copertura anti rumore che, se è sollevato, nelle buche non fa sentire il rumore del contenuto che si sposta), che non avrei mai montato, dato che, nelle cambiate, mi ostacolava di molto. Ma tanto all' Audi hanno pensato anche a quest' eventualità, costruendolo basculante, cioè rimovibile facendolo passare indietro. Che bravi: dei maestri! I pannelli porte sono rivestiti benissimo, con dei tessuti morbidi e con dei portaoggetti abbastanza capienti e che, anche se premuti con forza, non accennano a muoversi! Sulla portiera lato guida, vicino all' elegante maniglia in alluminio spazzolato, sono presenti due bottoni: quello sopra per serrare le porte e quello sotto per sbloccarle (anche se, se non erro, questa funzione avviene automaticamente appena in marcia). Per reggersi nei percorsi accidentati è presente (oltre a quello sul soffitto) un maniglione (alla chiusura delle porte non scricchiola nè dà l' impressione di rimanerti in mano) decisamente comodo. Sotto il maniglione sono presenti i bottoni dei vetri ad impulso (tutti e due). Quanto sono comodi! I vetri, a differenza di molte concorrenti anche medie, se si chiude la porta e loro sono a metà corsa, non oscillano! I designer hanno avuto cura anche di loro! Tutto, di notte, si illumina con una luce rossa, dall' atmosfera molto soft ed elegante...
Accedo ai posti dietro. Beh, non si può pretendere che siano spaziosi come quelli della i10, questo bisogna premetterlo, però non si sta nemmeno con le ginocchia in bocca (o meglio io sto comodo, non essendo molto alto). Anche lì i progettisti non si sono dimenticati di nulla: sono presenti due portaoggetti ai lati e anche dei poggiabraccia in gomma, per favorire il comfort anche di chi viaggia dietro. Si sta comodi ed il divano non è affatto duro. I poggiatesta favoriscono il comfort e, anche se mancano dei vetri apribili a compasso (a mio avviso intelligentemente tralasciati dato che avrebbero deturpato la linea da aperti), l' aria c' è. Si sta bene, tuttavia, solo in due, con al massimo un bambino in mezzo, solo per brevi tragitti. La cosa che mi ha più favorevolmente colpito degli interni è la loro aeriosità (meno dietro, ma comunque maggiore delle mie aspettative); merito anche dell' astuzia dei designer, che hanno costruito interni neri e sportivi, ma lasciato un soffitto quasi chiaro (bianco panna), che aumenta la sensazione di spazio.
Esco dai posti dietro e mi accingo ad aprire il baule. Inutile dire che all' Audi hanno pensato ad alleggerire anche il portellone, dato che, essendo a tutta larghezza, era lecito aspettarselo più pesante. Aperto il baule, l' ennesima sorpresa (positiva!): è enorme, per una tre porte: 270 litri a schienali su e 920 a schienali giù. Il piano di carico è rialzabile per far stare comodi anche i bagagli. Verrebbe voglia di viaggiarvi dentro, per come è precisamente rivestito. Anche a voler fare i pignoli, non si trova nulla fuori posto, nessuna vite che sporga e nulla che non sia all' altezza del marchio. La cappelliera si solleva automaticamente e, all' apertura, visto che il portellone porta con se i fanali su, sono stati messi dei fanalini a led per illuminare in caso di brevi tragitti a baule aperto. Richiudo il portellone, soddisfattissimo della scelta dell' auto come mia preferita, e chedo al concessionario di provarla. Raramente mi era capitato di impressionarmi così positivamente per un' auto, soprattutto se utilitaria. Ora, speranzoso di non avervi annoiato nello scrivere, passo a cosa si prova guidando questo giocattolino!