Fiat Croma 1.9 Multijet 16V Dynamic Skyline DPF
serie 2 (194) restyle in produzione dal 2009 al 2011
Pubblicato il 5 luglio 2013
alVolante di una Fiat Croma 1.9 Multijet 16V 150 CV Dynamic DPF
Qualità prezzo | |
Dotazione | |
Posizione di guida | |
Cruscotto | |
Visibilità | |
Confort | |
Motore | |
Ripresa | |
Cambio | |
Frenata | |
Sterzo | |
Tenuta strada | |
Media:
Perché l'ho comprata o provata
La Fiat Croma è piaciuta sin dal primo momento a me e alla mia famiglia e trovando un’occasione presso un privato l’abbiamo acquistata per rimpiazzare la vecchia e cara Ford Mondeo con 12 anni di onorata carriera.
Viaggiando molto in famiglia era necessaria un’auto affidabile, grande e soprattutto con un bagagliaio ben sfruttabile.
La linea non è delle migliori ma non si passa inosservati per via dell’altezza superiore alla media delle altre station (160 cm) e un frontale che è composto da due grandi fari eleganti e una calandra centrale cromata che conferisce importanza all’insieme.
Di lato spiccano le maniglie (anch’esse cromate) modellate sulla carrozzeria e gli ampi finestrini che sembrano appartenere a una monovolume; lo stesso Giugiaro (disegnatore dell’auto) l’ha definita un “comfort wagon” e non una vera e propria station wagon.
Il posteriore è caratterizzato da un ampio portellone e i gruppi ottici si sviluppano in orizzontale fino alla fiancata.
La Croma misura da un paraurti all’altro 476 cm e in larghezza ne misura 178, dunque le dimensioni risultano essere importanti e bisogna farsi l’occhio nelle manovre e soprattutto nel traffico in città.
Gli interni
Saliti a bordo ci si accorge subito che la seduta è rialzata e ci si accomoda su una vera e propria poltrona ben imbottita e con ampie regolazioni. L’ambiente è raffinato con i comandi principali ben disposti e facili da raggiungere come la radio con il lettore CD e il climatizzatore automatico bi-zona entrambi di serie in questa versione.
L’abitacolo è inondato da luce e il tetto panoramico apribile elettricamente (di serie) gioca un ruolo fondamentale e l’ampio parabrezza merita di essere elogiato poiché oltre alla sua grandezza ha un sofisticato sistema per l’insonorizzazione.
Il nuovo parabrezza adotta infatti un sottile foglio plastico (PVB) che attenua i rumori esterni.
Comfort eccezionale anche per i passeggeri posteriori che vantano un ottimo spazio per le gambe e anche un eventuale quinto passeggero è seduto comodamente senza che il tunnel centrale lo infastidisca; naturalmente sono disponibili e regolabili le bocchette del clima anche dietro.
Nota di demerito alla visibilità posteriore che soffre un po’ del lunotto piccolo e della linea di cintura alta, quindi sono d’obbligo i sensori di parcheggio che non sono presenti in questa versione da me acquistata.
Ben rifinito ma non ben attrezzato il bagagliaio dell’ammiraglia di casa Fiat con una capienza di 500 litri e 1610 con divanetto ribaltato. Non è una capacità da record ma valige per quattro persone sono facilmente stivabili nonostante i marcati parafanghi.
Su tutti e quattro i vetri elettrici (e anche sul tetto panoramico) è presente l’utile dispositivo antipizzicamento che interviene in caso di presenza di oggetti o parti del corpo nel perimetro del vetro mentre effettua la risalita e ne inverte il moto evitando spiacevoli conseguenze. Portaoggetti ce ne sono in quantità sufficiente e il bracciolo centrale anteriore (anche refrigerato) permette di viaggiare comodi e di mettere mani alla leva del cambio (in posizione rialzata non a caso come sulle monovolume) senza allontanare il gomito.
Ottima la dotazione di sicurezza offerta di serie con 7 airbag di serie tra cui quello per le ginocchia del guidatore, attacchi isofix e il controllo elettronico della stabilità.
Una volta raggiunta la posizione di guida più idonea e regolato in altezza e profondità il volante si incontra la prima problematica, ovvero come mettere in moto il motore turbodiesel Multijet. Si tratta di una “partenza svedese” poiché la chiave di accensione va inserita nel blocchetto centrale accanto alla leva del freno di stazionamento proprio come le Saab; difatti la Croma è costruita sul pianale della 9-3 e della Opel Vectra/Signum condividendo oltre cinquanta componenti per telaio e carrozzeria.
Alla guida
La Croma monta il noto 1.9 Multijet 16V con cambio manuale a 6 marce, un’unità che rappresenta il miglior compromesso su questo genere di vetture in grado di muovere con disinvoltura gli oltre 1500 kg di peso e di garantire riprese e sorpassi in totale sicurezza.
Sotto il piede destro ci sono 150 CV e per le velleità turistiche più che sportive dell’auto, non ci si aspetterebbe un’entrata in coppia così violenta superati i 2000 giri e un allungo senza incertezze fino a 4000 giri. Nei lunghi viaggi si apprezza la già citata comodità dei sedili (Milano-Taranto senza un filo di mal di schiena), il motore che lavora a poco più di 2400 giri a 130 km/h (con leggeri fruscii provenienti dal rotolamento dei grandi cerchi da 17”), il cruise control (di serie) e l’ottimo impianto di climatizzazione che mantiene la temperatura desiderata.
L’impianto frenante non ha alcun affaticamento nemmeno dopo diverse ore di impiego e si è rivelato efficace soprattutto durante le discese in montagna.
Il cambio manuale a 6 marce ha una leva dura da azionare ma in compenso ha innesti precisi.
Un po’ di preoccupazione cresce quando si entra in curva in maniera allegra e il marcato rollio fa temere il peggio ma a controllare il tutto ci sono i sistemi elettronici ESP e ASR che correggono un’eventuale sbandata.
Non delude nemmeno lo sterzo (a parte la noia elettronica che ha afflitto la maggior parte delle Croma del 2005) che consente di trarsi d’impaccio in spazi inaspettatamente ristretti senza alcuno sforzo.
Un dispositivo davvero utile è l’Hill Holder per l’assistenza alle partenze in salita che mantiene l’auto ferma per poco più di un secondo consentendo al guidatore di ripartire agevolmente dando un addio definitivo alle partenze con il freno a mano.
A dispetto di quanto si possa pensare, il motore 1.9 nella variante da 150 CV richiede meno carburante rispetto al 120 CV con consumi impensabili per una vettura di questa “taglia”. Nei percorsi extraurbani il computer di bordo mi ha segnato i 20.9 km/l, in città i 13 km/l e in autostrada i 14 km/l rispettando le velocità imposte e adottando alcuni consigli come “saltare” la quinta marcia e passare dalla quarta direttamente alla sesta.
La comprerei o ricomprerei?
Nonostante qualche grattacapo di natura elettronica, la ricomprerei volentieri questa Fiat poiché c’è oramai l’abitudine di “viaggiare alti” e ogni qualvolta si prova o si sale semplicemente su un’altra auto ci si sente rasoterra. Inoltre la sicurezza che infonde il motore durante i sorpassi di camion o di altri autisti che non convincono nella loro andatura, non la ritrovi su tutte le auto.
Fiat Croma 1.9 Multijet 16V 150 CV Dynamic DPF