Ci si siede al posto di guida, si inserisce la chiave nel blocchetto di accensione e... magia: il sedile avanza e si alza, il volante si posiziona dove era stato lasciato prima della discesa dall'auto. Si rimane un attimo perplessi e si deve subito provare cosa accade togliendo la chiave dal blocchetto: il volante si allontana, il sedile arretra e si abbassa: il tutto per facilitare la discesa e la seguente risalita a bordo.
Si reinserisce la chiave nel blocchetto, si riposiziona tutto e si avvia il motore: a freddo ed al di fuori del garage si sente qualcosa in lontananza mentre a caldo solo il contagiri indica che il motore è vivo. Si inserisce la retromarcia e ... altra magia: gli specchi retrovisori esterni si inclinano verso le ruote facilitando le manovre a filo marciapiede.
Si parte! Dentro la drive e la vettura parte con un fare principesco. Giù il gas e... buonanotte! Lo scatto della X3 è un lontano ricordo: d'altronde 190 cv con oltre 2500 kg di massa fanno quello che possono e ci si rende subito conto che la guida scattante non si addice alla sua indole. Si impara a guidarla in un altro modo. Il cambio automatico nelle prime tre marce fa lavorare molto il convertitore di coppia tanto che i passaggi di marcia sono veramente inavvertibili. La sua risposta nelle partenze rapide da fermo è un pò lenta e si ha la sensazione che fra l'istante in cui si dà gas e la partenza intercorra un tempo troppo lungo. In realtà, con l'utilizzo ci si accorge di non essere mai in debito di potenza e che gli scatti brevi, quelli necessari dopo un'immissione su una strada ad uniformare la marcia in città o nei tratti extraurbani a quella delle vetture che già vi si trovavano, non sono affatto male.
In autostrada, sembra di viaggiare seduti nella migliore poltrona di casa: posizione corretta, altezza da terra che permette di vedere la strada in lontananza (anche quella davanti a chi vi precede), silenzio assoluto, sottofondo musicale, volante quasi insensibile alle guinzioni longitudinali (nonostante i cerchi da 20"), cruise control impostato, ampia possibilità di movimento e tutto a portata di mano: la bibita fra i sedili e dietro alla leva del cambio, i comandi sul volante, il telefono a comandi vocali...
Si esce dall'autostrada ed inizia un tratto guidato: la Range Sport non si spaventa, certo nei cambi di traiettoria non è rapida come una Elise, ma li affronta con sufficiente grinta e con una stabilità encomiabile. Solo manovre particolarmente impegnative quali ingressi bruschi e repentini su curve ampie nei tratti veloci fanno alleggerire e scivolare verso l'esterno il posteriore ma niente paura, perchè ben prima che la scodata possa diventare pericolosa interviene l'esp a riportare tutto in assetto.
Lo sterzo è abbastanza preciso, senza particolare "vuoto al centro" e progressivo anche se in determinate condizioni può sembrare troppo leggero. L'assetto è rigido quando si guida sportivamente, morbido su strade sconnesse e le sollecitazioni che arrivano in abitacolo sono sempre molto filtrate: assorbe bene le insaccate ed è ben frenato in estensione. Non si notano pompaggi di nessun genere neanche in condizioni limite e l'assetto è sempre molto piatto.
I freni sono ben modulabili, potenti e resistenti. Il comando è progressivo e lo sforzo aumenta di pari passo con la corsa.
Inizia la settimana delle cave! Via i cerchi da 20" e su quelli da 17" con gomme adeguate all'utilizzo. Si sale lungo le strade asfaltate senza alcun problema e quando inizia lo sterrato ci si ferma, si seleziona il programma sul terrain response, si inseriscono le ridotte e si solleva la vettura. Da questo punto in poi si è scesi dal SUV e si è saliti sul fuoristrada. Le pendenze non sono un problema, i solchi trasversali vengono digeriti; i canali di scolo trasversali che si formano dopo gli imporvvisi acquazzoni non la fermano e se c'è bisogno di un passaggio in twist non si tira indietro superandolo in sicurezza. Ci si può avventurare anche lungo tratture consentite solo a mezzi fuoristrada dove a causa degli spazi limitati non arriva i buldozer o gli escavatori per creare una strada degna di tal nome e la Range Sport non abbandona.
Le discese vengono affrontate con sicurezza, forti sia del HDC sia delle ridotte che soprattutto con le prime due marce trattengono la vettura impedendogli di acquistare velocità. In poche parole con le "scarpe" giuste non ci si ferma davanti a nulla e la Range non ha paura di neve, sterrati, pietraie e sabbia. Fino ad oggi non l'ho mai dovuta lasciare a bordo strada per salire su altri mezzi. Secondo me è l'auto perfetta per i miei utilizzi essendo realmente polivalente.