Una volta saliti a bordo, viene subito voglia di giocare con quel volantino alla ricerca della posizione di guida ottimale. Eh, sì, perché bisogna, a mio avviso, scendere a patti tra il volante ed il quadro strumenti: se si posiziona il volante eccessivamente in alto, la corona nella parte superiore andrà, ahimè, a coprire buona parte della strumentazione. Pertanto, nel caso specifico, ho preferito adottare una posizione completamente infossata del sedile e sfruttare l’ampia regolazione verticale del volante, in modo da collocarlo un po’ più in basso del dovuto. In questo modo, il quadro strumenti si libera dall’ostruzione del volante ma si continua a provare una strana sensazione per via della posizione molto rialzata del quadro strumento, avulso dal resto della plancia…ci vuole un po’ di abitudine ma basta veramente poco.
Di grande effetto i due quadranti con la particolarità dell’andamento speculare delle lancette del tachimetro e del contagiri, rigorosamente in rosso. Al centro domina un ampio display che fornisce una miriade di informazioni, suggerite dal sistema di infotainment.
In linea con il suo carattere supertecnologico, l’auto esibisce il sistema keyless che permette di azionare il motore senza inserire la chiave (per altro, molto bella esteticamente) nel blocchetto di avviamento. Basta agire sul comodo tasto cromato “start” posizionato a ridosso del cambio, per far “ruggire” il motore. In realtà, più che un “ruggito” sembra un timido latrato che ha, tuttavia, il vantaggio di non infastidire gli occupanti sia al momento dell’avvio sia a regime costante. Ciò dimostra la grande cura che i tecnici hanno rivolta all’insonorizzazione dell’abitacolo.
Come di consueto sulle ultime vetture, anche la nuova 308 è equipaggiata con il freno di stazionamento elettrico ma, rispetto alla concorrenza, garantisce dolci partenze in quanto non si percepisce lo sgancio meccanico dello stesso dalle pasticche posteriori; un dettaglio non certo irrilevante né scontato.
Una volta avviato il motore, noto subito che la corsa della frizione è un tantino lunga ma lo stacco risulta facilmente percepibile anche perché ha il giusto “peso”. Meno bene il cambio non tanto per gli innesti che risultano secchi, decisi nemmeno per l’escursione della leva che risulta abbastanza corta, quanto per l’altezza della stessa e per la sensazione che trasmette quando la si conduce tra i vari segmenti. La rapportatura, inoltre, è adeguata in quanto le marce non sono né eccessivamente corte né lunghe.
Il motore, il tradizionale 1.6 hdi da 115 cv rivisto in alcuni particolari, sfoggia fin dai bassi regimi un bel tiro, complice la nuova turbina di piccole dimensioni, frulla bene ai medi regimi, arranca agli alti ma risulta molto gradevole e lineare senza picchi di coppia evidenti.
Grazie alla evidente elasticità del motore l’auto si muove nel traffico cittadino con estrema agilità: molto ben tarata la servoassistenza del volante che trasmette sempre il giusto carico al guidatore, con uno sforzo di azionamento, veramente minimo in città. Inoltre, le manovre di parcheggio sono facilitate dall’ampio raggio di svolta e dai validissimi sensori di parcheggio anteriori e posteriori, nonostante si percepiscano piuttosto bene gli ingombri della vettura.
Il comfort risulta piuttosto discreto per via di una taratura delle sospensioni volta a prediligere il piacere di guida, esaltato da un beccheggio ed un rollio contenuti.
Molto molto piacevole il feedback che restituisce il pedale del freno: nella fase iniziale di discesa il pedale sembra morbido e l’impianto mostra un gran mordente, ma, poi, man mano che si procede con la pressione sul pedale, questo acquista una corposità, una consistenza quasi racing, davvero, un bel comando…mi ricorda quasi il carico che aveva la mia 206 XS del 2002…non ho potuto testare a fondo la potenza frenante, ma a sensazione sembra assolutamente adeguata alla vettura.