All’interno della vettura si avverte una sensazione di ottima qualità, non sono salito sul modello precedente ma la sensazione iniziale è quella di un’auto di categoria superiore. I materiali sono a livello delle concorrenti tedesche di riferimento, distinguendosi da esse per originalità del disegno della plancia. Gli assemblaggi e i particolari sono curati: la parte superiore del cruscotto è di materiale morbido al tatto mentre la consolle centrale presenta una plastica leggermente più rigida ma dal trattamento superficiale che ne innalza la qualità percepita. Le sedute anteriori sono comode e, nella mia versione allure, anche avvolgenti; sul divano posteriore le persone più alte di 1,85 avrebbero gradito qualche centimetro in più per le gambe. Il tessuto che riveste i sedili appare robusto e con degli inserti neri, tono su tono, che le danno un tocco di sportività. Buona l’ergonomia dei comandi con la pedaliera ben spaziata e le regolazioni di sedile e volante che permettono a chiunque di trovare la posizione ideale, leggermente scomodi risultano invece le rotelle della regolazione lombare e gli interruttori degli alzacristalli che costringono ad un movimento innaturale del braccio. Belli, ma delicati, appaiono gli inserti in alluminio e la finitura nero lucido che avvolgono la consolle intorno alla leva del cambio; d’effetto anche l’illuminazione dell’abitacolo con plafoniere a led bianco e piccole luci spot inserite all’interno del guscio delle maniglie apri porta, unica nota stonata le luci della parte bassa dell’abitacolo che hanno una colorazione gialla più convenzionale. Ma veniamo al vero tratto distintivo degli inteni: l’ i-Cockpit, ovvero il posto guida caratterizzato dal volante di dimensioni ridotte, il quadro strumenti rialzato e il touch screen centrale. Il design è certamente innovativo e sulle prime può spiazzare, ma posso assicurare che ci si abitua in fretta. Il quadro strumenti, malgrado la posizione rialzata, mantiene una buona visibilità e, aggiustando opportunamente il sedile e il volante, si legge in maniera ottimale; anche il contagiri con la lancetta che gira in senso opposto sulle prime disorienta, ma a distanza di un paio di settimane non ci si fa più caso. Personalmente avrei gradito per il tachimetro una grafica con numeri più grandi, ma è un difetto da poco in quanto nello schermo tra gli strumenti è replicata la velocità. Il volante piccolo e ribassato sembra quello di un kart, trasmette un buon feeling e si impugna ottimamente, inoltre è rivestito da una bella pelle morbida e setosa al tatto ed è impreziosito da inserti in alluminio e plastica nera lucida. I comandi al volante non sono molti e alcune funzioni dell’infotainment, tra l’altro molto completo e dotato di tutti i tipi di connessione nonché di vivavoce bluetooth, sono attivate da una pressione prolungata di essi: c’è bisogno di un po’ di pratica per prenderci confidenza. Al centro della plancia troviamo il touch screen multifunzione da 9,7 pollici da cui si comanda praticamente tutto. Ne risulta una consolle dal disegno pulito e minimalista che divide le opinioni. Personalmente trovo coraggiosa la scelta stilistica di Peugeot, ma avrei preferito che almeno i comandi del clima fossero separati per evitare disagi in caso di guasto del touch screen. In ultimo devo menzionare un particolare che mi piace particolarmente, vale a dire il pomello del cambio dalla forma originale e dalla finitura in alluminio che lo rendono molto accattivante ma un tantino freddo al tatto.