Alla guida l'auto risponde sinceramente agli stimoli, con uno sterzo veloce e preciso. Il motore common rail offre una robusta ripresa anche da 1500 giri al minuto. A differenza di X3 e Stilo sopra citate, l'accelerazione non è affatto violenta quando entra in gioco la turbina, ma molto progressiva e piacevole. La sensazione di "andar forte" ne risente, ma si privilegia la qualità della guida, più rilassata. Non è mai necessario andare oltre i 3000 giri/minuto per ottenere una buona accelerazione. Sorpassare mantenendo la quinta marcia è anche troppo facile. A differenza dei piccoli più diesel moderni di pari potenza l'erogazione è molto regolare e la coppia ben distribuita: in quinta, la ripresa da 70 a 100 prende solo 7,9 secondi (e siamo ancora sotto i 2000 giri!) e quella 70-120 13,3 secondi (dati Quattroruote per la versione station wagon, pochi chili più pesante). La quinta marcia ha un rapporto di poco più di 50km/h per 1000 giri del motore: in autostrada si viaggia rilassati, e in città si può utilizzare la quinta marcia a partire da 60km/h. Accorciando i rapporti, avrebbe fatto comodo una sesta marcia, a vantaggio della sportività.
La sensazione è quella di un'auto ben piantata sulla strada, oltre che molto sincera nelle curve: si capisce subito quando sta per mollare! Le uniche auto che ho potuto provare che offrissero una sensazione di sicurezza maggiore sono l'X3, grazie all'ottimo sistema xDrive, e l'eccezionale Primera 2.0eGT: davvero incollata alla strada.
Il confort offerto dalle sospensioni (multilink al posteriore e McPherson all'anteriore) è davvero alto, senza penalizzare la stabilità nei lunghi curvoni autostradali. Quasi assenti rollio e beccheggio in curva. Peccato per l'assenza dell'ESP, che era un optional all'epoca. Rimangono comunque ABS ed EBD, per una buona ripartizione della frenata. A proposito, la frenata è buona, ma il pedale del freno non è sensibile come ormai comune sulle auto attuali. Migliorabile quindi questo punto, anche a causa dell'elevata massa della vettura: circa 1500 kg. La frizione non è troppo pesante, ma non pensate che quest'auto sia adatta a code chilometriche in città.
La visibilità è ottima: i vetri e gli specchi sono ampi ed è facile intuire dove finisce l'auto. Penso comunque che a breve aggiungerò i sensori di parcheggio posteriori. I 133 cv non sono molti per un motore di questa cilindata. Non a caso basta una rimappatura per portare questo valore intorno ai 160cv. Attenzione alla frizione però: potrebbe cedere. La sicurezza è assicurata dalla buona tenuta di strada e dal buon feeling che offre la vettura. Inoltre sono presenti da 4 airbag, pretensionatori cinture, frenata servoassistita in caso di emergenza, carrozzeria a deformazione programmata. Tutto ciò permette di ottenere un punteggio di 3 stelle al test NCAP, niente male per l'epoca.
Nel complesso la guida è molto piacevole, tanto in autostrada quanto su strade impervie di montagna. Nel primo caso, il motore viaggia a bassi giri e offre una ripresa eccellente anche a partire da 120 km/h, pur mantenendo una silenziosità eccellente: questo anche grazie ai particolari contralberi di equilibratura che riducono le vibrazioni. Attenzione, non è affatto una macchina per la città: raggio di sterzata ampio, lunghezza maggiore di 4,5 metri, sterzo idraulico e rapporti del cambio lunghi la penalizzano in questo frangente.
I consumi sono ottimi. Non ho ancora avuto modo di misurare con mano (segnando a mano i litri consumati e i chilometri percorsi), ma il computer di bordo afferma che in autostrada a velocità costante (cruise control a 125km/h) si percorrono 20 km/l, che diventano 25km/l in strade provinciali a circa 90km/h. Valori decisamente ottimisti, a mio parere. Secondo test disponibili su internet, valori più attendibili per questi due scenari sono rispettivamente di circa 15 km/l e 20km/l per autostrada e strade extraurbane. Niente male quindi. Non usando praticamente per nulla l'auto in città non conosco la media di consumo cittadina, che però dovrebbe attestarsi sui 13 km/l.
Peugeot, a mio parere, ha azzeccato quasi tutto con quest'auto. Ma se c'è una cosa da biasimare è il cambio. Sarà perché con 190000km alle spalle la frizione inizia a cedere, ma gli innesti sono fiacchi e lenti, spesso leggermente impuntati. Sembra che ciò accada anche su 406 più giovani. La corsa non è troppo lunga, ma nemmeno corta come sarebbe auspicabile. Un peccato che toglie piacere alla guida sportiva su strade che richiedono frequenti scalate.