Già dai primissimi metri percorsi sulla GT86 si instaura un'intesa perfetta con il guidatore. I comandi sono esattamente dove ci si aspetterebbe. La frizione non è dura da azionare e stacca correttamente, per cui non c'è pericolo di spegnere il motore in partenza. Il cambio è eccellente, dagli innesti corti e secchi, correttamente contrastato; inoltre, la leva è proprio dove deve essere e la si raggiunge con naturalezza. Una volta partiti, con il piede destro sull'acceleratore e il sinistro sull'apposito appoggio di fianco alla frizione, si sta con le gambe in posizione perfettamente simmetrica. I freni non brillano per potenza, ma sono molto ben modulabili. Abbiamo freni a disco autoventilanti sulle quattro ruote, cosa che lascia pensare che un semplice upgrade delle pastiglie possa migliorare di molto le prestazioni. Sullo sterzo non mi posso sbilanciare molto dal momento che il percorso del test drive non prevedeva molte curve percorribili ad andatura allegra. Tuttavia sembra molto diretto, per cui si riesce a voltare con poco angolo di sterzo. Sul motore ci sarebbe tanto da dire. Da sempre e da quasi tutti è stato definito fiacco soprattutto in basso, e privo di carattere. Non sono d'accordo con questo giudizio. Si tratta di un motore dalla elevata potenza specifica, fatto per girare "in alto". Aspettarsi un tiro in basso da motore turbo sarebbe sbagliato. Il regime massimo di rotazione è in realtà tutto sommato basso (altri motori altrettanto spinti spesso raggiungono la potenza massima qualche centinaio di giri più in alto) in relazione alla potenza massima erogata. La ripresa in basso risulta chiaramente poco eccitante. Di contro non si rilevano strappi o singhiozzi anche nelle marce più alte e nei regimi più bassi. La sesta marcia particolarmente lunga lascia presagire consumi modesti nella guida tranquilla. La linearità e la trattabilità di questo motore sono tali che ci si ritrova spesso a "sbattere" contro il limitatore, e questo in parte contribuisce alla sensazione di mancanza di potenza e di scarso coinvolgimento. I rilevamenti effettuati negli anni da varie riviste, tuttavia, evidenziano un comportamento più brillante di quanto ci si aspetterebbe. Per ottenere il meglio da questo motore il cambio va usato molto, ma la cosa non può che essere un pregio in questo contesto. Il comando non perde un colpo ed è piacevole da usare al punto che ci si ritrova a manovrarlo anche quando non ce ne sarebbe alcun bisogno. La pedaliera completa l'eccellente quadro della guida con una disposizione perfetta che invita al punta-tacco e in generale a una guida smaliziata, d'altri tempi. Inoltre, il motore non produce alcuna vibrazione su tutto l'arco di erogazione. Il sound invece l'ho trovato poco coinvolgente quando si viaggia "allegri", ma anche poco fastidioso quando si va tranquilli. La visibilità è buona in viaggio ma fa sentire i limiti della coda alta in parcheggio, per cui i sensori li reputo un optional praticamente obbligatorio. D'altro canto non si tratta di una vettura da città. Le irregolarità dell'asfalto sono ben filtrate in relazione al tipo di vettura, e infatti l'assetto risulta tutt'altro che estremo. Questa scelta riflette l'intenzione del costruttore di produrre un mezzo dal comportamento prevedibile ma divertente, con limiti di tenuta non troppo elevati o bruschi, che lascino quindi a chi guida spazio per intervenire. Non posso aggiungere molto altro dal momento che una prova più completa avrebbe richiesto un circuito chiuso al pubblico e la possibilità di disattivare i controlli elettronici.