Simile, ma diversa
Del modello che va a sostituire, la nuova
Smart fortwo mantiene l’impostazione di massima, quella che l’ha resa l’auto “da città” per eccellenza: lunghezza di appena 270 cm, motore e trazione posteriori, robusta struttura in acciaio (“Tridion”) che avvolge l’abitacolo e pannelli della carrozzeria in plastica antiurto. In realtà, il modello che debutta nelle concessionarie proprio in questi giorni (il “porte aperte” è previsto per l’8 e il 9 novembre) è del tutto nuovo. Sviluppata insieme alla Renault, la Smart fortwo adesso ha anche una “sorella maggiore” più lunga di 80 cm e che costa 650 euro in più: si chiama forfour, ha cinque porte, quattro posti e condivide circa il 70% dei componenti con la nuova Twingo. Ma torniamo alla fortwo: allargata di 10 cm rispetto al passato, ha un cofano più orizzontale (per ridurre le conseguenze nel caso di investimento di un pedone) ed è più grintosa, con fari “a mandorla” e luci posteriori più ampie. Questa immagine più aggressiva è accentuata nella versione 90 turbo (la cifra indica i cavalli) sport edition #1, quella che che abbiamo guidato: assetto ribassato di un centimetro, cerchi in lega neri di 16” e, volendo, anche un’accoppiata di colori esclusiva e che si fa senz’altro notare: pannelli della carrozzeria bianchi e Tridion arancio.
Non tutto è di serie
La porta è simile per forma e dimensioni a quella della fortwo precedente, ma si apre su un abitacolo completamente diverso, e decisamente migliore. A partire dall’abitabilità: non che prima si stesse stretti, ma adesso c’è molto più spazio in larghezza. La posizione di guida è ben impostata; peccato, però, che il poggiapiede sinistro sia un po’ troppo arretrato e, soprattutto, che occorra pagare 277 euro (pacchetto Comfort) per disporre del volante e del sedile regolabili in altezza, oltre che dei retrovisori esterni regolabili e sbrinabili elettricamente: comodità che si ritrovano anche in utilitarie assai meno costose. Buono lo spazio per i piccoli oggetti: a bordo della Smart fortwo ci sono numerose tasche e due cassetti per il passeggero, uno dei quali nella parte bassa della consolle. Inoltre, si può accedere al bagagliaio facilmente anche dall’interno. La capacità sotto il tendalino è ridotta (190 litri con i sedili nella posizione mediana, mentre nel vecchio modello era di 220) ma la praticità è apprezzabile: è stata mantenuta l’apertura separata del lunotto e della parte inferiore (la ribaltina, che “regge” fino a 100 kg) e la possibilità, quando si viaggia da soli, di ripiegare a libro il sedile destro, così da caricare oggetti lunghi anche più di 170 cm. Il motore è sotto il piano di carico (si può raggiungerlo togliendo un pannello fissato con sei viti), mentre tutto lo spazio sotto il cofano anteriore è occupato dalle vaschette dei liquidi di raffreddamento, lavavetri e freni, oltre che dalla batteria.
Ben realizzata
In questa Smart fortwo sport edition #1, una certa accuratezza nelle finiture si abbina a un tocco di aggressività: pedali in metallo a vista, volante con corona sagomata e rivestita in pelle, rivestimenti di colore nero e arancio. Gradevole la plancia, dalle forme arrotondate e con ampio rivestimento in tessuto, e ben leggibile il cruscotto; tuttavia, per avere lo strumento tondo vicino al montante sinistro del parabrezza (e che include contagiri e orologio), occorre pagare 154 euro. Gli elementi di origine Renault (il cruscotto stesso, la leva del cambio, le maniglie delle porte, alcuni tasti e pomelli e la radio) non sono pochi, ma nel complesso si integrano bene con lo stile degli interni. Di serie c’è la radio con vivavoce e porte Aux e Usb, e per soli 103 euro si può avere lo Smartphone connection: un dispositivo multimediale che dialoga via Bluetooth con i telefonini Apple o con quelli che usano il sistema operativo Android, e che vanno posizionati su un supporto al centro della plancia. Lo schermo dello smartphone può così mostrare le mappe scaricate nella memoria del sistema per navigare anche offline; visualizzare rubrica e messaggi, e le informazioni sui brani musicali che si stanno ascoltando nell’impianto dell’auto, oppure tenere in memoria (una volta scesi dalla vettura) la strada dove si è parcheggiato. E così via. La Smart fortwo del nostro test, però, montava il navigatore integrato con schermo a sfioramento di 7”: un optional da 687 euro, che funziona piuttosto bene. Due parole anche a proposito del “clima” automatico (di serie): è potente, ma ha i comandi un po’ troppo in basso, e le quattro bocchette tonde lasciano passare un po’ d’aria anche nella posizione di chiusura.
Tre vigorosi cilindri
Il percorso del test è stato prevalentemente cittadino (con qualche puntata in autostrada), per cui rimandiamo il giudizio sul comportamento nella guida veloce a una prova più approfondita, che uscirà quanto prima sulla rivista alVolante. Ciò detto, possiamo già affermare che i miglioramenti rispetto alla precedente Smart fortwo sono notevoli. Lo sterzo, servoassistito di serie, è leggero in manovra e ha un diametro di sterzata da record (6,95 metri), che rende ancor più facili i parcheggi. Inoltre, ha una discreta precisione e progressione anche in velocità; quanto meno in assenza di vento laterale, non occorrono più continue (e stressanti) correzioni al volante per restare in traiettoria. Anche la risposta delle sospensioni sulle buche si è “ammorbidita”, fatto tanto più apprezzabile dato che questa versione ha le gomme maggiorate e l’assetto sportivo; dal punto di vista del comfort, l’unico problema viene dai forti fruscii che si fanno sentre oltre i 100-110 km/h. La sportività si ritrova appieno nella risposta del tre cilindri 0.9 turbo a benzina da 90 cavalli: spremendolo fin verso i 6000 giri fa davvero “volare” la minuscola Smart fortwo, e senza che i consumi siano esagerati: i 23,8 km/litro “ufficiali” sono poco credibili, ma ipotizziamo che, con una guida “normale”, i 15 km/litro siano a portata di mano. Gradevole anche il rumore, ben smorzato e “rotondo”. A questo motore rimproveriamo solo un comportamento a freddo “vecchio stile” (vibrazioni al minimo e qualche “singhiozzo”) che si risolve, però, nel giro di un paio di chilometri, e una risposta a volte brusca, che, per una vettura che nasce per girare principalmente nel traffico, è fastidiosa. Il cambio a cinque marce ha innesti precisi, ma siamo convinti che per chi punta più sul comfort e sulla fluidità di marcia, una 70 (la versione meno potente, con motore sempre a tre cilindri ma senza il turbo) con il cambio robotizzato a doppia frizione (prezzo: circa 1.000 euro) sia una scelta di gran lunga migliore. Ne abbiamo guidata una, riscontrando un brio decisamente inferiore ma comunque adeguato, e cambiate abbastanza rapide e molto fluide. Il problema, in questo caso, è che occorre armarsi di pazienza: gli esemplari con il cambio a doppia frizione non arriveranno prima di metà 2015.
Da 12.750 euro
I prezzi delle Smart fortwo partono dai 12.750 euro della 70 youngster. L’auto non è certo regalata, ma occorre considerare che la dotazione di serie (escludendo qualche economia che abbiamo già messo in evidenza) è buona: tutte le Smart (fortwo e forfour) hanno cinque airbag, il “clima” automatico, gli alzavetro elettrici, il servosterzo, la radio e i cerchi in lega (di 15” per la youngster). Inoltre, nel periodo di lancio sarà incluso nel prezzo un anno di assicurazione (Rca, furto, incendio ed eventi sociopolitici, vandalici e naturali), mentre chi cambierà la sua vecchia fortwo con il nuovo modello riceverà una supervalutazione di 1 centesimo per ogni chilometro percorso, rispetto alla valutazione Eurotax… per esempio, 100.000 km equivalgono a un bonus di 1.000 euro. Il motore 90 turbo comporta un supplemento di 1.170 euro, e oltre allo youngster si possono avere altri quattro allestimenti più ricchi o grintosi (come lo sport edition #1). Tra i tanti accessori da auto di categoria superiore, citiamo l’avviso in caso di scarsa distanza di sicurezza (256 euro) o di abbandono involontario della propria corsia di marcia (390 euro). Precisiamo, infine, che non ci sarà più una Smart diesel, mentre per la sportiva Brabus e per la versione elettrica occorrerà aspettare il 2016; forse un po' prima arriverà la nuova Cabrio (fino ad allora, resterà in produzione il modello attuale).
Secondo noi
Pregi
> Finiture. Sono apprezzabili per una citycar.
> Guida. È nettamente più facile e piacevole, e si abbina a un miglior comfort.
> Maneggevolezza. Quanto ad agilità nel traffico e a possibilità di parcheggiare, la fortwo non ha rivali.
Difetti
> Cambio automatico. Comodissimo per un’auto da città, arriverà solo fra parecchi mesi.
> Fruscii. Sono davvero evidenti alle velocità medio-alte.
> Risposta del motore. A volte brusca, rende meno fluida la marcia in città.