La Smart #1 è la prima crossover elettrica del marchio tedesco ed è decisamente sfiziosa e ben rifinita, oltre che spaziosa in rapporto alla sua lunghezza di 427 cm (430 per la pepatissima versione Brabus). Le forme smussate della carrozzeria, con maniglie delle porte a scomparsa e prese d’aria di dimensioni ridotte, lasciano intendere l’attenzione data all’aerodinamica con l’obbiettivo di ridurre il fabbisogno di corrente e aumentare l’autonomia. Che è molto buona, almeno 400 km, grazie ai 61 kWh effettivi della batteria al litio, posta sotto il pianale per tenere basso il baricentro dell’auto (elevato invece il peso di almeno 1788 kg) e non rubare troppo spazio a passeggeri e bagagli.
Soprattutto i primi ne hanno in abbondanza a bordo della Smart #1, che non fa mancare neppure un pratico divano scorrevole di 13 cm. Per contro, la consolle fra le poltrone è alta e ingombrante. E, a dispetto di un abitacolo molto curato, non è tutta morbidamente rivestita: poco piacevole urtarla con l’avambraccio. Non molto esteso il baule, da 313/976 litri (solo la “base” Pro+, priva del subwoofer sotto il piano di carico, offre dieci litri in più). Un altro piccolo vano di 15 litri è contenuto sotto il cofano anteriore, ma per accedervi bisogna aprire quest’ultimo e uno sportellino in plastica.
Tutte le versioni della Smart #1 hanno trazione e motore (di 272 CV) posteriori. Fa eccezione la Brabus che aggiunge una seconda unità elettrica all’avantreno, e fa salire la potenza complessiva a 428 CV: decisamente tanti. Ricca la dotazione dei vari allestimenti. Già la “base” Pro+ offre guida semiautonoma di Livello 2, tetto in vetro, portellone elettrico, cruscotto digitale di 9” e sistema multimediale con schermo di 12,8”. Al lancio non erano previste le interfacce Android Auto ed Apple CarPlay, introdotte successivamente (e per i clienti che hanno acquistato i primi esemplari, è possibile installarli con gli aggiornamenti over-the.air).