La Tesla Model 3 è la più piccola e meno costosa fra le auto prodotte dal costruttore californiano specializzato in modelli elettrici. Si tratta di una grintosa berlina a quattro porte, dalle linee affusolate e aerodinamiche: il tetto (in cristallo) forma un arco e nel frontale non c'è alcuna mascherina. La Model 3 è abbastanza spaziosa per le persone: dietro, il pavimento è piatto e il divano discretamente ampio, anche se le teste sono direttamente sotto il lunotto (pur se trattato per "tagliare" i raggi UV). Non eccezionale l'accessibilità.
La Model 3 consente di caricare anche parecchi bagagli, nell'ampio vano posteriore (c'è pure il divano che si reclina) e nel più piccolo, ma comunque utile, baule anteriore. Gli interni, ben realizzati, sono di una semplicità francescana, con sedili in morbida finta pelle (nera di serie, bianca optional) e una zona anteriore dove ci si trova di fronte al volante, al display centrale di 15,4" (per l'impianto multimediale, per il cruscotto e per gestire praticamente tutte le funzionalità dell'auto, inclusi per esempio i retrovisori) e a poco altro. Mancano perfino le bocchette del "clima”: c’è un diffusore dell'aria che si estende a tutta larghezza nella plancia e che si gestisce dal display. Lo schermo funziona bene, senza ritardi, e ci sono frequenti aggiornamenti online (per il multimediale, i sistemi di guida e perfino la gestione della batteria) ma se si vuole cambiare qualche impostazione è inevitabile distrarsi alla ricerca del menù giusto. Inoltre, l'auto è priva di cruscotto: anche la velocità si legge nel monitor centrale.
Con l’aggiornamento di fine 2023, dietro al volante non c’è più alcun comando: quelli delle “frecce” sono nelle razze del volante e il selettore della direzione di marcia è virtuale e nel display. Inoltre, i sedili hanno guadagnato la ventilazione e per chi sta sul divano c’è un secondo display: per gestire il “clima” ma anche vedere video o videogiocare. La “base” ha il motore e la trazione posteriore ed è già parecchio scattante. Ancor di più le bimotore 4x4: la Long Range è quella con l’autonomia dichiarata maggiore, mentre la Performance ha uno scatto che fa impallidire fior di sportive, una punta dichiarata di ben 262 km/h, sospensioni adattative e modifiche a freni e aerodinamica per garantire un comportamento efficace persino nelle prolungate sessioni di guida in pista. Tutte, comunque, hanno uno sterzo diretto e preciso e sospensioni che concedono poco al rollio; di contro, l’assorbimento dello sconnesso non è dei più efficaci.