Per quanto ricca di sofisticati dispositivi elettronici, la Ferrari 12Cilindri è una supercar “vecchia scuola”: ha la trazione solo posteriore e un poderoso 6.5 V12 montato davanti: senza turbo e senza ibrido, ma con cavalli da vendere (addirittura 829, raggiunti a 9.250 giri e con una colonna sonora “da brividi”). Erede della 812 Superfast, la 12Cilndri ha uno stile del tutto inedito, con forme sinuose e geometriche. Le proporzioni sono quelle tipiche delle granturismo della Ferrari a motore anteriore, con cofano lunghissimo e abitacolo arretrato, a dare l’idea di un’auto che corre veloce mentre ancora è parcheggiata. Il frontale si sviluppa orizzontalmente, con una banda nera che unisce i due fari e che richiama in maniera diretta quella della 365 GTB/4 “Daytona” del 1968. La parte posteriore, invece, è quasi da concept car: troviamo fanali a led molto sottili e quattro terminali di scarico integrati nel diffusore.
Nell’abitacolo, la sportività si unisce al comfort: la Ferrari 12Cilindri si dimostra una granturismo comoda, adatta anche ai viaggi. Oltre al cruscotto digitale configurabile di 15,6", ci sono uno schermo centrale di 10,3", dedicato al sistema multimediale, e un altro display opzionale di 8,8" che fornisce informazioni al passeggero. L’abitacolo è solo per due, ma lo spazio non manca, e una “mensola” dietro ai sedili consente di sistemare un paio di borse. Il bagagliaio, abbastanza regolare per questa tipologia di vettura, è di 270 litri; vi si accede tramite un ampio portellone.
Il motore della Ferrari 12Cilindri dà il nome al modello: del resto, proprio alle auto V12 del passato sono legati momenti di grande fulgore, agonistico e non, della casa di Maranello. L’energia incontenibile di questo capolavoro della meccanica viene scaricata a terra attraverso un cambio robotizzato a doppia frizione a 8 marce: per la casa, in 2,9 secondi si passa da 0 a 100 km/h, mentre per lo “0-200” bastano 7,9 secondi. E la progressione, spazio permettendo, termian solo uan volta passati i 340 km/h. La Ferrari ha agito anche sulla struttura, sempre in alluminio ma più leggero e rigido che in passato. Le quattro ruote sterzanti permettono una migliore agilità nei percorsi tortuosi, mentre la tanta elettronica regolabile a piacimento consente al guidatore di sfruttare la potenza senza difficoltà, o di mettersi alla prova in circuito.