Arriva in Italia in queste settimane l'Audi e-tron Sportback, versione coupé della lussuosa suv elettrica di casa Audi. Il nuovo modello, che comporta un aumento di prezzo di 2.300 euro rispetto alla e-tron, si distingue fin dalla prima occhiata. Se la parte anteriore, con la mascherina ottagonale e i fari con lo scalino, resta uguale, la zona posteriore è ben diversa: il tetto è ad arco e si raccorda dolcemente con il lunotto quasi orizzontale (privo di “tergi”: peccato). Il look cambia nettamente e, oltre a essere più filante, l’auto mantiene un gradevole equilibrio dei volumi e una certa eleganza. Tutto questo, con una “presenza” importante data dai 490 centimetri di lunghezza. La nuova linea comporta anche dei vantaggi pratici: il coefficiente aerodinamico Cx migliora, passando da 0,28 a 0,25, valore ottimo per una suv. Tanto basta per migliorare un po’ l’autonomia dichiarata con un “pieno” di corrente: in base al ciclo di omologazione WLTP, 446 km invece dei 436 della e-tron con la parte posteriore più squadrata.
Per il resto, l'Audi e-tron Sportback mantiene le caratteristiche del modello “normale”, pur introducendo dei perfezionamenti. La trazione integrale, garantita dalla presenza di un motore elettrico da 135 kW che agisce sulle ruote anteriori e da uno posteriore da 165 (i valori sono riferiti a questa più potente versione 55), varia la ripartizione della coppia motrice in modo ancor più rapido: la centralina rielabora la situazione, in base alle condizioni di guida e al grip disponibile, 10.000 volte al secondo. Questo nuovo modello vede anche l’introduzione, fra gli optional, dei fari a led Digital Matrix (di serie sono già full led). Disponibili fra qualche mese, sfruttano la tecnologia dei videoproiettori digitali: la luce è riflessa da circa un milione di microscopici specchi (i lati misurano pochi centesimi di millimetro) che cambiano orientamento fino 5000 volte al secondo. Di conseguenza, viene indirizzata istante per istante dove serve con grande precisione, consentendo di creare effetti luminosi scenografici (come le animazioni proiettate sulla parete di fronte o sul manto stradale quando si bloccano o sbloccano le porte) o utili per migliorare la visibilità. Per esempio, rendendo più intensa l’illuminazione nella larghezza esatta della corsia che si sta percorrendo, così da rendere più intuitivo il mantenimento della traiettoria, soprattutto in presenza di restringimenti.
L’abitacolo dell’Audi e-tron Sportback è molto accogliente: ampio, realizzato con cura e utilizzando materiali raffinati. La differenza nello spazio rispetto alla versione “normale” è minima: se davanti non cambia nulla, dietro chi entra deve piegare un po’ di più la testa, ma poi la larghezza basta per tre persone, e neppure chi è alto un metro e novanta si trova “costretto”; fra l’altro, l’ingombro del tunnel centrale sul pavimento è trascurabile. L’auto del test aveva i sedili registrabili elettricamente con memoria (3.020 euro, quelli di serie non hanno neppure la regolazione lombare) e i rivestimenti in pelle e Alcantara (1.690 euro, quelli inclusi nel prezzo sono in tessuto). Quanto al bagagliaio, si può ripetere lo stesso discorso fatto per l’abitacolo: perde qualcosa rispetto alla e-tron con la parte posteriore più squadrata, ma resta ampio: 555 litri contro 600, incluso un sottofondo discretamente capiente. Ci sono poi il portellone ad azionamento elettrico, il divano in tre parti reclinabili e un rivestimento ben fatto, in moquette robusta. La soglia di carico, però, è a 78 cm da terra: non pochi. Davanti c’è un altro piccolo vano (60 litri), che va bene per i cavi per la ricarica.
Le finiture dell'Audi e-tron Sportback sono molto curate, adeguate al prezzo, mentre lo stile degli interni prevede linee tese e una grande quantità di display. Innanzitutto, ci sono due schermi a sfioramento nella zona centrale. Quello superiore, di 10,1”, serve il sistema multimediale e ha una discreta rapidità di risposta; è un po’ in basso per essere consultato durante la marcia, ma è anche vero che molte informazioni possono essere mostrate nel chiaro cruscotto digitale configurabile. Più sotto c’è un altro schermo, di 8,7”, per gestire il “clima” e anche per scrivere con il dito gli indirizzi del navigatore. La nostra auto aveva poi il climatizzatore a 4 zone (970 euro), che prevede un altro monitor “touch”, con il quale i passeggeri posteriori possono gestire temperatura e flussi. Infine, ci sono i due schermi di 7” (anch’essi a sfioramento, per consentire la regolazione del campo visivo) dei retrovisori “virtuali”. Gli specchietti vengono sostituiti da due retrocamere che riprendono la zona alle spalle dell’auto, mostrandola nei display nelle portiere. Questa soluzione garantisce una migliore aerodinamica (anche dal punto di vista della rumorosità), una valida visuale pure in caso di pioggia e una riduzione di ben 15 cm dell’ingombro in larghezza della vettura (cosa molto utile nelle strade strette, nei parcheggi “a pettine” o per entrare in garage). Difetti dell'Audi e-tron Sportback? A parte il costo (1.780 euro), c’è da dire che la posizione avanzata e bassa degli schermi costringe a distogliere troppo lo sguardo dalla strada, e in un’auto che fa un simile sfoggio di tecnologia, lascia perplessi che i supporti delle telecamere si ripieghino, ma non elettricamente. Certo, essendo così piccole sorge meno la necessità di farlo, ma sono comunque la parte più sporgente del veicolo, e in certi casi, come all’autolavaggio, vanno comunque fatte ruotare.
L’Audi e-tron Sportback convince anche alla guida. Lo sterzo ha una certa precisione, il comportamento in curva è progressivo e la frenata, una volta fatta l’abitudine a un pedale che richiede poca pressione per ottenere rallentamenti decisi, diventa facile da gestire. Le prestazioni sono di ottimo livello, visto che il classico scatto sullo “0-100” avviene, secondo la casa, in 5”7. Questo tempo, però, si può ottenere solo selezionando la modalità Sport: così facendo, i 265 kW disponibili normalmente diventano 300 (equivalenti a 408 CV), un surplus di potenza che si può sfruttare per un massimo di otto secondi consecutivi, quanto basta per un sorpasso. La differenza fra le due configurazioni è evidente, ma anche con il “boost” in azione la spinta, pur molto energica e pronta, non è “violenta” come in alcune rivali. Del resto, il maggior pregio di questa suv ci è parso il comfort: le sospensioni pneumatiche (che consentono di alzare o abbassare l’auto in base alle esigenze) lavorano bene sullo sconnesso, e la rumorosità è sempre molto contenuta.
La massima potenza accettata in fase di ricarica dalla batteria (posta sotto il pianale, agli ioni di litio e con 86,5 kWh effettivamente utilizzabili) sono 22 kW in corrente alternata; questo tipo di caricatore è però un optional, e sarà disponibile entro la fine del 2020. Di serie, il massimo sono 11 kW. Con la corrente continua, invece, si arriva al notevole valore di 150 kW: secondo la casa, basta meno di mezz’ora per recuperare l’80 per cento dell’energia. Al proposito, possiamo dire che nel nostro test l’indicatore dell’autonomia ha all’incirca confermato quanto dichiarato dal costruttore. C’è da notare che l’Audi fornisce una card che dà accesso a oltre 140.000 stazioni di ricarica di diversi fornitori, incluse quelle rapide della Ionity, distribuite in 24 paesi europei. Una bella comodità.
Oltre alla versione 55 del test, c’è la 50: ha 230 chilowatt, per la casa la batteria (da 64,7 kWh) dura in media 347 km e i prezzi partono da 75.400 euro, 12.000 in meno rispetto alla 55. Dopo l’estate, poi, arriverà la sportiva “S”, con tre motori elettrici e oltre 500 cavalli. Prezzo ancora da definire, ma pensiamo che si supereranno i 110.000 euro.
PREGI
> Comfort. La rumorosità è sempre molto contenuta e le sospensioni pneumatiche lavorano bene.
> Finiture. I materiali sono quelli che ci si aspetta da un’auto di questo prezzo.
> Guida. Sempre facile e intuitiva, nonostante le dimensioni considerevoli.
> Spazio. Anche questa versione più filante è comoda per cinque e ha un buon bagagliaio.
DIFETTI
> Dotazione. Si possono avere gli accessori più raffinati, ma ne avremmo voluto qualcuno in più incluso nel prezzo.
> Modalità boost. Per ottenere la massima ripresa, si deve mettere la leva su S: uno svantaggio, nelle situazioni di emergenza.
> Monitor “retrovisori”. Hanno dei vantaggi, ma sono costosi e posti in una posizione infelice.
> Soglia di carico. La distanza da terra è elevata.
Motore anteriore | elettrico trifase |
Potenza massima kW (CV)/giri | 135 (170)*/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 247*/n.d. |
Motore posteriore | elettrico trifase |
Potenza massima kW (CV)/giri | 140 (190)*/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 314*/n.d. |
Potenza max complessiva kW (CV)/giri | 300 (408)*/n.d. |
Coppia max complessiva Nm/giri | 664*/n.d. |
Batteria | |
Tipologia | ioni di litio |
Capacità kWh | 95 |
Tensione Volt | 396 |
Tempo di ricarica | 7 h 50' (a 11 kW) |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 200 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 6,7** |
Autonomia (km) | 446 (ciclo WLTP) |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 490/194/162 |
Passo cm | 293 |
Peso in ordine di marcia kg | 2480 |
Capacità bagagliaio litri | 555/1595 post. + 60 ant. |
Pneumatici (di serie) | 255/55 R19 |
*In modalità Boost, per massimo 8 secondi consecutivi: anteriore/posteriore, 135 (184)/165 (224) kW (CV) e 309/355 Nm
**5,7 in modalità Boost
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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