* Col cambio a doppia frizione a sette marce
Fascino da vendere
La
BMW M4 Cabrio ha tutta la grinta della Coupé, ma con il tetto in metallo che si ripiega in 20 secondi è ancora più “affascinante” e aggiunge l’eleganza e lo “charme” tipici delle auto scoperte. A soffrire, però, è il baule, che viaggiando a tetto scoperto si riduce ai minimi termini (anche se la casa dichiara 20 litri in più rispetto a quello della vecchia Serie 3 Cabrio). I progettsti BMW, tuttavia, si sono dati da fare per migliorarne l’accessibilità quando la capote è aperta, escogitando un sistema di sollevamento del tetto che libera temporaneamente spazio per inserire con comodo le valigie nel vano: basta premere un tasto nel portellone per alzare l’intero blocco e poi abbassarlo di nuovo.
Linea aggressiva e filante
A differenziare la carrozzeria della BMW M4 Cabrio da quella delle altre versioni scoperte provvedono i tratti caratteristici delle vetture sportive del marchio tedesco: grandi prese d’aria nel paraurti, le tipiche “branchie” nei parafanghi anteriori, il vistoso rigonfiamento sul cofano e i quattro terminali di scarico tondi. La parte posteriore è tra le più riuscite, col baule corto e ben integrato nella siluette slanciata della macchina: un buon risultato per una cabrio-coupé, che nel bagagliaio deve nascondere l’ingombrante tetto in metallo, col suo complesso meccanismo elettrico che ne consente il ripiegamento nel vano.
Agile e veloce, nonostante il peso
Nella guida, la BMW M4 Cabrio non ha un comportamento molto diverso da quello della coupé: motore, sterzo, sospensioni e cambio confermano che si tratta di una sportiva, con prestazioni da supercar, solo leggermente inferiori a quelle della coupé a causa dell’aumento di peso dovuto al tetto ripiegabile (circa 250 kg). Comunque, le differenze sono quasi inavvertibili, e non manca neppure qualche fruscio aerodinamico che avevamo riscontrato nel test dell’altra versione. L’accelerazione è bruciante, accompagnata da un piacevole rombo cupo, che diventa ancor più coinvolgente con la capote abbassata. Lo sterzo è diretto e preciso (e passando dalla taratura Comfort alla Sport si avverte un deciso appesantimento del volante); la tenuta di strada è elevata, i freni assolutamente all’altezza della situazione e il cambio a doppia frizione (3.990 euro) rapido nei passaggi di marcia nella guida aggressiva, ma dolce e morbido se si viaggia con ritmi tranquilli. Insomma, questa cabrio ha stile e tanto pepe. Discreti i consumi per una vettura di queste prestazioni: alla fine del test, il computer di bordo segnava 9,1 km/l. Certo, per metterla in garage è indispensabile un conto in banca di tutto rispetto, anche considerando che gli oltre 87.000 euro del listino inevitabilmente lievitano se si aggiunge qualche indispensabile optional.
Secondo noi
PREGI
> Cambio automtico. Il robotizato a doppia frizione a sette marce è veloce, ma rende confortevole la marcia quando si va “a passeggio”.
> Guida. Nonostante l’aggravio di peso non indifferente rispetto alla coupé, la M4 Cabrio è un fulmine, con una tenuta di strada eccellente e un’estrema maneggevolezza.
> Motore. Il 3.0 biturbo a benzina da 431 CV è potente, cattivo quando si fa salire la lancetta dei giri, ma sa anche essere vellutato. Entusiasmante il rumore emesso dai quattro scarichi.
DIFETTI
> Dotazione. Visto il prezzo elevato, sorprende dover pagare a parte importanti sistemi di sicurezza, come quello che aiuta a mantenere la corsia (540 euro) o la possibilità di disattivare l’airbag anteriore destro (60). Optional (370 euro) anche il frangivento.
> Fruscii aerodinamici. L’insonorizzazione è buona per una cabrio, ma a 130 km/h il rumore dell’aria si fa un po’ sentire.
> Portaoggetti. I vani sono pochi e di piccole dimensioni.