Il tetto scompare in fretta dietro i sedili, l’aria della corsa inizia ad accarezzarti dolcemente e il possente ululato del 12 cilindri ti arriva diretto, senza filtri: è una “musica” incalzante, che invita a sfruttare tutti i 9.500 giri a disposizione, cambiando poi con i lunghi “paddle” che azionano la fulminea trasmissione a doppia frizione. Sono queste le prime sensazioni che si provano alla guida della Ferrari 12Cilindri Spider, variante scoperta della coupé (qui il primo contatto) arrivata qualche mese fa. Una sportiva nel senso più classico del termine, con un poderoso 6.5 V12 aspirato da 830 CV montato sotto il lunghissimo cofano anteriore e collegato alle ruote motrici posteriori; il cambio, a otto marce, è montato al retrotreno per un migliore equilibrio dei pesi.
A differenziare la Ferrari 12Cilindri Spider dalla coupé è il tetto, in alluminio come tutto il resto dell’auto: composto da due parti, scompare nel vano dietro l’abitacolo in 14 secondi, anche mentre ci si muove (fino a 45 km/h); lo protegge un coperchio che include due grintose pinne, a ideale prolungamento dei poggiatesta e che sostituisce il portellone della coupé.
Nella parte finale della coda restano i due alettoni mobili: sono a filo, mimetizzati con la parte verniciata di nero della carrozzeria, fino a 60 km/h (quando non servono) oppure oltre i 300 km/h (in modo da ridurre la resistenza aerodinamica, consentendo di raggiungere una maggiore velocità). Nell’intervallo fra 60 e 300 km/h, invece, è l’elettronica a decidere se sollevarli (con un angolo di 10°) per sfruttare la forza generata dall’aria della corsa per premere l’auto al suolo, incrementando la tenuta di strada.
Il bagagliaio è ricavato nella parte finale della coda ed è accessibile tramite uno sportello. Per lasciare posto al tetto ripiegato, il vano perde 70 litri di capienza: ne restano 200, giusto lo spazio per un paio di trolley. Altre modifiche riguardano la scocca, irrobustita nella zona dell’abitacolo per far fronte all’assenza del tetto fisso e alla conseguente minore rigidezza strutturale: l’aggravio di peso è pari a 60 kg e sulla bilancia la Ferrari 12Cilindri Spider fa segnare 1.620 kg a secco: non molti per una gran turismo convertibile lunga ben 473 cm.
Le linee che miscelano eleganza a sportività della Ferrari 12Cilindri Spider ricalcano quelle della coupé. Il frontale affilato e con i fari inseriti in una fascia nera sono un richiamo a una celebre antenata: 365 GTB/4 “Daytona” del 1968. Le fiancate sono snellite dal contrasto fra le linee tese e la vistosa bombatura dei parafanghi, con il cofano così lungo che sembra “spingere” indietro l’abitacolo, a ridosso delle ruote posteriori. Nella coda è ripresa la fascia nera del frontale, con le quattro sottili luci enfatizzano le dimensioni del generoso diffusore aerodinamico nella zona inferiore.
L’abitacolo della Ferrari 12Cilindri Spider resta biposto come nella coupé, ma perde la panchetta dietro i sedili, dotata di cinghie in cuoio per bloccare i bagagli. Identica la plancia, con due display in posizione simmetrica, ai cui lati trovano posto le bocchette del “clima”: dietro il volante c’è il cruscotto di 15,6”, configurabile e con il maxi-contagiri al centro, mentre lo schermo davanti al passeggero, di 8,8”, serve per gestire i servizi di bordo, ma informa anche sulle prestazioni dell’auto. Il terzo schermo di 10,3” è per l’impianto multimediale: è al centro della plancia, collocato un po’ in basso.
Come da tradizione per il Cavallino, i comandi restano concentrati nel volante. Quelli tattili nelle razze sono poco intuitivi e non sempre reattivi. Pratico, invece, il “manettino” sulla destra per le quattro modalità di guida: Wet, Sport, Race, CT Off (disattiva il controllo di trazione) e ESC Off (disabilita tutti i controlli elettronici, tranne l’Abs). Sulla destra della plancia c’è la levetta per il freno a mano: in caso di emergenza è difficile da individuare e da raggiungere. Nel tunnel si trova, il “cancelletto” con i selettori del cambio e per attivare la funzione Launch Control (per partenze “a razzo”): s’ispira alla griglia a pettine per il cambio manuale delle Ferrari di una volta.
Vari i modelli di sedili a scelta: ci sono quelli più leggeri, con guscio dello schienale in fibra di carbonio, o quelli più confortevoli dell’auto del test. Sempre sottili e piuttosto rigidi, sono comunque comodi e non solo dispongono delle regolazioni elettriche e della funzione massaggio, ma attraverso un sistema di cuscini gonfiabili permettono di allargare o restringere i fianchetti per schienale e seduta e di rendere più o meno pronunciato il sostegno delle cosce. E, sotto ogni poggiatesta, una bocchetta può soffiare aria calda sulla nuca (l’ideale per girare a tetto aperto anche nei mesi freddi).
Coupé o Spider, ricordiamoci che questa supersportiva si chiama 12Cilindri, e che quel 6.5 è il protagonista assoluto dell’esperienza di guida. Il V12, che riesce a raggiungere regimi così elevati grazie anche all’uso di materiali come il titanio (del 40% più leggero dell’acciaio, è sfruttato per le bielle), resta docilissimo, con l’80% dei 678 Nm di coppia motrice già disponibile a 2.500 giri. Persino nel traffico la Ferrari 12Cilindri Spider è fluida, comoda e, specie nella modalità Sport, dispone di uno sterzo leggero e di sospensioni a controllo elettronico che non fanno sobbalzare ad ogni sconnessione. Nei passaggi stretti, però, bisogna fare i conti con gli oltre due metri di larghezza e con la visibilità scarsa sia all’indietro sia nelle manovre: non è facile percepire dove finisca il lunghissimo cofano. D’aiuto, comunque, le telecamere.
Ovviamente, è su strada libera e con qualche curva che si può sfruttare almeno una piccola parte dell’enorme potenziale della Ferrari 12Cilindri Spider: questo bolide schizza in avanti con una progressione mozzafiato mentre l’abitacolo è piacevolmente avvolto dalla potente “voce” del 6.5. L’auto s’invola nelle curve con molta precisione e agilità: gli ingombri della carrozzeria sembrano svanire grazie anche al retrotreno sterzante, con controllo indipendente dell’angolo di svolta per le due ruote.
In Race la risposta di motore e cambio si fa ancora più pronta e le cambiate fulminee, con tanto di contraccolpo che accresce il coinvolgimento alla guida. Lo sterzo s’indurisce leggermente, resta preciso ma non “nervoso”: non richiede continue correzioni di traiettoria. I freni del tipo brake by wire (l’elettronica gestisce la frenata senza collegamento fisico fra il pedale e le pinze) sono potentissimi, con un pedale dalla corsa breve ma ben modulabile.
Da notare che si può viaggiare a tetto retratto anche a velocità autostradali: tenendo su i finestrini e il piccolo lunotto verticale (anch’esso discendente), i vortici sono contenuti. A conferma che, come una granturismo “doc”, la Ferrari 12Cilindri Spider riesce a essere docile per passeggiare, ma davvero graffiante nella guida sportiva. Se desiderate acquistarla, però, sappiate che la lista di attesa è lunga: la produzione per i prossimi due anni è già tutta venduta.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 6496 |
No cilindri e disposizione | 12 a V di 65° |
Potenza massima kW (CV)/giri | 610 (830)/9250 giri |
Coppia max Nm/giri | 678/7250 |
Emissione di CO2 grammi/km | 360 |
No rapporti del cambio | 8 (robotizz. doppia friz.) + retromarica |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 340 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 3 |
Consumo medio (km/l) | 6,3 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 473/218/129 |
Passo cm | 270 |
Peso in ordine di marcia kg | 1620 |
Capacità bagagliaio litri | 200 |
Pneumatici (di serie) | 275/35 R 21 post. - 315/35 R 21 ant. |
Serbatoio litri | 92 |