Forthing T5: ben dotata e moderna, ma poco reattiva

La Forthing T5 Evo è una suv media realizzata dal colosso cinese Dongfeng (c’è a benzina, come quella del test, ma anche bifuel a Gpl o full hybrid). Lunga 457 cm, ha un look sportiveggiante e moderno e si distingue per soluzioni grintose, come l’ampia griglia frontale a listelli verticali, le nervature nel cofano e le sottili luci diurne a led poste in alto (quelle principali sono più in basso, ai lati del paraurti). I cerchi di 19” si accompagnano a una parte posteriore grintosa, dominata da quattro vistosi tubi di scarico.

All’interno spicca l’ecopelle (con cuciture a contrasto rosse) dei sedili, del poggiabraccia delle portiere e del mobiletto fra i sedili. Tanta, però, la plastica rigida: la si ritrova soprattutto nel tunnel centrale su due livelli (capiente, ma ingombrante e con piastra di ricarica a induzione nascosta nella parte più bassa) e nella plancia. Quest’ultima è impreziosita da una fascia che ricorda il carbonio e ingloba le bocchette del “clima”, che si aprono e chiudono ruotando la cornice tonda che le avvolge.

Il sistema multimediale della Forthing T5 Evo si compone di due schermi di 10,3”, a sbalzo sulla plancia. Il cruscotto digitale è chiaro, ben integrato coi comandi al volante e piuttosto personalizzabile. Lo stesso non si può dire dell’infotainment, che ha solo quattro icone (dal look un po’ datato) e non dispone di Apple CarPlay e di Android Auto (nemmeno pagando). Poco sotto lo schermo principale si trovano i comandi fisici del potente “clima” monozona, che si gestisce facilmente dalle due rotelle regolare temperatura e portata dell’aria. Il tetto panoramico diviso in due parti rende arioso l’abitacolo, contrastando col nero del tetto e dei rivestimenti dei montanti.

Indubbio punto di forza di questa suv cinese è l’abitabilità. Il divano piatto (ma con schienale duro) accoglie con un certo agio tre passeggeri, lasciando (anche a chi è più alto della media) tanto spazio in lunghezza e in altezza. Il pavimento piatto favorisce chi siede al centro, che può accedere senza problemi alla presa Usb-A per lo smartphone, dietro al mobiletto. Sul retro dei sedili ci sono poi delle comode tasche e un utile gancetto portaborse a scomparsa. In aggiunta, le cinture di sicurezza per chi viaggia dietro sono tenute in posizione da dei pratici laccetti posti sullo schienale del divano. Il bagagliaio è regolare nelle forme e ha un pratico doppiofondo per il ruotino di scorta, ma ampi rigonfiamenti nei lati ne limitano la capienza e la sfruttabilità. Il portellone motorizzato è di serie. 

La Forthing T5 Evo è spinta da un 4 cilindri 1.5 turbo a benzina sviluppato dalla giapponese Mitsubishi, che sviluppa 177 CV (stessa potenza della versione a gpl). Il cambio è invece robotizzato a doppia frizione con sette rapporti, dagli innesti piuttosto fluidi e rapidi. La risposta all’acceleratore, però, non è immediata. Affrontando le curve con brio, però, si nota un po’ di rollio di troppo. Lo sterzo leggero agevola le manovre, così come i sensori perimetrali e le telecamere con vista a 360°. In aggiunta, gli specchietti laterali dalle dimensioni generose aiutano a prendere le “misure” all’auto più rapidamente.

La Forthing T5 Evo dispone di serie della guida semiautonoma, del sedile del guidatore regolabile elettricamente, dell’apertura delle porte tenendo la chiave in tasca, degli specchietti che si chiudono automaticamente e del portellone motorizzato; dopo i due obbligatori per legge, la garanzia si estende fino a cinque anni o 150.000 km. La versione a benzina del test è già disponibile nelle concessionarie multimarca accreditate e costa 32.900 euro. Lo stesso dicasi per la “gemella” a gas, proposta a 1.600 euro in più (34.500 euro). Per portarsi a casa la T5 Hev (full hybrid, con motore elettrico da 75 cavalli e sempre il cambio a doppia frizione) si spendono invece 37.900 euro.