In un panorama automobilistico sempre più dominato da suv e crossover, le fuoristrada, quelle “vere”, non sono rimaste in molte, ma dallo scorso anno si è affacciato sul mercato un nuovo contendente: Ineos. Nel 2016, infatti, i proprietari del colosso petrolchimico inglese hanno deciso di costruire da zero un’erede spirituale della precedente generazione della Land Rover Defender, ovvero una 4x4 “dura e pura” capace di andare dappertutto, ma allo stesso tempo resistente e adatta agli utilizzi più gravosi. Dopo anni di sviluppo, portato a termine insieme alla Magna (l’azienda che, tra gli altri, assembla la Mercedes Classe G) e dopo aver iniziato la produzione della Ineos Grenadier ad Hambach in Francia nella fabbrica dove veniva prodotta la Smart fortwo, la gamma si amplia con l’arrivo della versione pick-up, denominata Quartermaster. Del tutto identica alla Grenadier nella parte anteriore e in buona parte della meccanica e degli interni, si differenzia per la lunghezza che cresce di ben 50 cm, 30 dei quali derivati dall’allungamento del passo grazie all’utilizzo di un telaio a longheroni modulare. Le dimensioni sono imponenti - è lunga ben 544 cm - ma proprio come le fuoristrada del passato, la larghezza è stata contenuta in 194 cm, per potersi avventurare anche sui sentieri di montagna.
Da fuoristrada classico sono le forme squadrate, i particolari “grezzi” come le cerniere delle portiere a vista e i paraurti separati dal resto della carrozzeria, il parabrezza verticale e i fari e fanali tondi. L’ispirazione al mondo dei 4x4 più tradizionali è evidente anche guardando al di sotto di questo pick-up che monta un robusto telaio a longheroni, sospensioni tradizionali con ammortizzatori passivi, fino a tre differenziali bloccabili (di serie sul ricco allestimento Fieldmaster della prova) marce ridotte e, cosa sempre più rara su un’auto di oggi, un freno a mano a leva. Sotto il cofano sono due i motori disponibili, entrambe a sei cilindri di origine BMW: si tratta del 3.0 turbo a benzina da 286 CV e 450 Nm di coppia e del 3.0 turbodiesel (della prova) da 249 CV e 550 Nm di coppia. Entrambi i propulsori sono erogano leggermente meno potenza rispetto alle unità montate da BMW sui propri modelli per garantire una maggiore resistenza alla fatica e sono abbinati al cambio automatico ZF a 8 marce. Le prestazioni sono di tutto rispetto per un veicolo del genere (dal peso di 2740 kg): nel caso della Diesel bastano 9,9 secondi che scendono a 8,6 per la variante a benzina.
Se dall’esterno la Ineos Quartermaster ricorda molto da vicino il design della vecchia Land Rover Defender, lo stesso non lo si può dire degli interni, originali. La plancia a sviluppo verticale è dominata dal grande pannello centrale che raccoglie lo schermo del sistema multimediale e numerosi tasti e rotori per controllare tutte le funzioni più importanti della vettura senza essere distratti dai menù dell’infotaiment. Quest’ultimo risponde bene ed è semplice da utilizzare con tutte le funzioni più importanti incluse le connessioni agli smartphone via Apple CarPlay e Android Auto, che però non vengono mostrati a tutto schermo: la parte sinistra del display, infatti, funge da cruscotto e mostra sempre alcune informazioni di marcia fondamentali come la velocità e i giri motore. Dietro il volante c’è solo un piccolo pannello dedicato alle spie. Una scelta, quella di non adottare un cruscotto tradizionale, presa per aumentare la visibilità del guidatore e permettergli di vedere chiaramente l’angolo sinistro del pick-up. Che nonostante le dimensioni extra large offre un’ottima visibilità in tutte le direzioni.
Davvero particolare degli interni, poi, una seconda fila di comandi fisici posti sul tetto: da qui si controllano tutte le funzioni legate alla guida in fuori strada come il bloccaggio dei differenziali, ma non mancano anche otto interruttori ausiliari già cablati pronti per essere utilizzare per accendere e spegnere accessori aftermarket. Finiture e assemblaggi della Ineos Quartermaster sono di qualità e anche in questo caso sembrano realizzati per essere molto resistenti: tutte le plastiche, naturalmente, sono rigide, ma i sedili sono comodi e ben imbottititi e le regolazioni della poltrona del guidatore e del volante sono abbastanza ampie. Lo spazio davanti è buono, un po’ meno dietro, specie per i piedi. Il comfort per i passeggeri posteriori, inoltre, è compromesso dallo schienale del divano posto molto in verticale. Il cassone è abbastanza ampio (anche se diversi pick-up dalla vocazione più commerciale fanno meglio) e al suo interno trova posto anche la ruota di scorta.
Su strada la Ineos Grenadier Quartermaster stupisce positivamente per un comfort tutto sommato buono per una 4x4 così orientata al fuoristrada: non è troppo rumorosa (solo il 3.0 turbodiesel fa sentire un po’ troppo la sua voce in accelerazione) e almeno fino a 100 km/h i fruscii non sono evidenti. La costruzione solida dell’abitacolo fa sì che non si avvertano scricchiolii e anche l’assorbimento delle sospensioni è più che sufficiente: le buche si sentono, ma il pick-up non si scompone. Con 550 Nm di coppia non si è mai a corto di spinta e il cambio automatico con convertitore di coppia della ZF a 8 marce si dimostra anche in questa applicazione molto fluido. Un veicolo che si potrebbe quasi pensare di utilizzare come un qualunque altro suv di grandi dimensioni, se non fosse per uno sterzo lento e molto demoltiplicato che - complice anche il passo allungato di questa versione pick-up - costringe a “remare” tra le curve anche più di alcuni 4x4 rivali “vecchia scuola”.
Ma il terreno di elezione di questa Grenadier Quartermaster non è l’asfalto e una volta raggiunto il fuori strada, la sensazione è di poter andare letteralmente dappertutto: non ci sono sofisticati controlli elettronici della trazione e delle sospensioni, ma con le marce ridotte inserite e i differenziali bloccati la trazione è elevatissima in tutte le situazioni. Non manca comunque quel “pizzico” di tecnologia dove serve con l’hill descent control ovvero una sorta di cruise control a bassissime velocità progettato per evitare slittamenti nelle discese più ripide. Elevata la capacità di guado, 80 cm, così come gli angoli caratteristici con un angolo di attacco di 35,5°, quello di dosso di 26,2° e un angolo di uscita di 22,6°.
L’Ineos Grenadier Quartermaster è già ordinabile con prezzi che partono da 74.140 euro (indipendentemente dal tipo di alimentazione scelta) e che raggiungono gli 83.640 delle versioni più ricche Fieldmaster e Trailmaster. La dotazione di serie per quest’ultime è ricca e comprende anche diversi accessori come la retrocamera, i sensori di parcheggio anteriori, i retrovisori esterni riscaldabili, le luci sottoporta e l’illuminazione d’ambiente per le portiere e le prese di ricarica ausiliarie. Sono naturalmente presenti i dispositivi di assistenza alla guida obbligatori da luglio 2024 come la frenata automatica d’emergenza, il sistema di mantenimento in corsia e l’avviso di superamento dei limiti di velocità. Il cruise control però è di tipo classico; quello adattativo non è presente neanche nella lista degli optional.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 2993 |
No cilindri e disposizione | 6 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 183 (249)/n.d. |
Coppia max Nm/giri | 550/n.d. |
Emissione di CO2 grammi/km | 309 |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 160 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 9,9 |
Consumo medio (km/l) | 8,6 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 544/194/147 |
Passo cm | 323 |
Peso in ordine di marcia kg | 2740 |
Capacità bagagliaio litri | n.d. |
Pneumatici (di serie) | 265/70 R 17 |