Invece della Freelander
La
Land Rover Discovery Sport, che debutterà nelle concessionarie italiane nel febbraio del 2015, è una suv molto importante per la casa inglese. Da un lato andrà a prendere il posto di un modello significativo come la Freelander 2, che aveva debuttato nel 2006; rispetto a quest'ultima, è più lunga di 10 centimetri, quanto basta per poter offrire come optional (1.330 euro in più) due strapuntini supplementari estraibili dal baule. Inoltre, la Sport costituisce il primo modello di una nuova famiglia di prodotti, alla quale si affiancherà (probabilmente all'inizio del 2016) una sorella maggiore, simile nelle linee ma più grande e con sette posti “veri”: la quinta serie della Discovery.
Nasce dalla Evoque
Base di partenza per la Land Rover Discovery Sport è la Range Rover Evoque, più piccola, e che punta di più sul lusso. La parentela è evidente nelle forme, anche in questo caso personali, eleganti e particolarmente armoniose, ma anche sottopelle: stessi motori quattro cilindri turbo (2.0 a benzina con 241 cavalli e 2.2 a gasolio da 150 e 190 CV) montati trasversalmente, stessi cambi e stessa trasmissione 4x4 con giunto centrale idraulico a controllo elettronico (tipo Haldex), ora alleggerito e reso più rapido nella risposta. Anche il pianale è simile, ma con sostanziali modifiche (il 50% dei particolari è nuovo) nella zona dietro le porte anteriori; il passo è cresciuto di 8 centimetri, la lunghezza totale dell'auto di 23, e sono state introdotte nuove sospensioni posteriori di tipo multilink, studiate in modo da ridurne gli ingombri.
Interno semplice ma ben studiato
La linea particolarmente riuscita e moderna fa da contraltare a un abitacolo semplice, classico, lineare. E per nulla vistoso. La Land Rover Discovery Sport che abbiamo guidato era nel più ricco allestimento HSE Luxury, che include i rivestimenti in morbida pelle estesi anche alla fascia centrale della plancia, la consolle centrale contornata da bei profili in vero alluminio e comodi sedili con regolazioni interamente elettriche. Tuttavia, più che la sensazione di lusso, si apprezzano l'ariosità dell'abitacolo (soprattutto con l'enorme tetto in vetro, optional a 1.230 euro), l'abbondante spazio per i piccoli oggetti e l'ordinata disposizione dei comandi, che ne facilita l'uso. Ci sono parsi però inutilmente scomodi i tasti degli alzavetro, posti molto in alto, mentre è scenografica la manopola metallica del cambio automatico che si solleva fluidamente dal tunnel quando si avvia il motore. Il cruscotto ha il pregio di leggersi piuttosto bene, ma non è ricchissimo di informazioni e ha una grafica “stagionata”, mentre il display centrale di 8” a sfioramento si aziona facilmente e serve per la radio (con 11 altoparlanti) e il navigatore; per 420 euro si può avere anche la funzione In Control Apps, per replicare la schermata del proprio smartphone e poterlo gestire direttamente dalla plancia.
Comoda per cinque
Spazio e praticità sono notevoli. La Land Rover Discovery Sport è una cinque posti molto comoda: la seconda fila è ampia e rialzata (favorisce la visuale verso la zona anteriore), con abbondanza di centimetri a disposizione per spalle, testa e piedi (il pavimento, tra l'altro, è praticamente piatto, senza tunnel). Inoltre, il divano ha lo schienale a inclinazione variabile. Il bagagliaio è ben accessibile, grazie all'ampio portellone a comando elettrico e alla soglia di carico a 73 cm da terra: non molti, per una suv. Notevole anche la capacità: 479 litri con il divano scorrevole (di 16 cm) tutto indietro; 689 portandolo in avanti (e anche così, lo spazio per le gambe rimane più che accettabile); infine, 1698 litri reclinadolo e caricando fino al soffitto. L'auto da noi guidata disponeva anche dei due strapuntini optional estraibili dal piano del baule; possono essere utili, ma il varco che si ottiene facendo scorrere in avanti il divano e reclinandone un po' lo schienale permette l'accesso solo a chi è dotato di una buona agilità; e comunque, come la Land Rover stessa dichiara, lo spazio a disposizione è adatto al massimo a due bambini. Inoltre, diversamente che nella versione con cinque soli posti, non è possibile avere alcuni optional interessanti. Si tratta delle sospensioni elettroniche (1.130 eruo), dell'Active Driveline (1.030 euro), che nella marcia su asfalto a velocità costante scollega la trazione posteriore per ridurre gli attriti e migliorare consumi, inquinamento e fluidità di marcia, nonché della ruota di scorta, che, quanto meno per chi pensa di sfruttare spesso la Discovery Sport in fuori strada, sarebbe prudente avere a bordo. In ogni caso, lo spazio c'è; probabilmente, basterà chiedere alla concessionaria un ruotino “non ufficiale”.
Guida gradevole, motore meno
Come va la Land Rover Discovery Sport? L'impressione generale è quella di una vettura molto ben “piantata a terra”, dotata di notevole aderenza (l'abbiamo guidata solo su fondi scivolosi) e di uno sterzo (del tipo a rapporto variabile) “corposo” e pronto nella risposta, ma anche facile da gestire. Il 2.2 diesel spinge bene e senza fastidiosi ritardi fin dai bassi regimi, mentre il cambio automatico a ben nove rapporti (optional a 2.420 euro) è piuttosto rapido nei passaggi di rapporto, anche se si vogliono usare le levette dietro il volante (secondo la casa, consente a questa suv di fare lo “0-100” in 8,9 secondi, invece dei 10,4 dichiarati con il manuale a sei marce di serie). Tuttavia, ci pare che le concorrenti di pari potenza siano più grintose, e che il quattro cilindri, pur poco rumoroso, lasci filtrare qualche vibrazione di troppo in ripresa. Inoltre, è omologato Euro 5 (ci saremmo aspettati un Euro 6, dato che il modello è nuovo) e i consumi non sembrano propriamente contenuti; la casa dichiara 16,1 km/l in media, che già non sono molti, ma noi ne abbiamo “visti” circa 12. A quanto pare, però (conferme ufficiali non ne abbiamo ottenute), entro un anno i 2.2 di origine Ford-gruppo PSA lasceranno il posto ai nuovi 2.0 della famiglia Ingenium, sviluppati internamente, e che promettono di essere un bel passo in avanti.
Va (quasi) ovunque
La Discovery Sport è ben dotata anche per il fuori strada “tosto”. Ha dalla sua una notevole altezza dal suolo (21,2 cm), sospensioni con forte escursione (34 cm quelle posteriori) per seguire meglio le asperità del terreno, la capacità di superare guadi fino a 60 cm di altezza, un cambio con una prima molto “corta” per agevolare la marcia sulle forti pendenze e una trazione 4x4 che, anche sul ghiaccio dove l'abbiamo potuta mettere alla prova (e grazie pure a gomme adeguate), non ha “perso un colpo”. Basta selezionare dalla plancia (anche in movimento) la posizione più adatta del sistema Terrain Response (asfalto, ghiaia/neve, fango o sabbia) perché l'elettronica provveda a trasferire la potenza del motore dove è presente la migliore aderenza, consentendo (o bloccando sul nascere, in base a quel che più conviene) lo slittamento delle ruote.
Sicurezza prima di tutto
La dotazione di questa Land Rover Discovery Sport HSE Luxury è molto buona, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e la facilità di guida: ha di serie anche i sensori e la telecamera di parcheggio (meno male, la visibilità posteriore è scarsa), oltre al sistema di parcheggio semiautomatico, i sensori per l'angolo cieco dei retrovisori, i fari bixeno, i fendinebbia e persino (in tutta la gamma) la frenata automatica d'emergenza e l'airbag esterno “salvapedone”, che va a coprire i montanti del parabrezza in caso di investimento; ottimo, inoltre, il risultato della Discovery Sport nei crash test EuroNCAP. Il prezzo della Land Rover Discovery Sport HSE Luxury è impegnativo, ma una 2.2 TD4 S da 150 CV (alla base della gamma) si porta a casa con 35.600 euro, e ha comunque una discreta dotazione: sono di serie i cerchi in lega (di 17” invece di 19”), gli specchi sbrinabili, la radio con Bluetooth e schermo di 8” e il “clima”. A qualche mese dal lancio, poi, è previsto l'arrivo di una versione a due sole ruote motrici, che farà scendere ulteriormente il prezzo di partenza della gamma.
Secondo noi
Pregi
> Marcia in fuori strada. È una delle suv più “dotate” da questo punto di vista.
> Sicurezza. Oltre alla valida guidabilità, ci sono molti accessori interessanti.
> Spazio. Molto buono, per le persone come per i bagagli.
Difetti
> Comandi dei vetri elettrici. Posti nella parte alta della porta e molto avanzati, non sono comodi.
> Motore. Ancora Euro 5, è anche un po’ “ruvido” al minimo e in accelerazione.
> Posti in terza fila. Di difficile accesso e sacrificati, fanno rinunciare a un optional utile; da scegliere solo se proprio servono.