Anche se le linee sono molto vicine a quelle del modello pensionato nel 2018, questa seconda generazione della Range Rover Evoque è del tutto diversa: della vecchia sono state riprese solo le cerniere delle porte e parte della meccanica. Molto elegante e curata, ha le maniglie di apertura delle quattro porte a filo della carrozzeria: fuoriescono solo quando servono. Invariata la lunghezza “a prova di città” (437 cm), mentre si sono guadagnati un paio di centimetri per le gambe di chi sta dietro (anche chi è alto 190 cm sul divano non sta scomodo) e qualche litro per il bagagliaio (di forma regolare ma non proprio generoso). Un bel passo avanti è stato fatto per le finiture: convincono montaggi e materiali, che possono essere anche eco-compatibili. Al posto della pelle, la Land Rover offre dei pregiati rivestimenti in tessuto fatto con fibre ricavate dall’eucalipto oppure simili al velluto e realizzati con lana e bottigliette in plastica riciclate (ne vengono utilizzate 53 per ogni auto). Nel 2023 è stato introdotto un aggiornamento che ha riguardato più che altro la plancia: il cruscotto è digitale e la semplice consolle ospita un display di 11,4" (posto un po' in basso). L'abitacolo è accogliente, e in più il comfort dinamico (insonorizzazione e capacità di filtrare lo sconnesso) è molto buono. I motori sono dei quattro cilindri a benzina o a gasolio, con potenze da 160 CV fino a 309. La diesel da 163 cavalli è l'unica che si può avere col cambio manuale e le ruote motrici solo anteriori; tutte le altre Range Rover Evoque dispongono di un’efficiente trazione integrale e della trasmissione automatica, e sono ibride (si tratta di sistemi mild, oppure, nel caso delle P300e, plug-in). In generale, il peso elevato dell'auto influisce su prestazioni e consumi, che meritano un giudizio solo discreto in rapporto alla potenza.