*prezzo indicativo
Mette in mostra i muscoli
Muso basso e affilato, fiancate larghe e quattro grandi terminali di scarico: la nuova
Lexus RC F proprio non passa inosservata. Soprattutto nella versione denominata (all’estero) Carbon, con cofano, tetto e alettone mobile in fibra di carbonio a vista per “limare” 10 kg sul peso totale. La sportiva del marchio di lusso del gruppo Toyota è, al momento, commercializzata nel nostro paese solo nella versione ibrida 300 h, con prezzi da 46.000 euro. Se questa variante arrivasse (come è probabile) anche nelle nostre concessionarie, sarebbe l’unica Lexus priva di un motore elettrico disponibile in Italia: monta un V8 da 477 cavalli che trasmette una coppia di ben 530 Nm alle ruote posteriori. Questo “mostro”, già presente in altri paesi (Germania, Francia e Svizzera), è in grado secondo la casa di toccare i 270 km/h e di passare da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi: la sigla “F” identifica i modelli più sportivi della Lexus, sviluppati sul circuito del Fuji Speedway (ma non solo, la nuova Lexus RC F ha mostrato le sue capacità anche nel leggendario Nürburgring).
Abitacolo lussuoso
Saliamo sulla nuova
Lexus RC F in occasione della presentazione della Toyota Driving Academy (leggi
qui la news): sul circuito di Franciacorta, nel Bresciano, abbiamo modo di fare qualche giro di pista, prima come passeggeri e poi come “piloti”. Al nostro fianco un driver vero: Jarno Trulli, che proprio con la Toyota ha corso in Formula 1 dal 2005 al 2009. L’abitacolo è sportivo ma anche lussuoso, con sedili avvolgenti e ben rifiniti. Gli inserti in carbonio nella plancia aggiungono un tocco di sportività. Unico neo il pedale del freno di stazionamento sulla sinistra: decisamente datato, sarebbe stato meglio rimpiazzarlo con un comando elettronico.
Semaforo verde
Avviamo il V8 della nuova Lexus RC F e ne apprezziamo subito il rombo pieno e grintoso. Nell’abitacolo un impianto audio specifico (separato da quello dell’hi-fi di 835 watt) amplifica le frequenze “migliori”, con un effetto piacevole e tutt’altro che artificiale. Alla luce verde partiamo dai box e… restiamo incollati al sedile. Un’occhiata agli specchietti per controllare che non sopraggiunga una delle Toyota GT86 impegnate nella presentazione dei corsi di guida sportiva basta per farci rendere conto che la visibilità non è delle migliori. Ma in pista non importa granché: una volta partiti non dovremo certo guardarci alle spalle… In pochi secondi raggiungiamo la prima curva, verso destra, e ci accorgiamo della potenza del generoso impianto Brembo a quattro dischi autoventilanti. Lo sterzo è preciso, ma in piena curva ci rendiamo conto che le sospensioni non sono sufficientemente ferme: l’auto ondeggia parecchio, anche se la tenuta di strada non sembra risentirne. Il cambio a otto marce è rapido (per essere un automatico), ma ogni tanto ci nega qualche scalata che non ci sembrava così… esagerata. Nelle svolte più strette l’ingombrante bracciolo ostacola un po’ i movimenti del braccio sinistro: chi “guida basso” rischia di urtarlo col gomito.
Emozioni forti
Col selettore di guida in modalità Sport S + l’auto si concede in spettacolari sbandate di potenza, da controllare rapidamente perché la spinta è davvero tanta: le altre funzioni sono Eco (in cui, per ridurre i consumi, il V8 funziona secondo un ciclo Atkinson e l’ala posteriore fuoriesce a 130 anziché a 80 km/h), Normal e Sport. Anche quest’ultima è divertente, pur mantenendosi più “vigile” sui movimenti dell’auto. Anche il differenziale meccanico a controllo elettronico viene gestito da una centralina che ne adegua il funzionamento 1000 volte al secondo. Offre tre selezioni: standard, slalom e “pista”, quella che stiamo utilizzando. Quattro anche le modalità del controllo di stabilità: la Sport S + è una esclusiva dei modelli “F”. Ma non abbiamo il tempo di provarle tutte, perché i giri a disposizione passano in fretta con accelerazioni brucianti e frenate da togliere il fiato…
Secondo noi
Pregi
> Finiture. L’abitacolo è realizzato con materiali di qualità molto elevata.
> Freni. Assicurano “staccate” all’ultimo metro e anche dopo averli torturati in numerosi giri di pista non hanno mostrato segni di cedimento.
> Motore. Ha un rombo e un allungo che conquistano anche il più freddo degli automobilisti.
Difetti
> Bracciolo. Nelle curve strette a destra può disturbare chi guida col sedile in basso.
> Freno di stazionamento. Il pedale sulla sinistra è anacronistico: meglio un comando elettronico.
> Sospensioni. Se l'asfalto non è perfetto o durante la compressione delle molle in curva le oscillazioni non sono ben controllate.