Lynk & Co 01: più cilindri, meno tasti, tanto comfort

In vendita dal 2021, la cino-svedese Lynk & Co 01 è stata sottoposta a un aggiornamento lo scorso anno. Davanti cambia la parte bassa del paraurti, dietro i terminali di scarico non sono più a vista e i fanali sono collegati tra loro. Basata sulla Volvo XC40 (le due case appartengono al gruppo Geely), è tutta nuova tecnicamente: il 1.5 turbo a benzina da 139 CV (potenza che consente a questa crossover media di essere guidata dai neopatentati) ha quattro cilindri invece di tre ma perde 40 CV rispetto a prima; l’elettrico invece è cresciuto da 82 a 145 CV. Inedito anche il cambio automatico a tre rapporti, fluido ma meno rapido rispetto al “vecchio” robotizzato a doppia frizione a sette marce. Inoltre, è privo delle palette al volante per l’uso in modalità manuale; in tal caso bisogna muovere la leva di lato (verso sinistra per scalare) mentre per spostarla dalla posizione “D” alla retromarcia ci vogliono due passaggi: non così comodo.

La plancia è stata rivista: il cruscotto digitale è più piccolo (di 10,2” anziché di 12,3”) e meno chiaro rispetto a prima, mentre il sistema multimediale con Android Auto e Apple CarPlay wireless è più reattivo e ha una grafica migliore. Peccato però che siano sparite le rotelle che consentivano di comandare il “clima” bizona e il volume della radio: adesso quasi tutto si gestisce dal grande schermo “touch” di 15”, posizionato più in alto rispetto al precedente monitor di 12,7”.

L’abitacolo, costruito con cura, è spazioso: dietro c’è tanto agio per le gambe, grazie anche al tunnel nel pavimento largo e basso. Il bagagliaio ha una capienza di 466 litri, non eccezionale; il doppiofondo è piccolo perché occupato per buona parte dalla batteria dei servizi. Pratico il portellone motorizzato, ma la soglia di carico alta 76 cm non agevola il carico.

I 280 CV combinati e i 535 Nm di coppia motrice si sentono tutti: i 19 CV complessivi in più di prima si traducono in due decimi in meno sullo “0-100” (7,7 secondi contro 7,9). Aspettiamo però di valutare in un test più approfondito le prestazioni a batteria scarica visto che nel nostro test non siamo riusciti a percorrere abbastanza chilometri per scaricare gli accumulatori. Il motore termico è più silenzioso e le sospensioni filtrano bene le sconnessioni: solo su quelle molto pronunciate ci si rende conto di avere gomme a spalla bassa montate su grandi cerchi in lega di 20”. Tra le curve bisogna invece fare i conti con un certo rollio, con uno sterzo preciso ma poco diretto e con freni dalla modulabilità migliorabile.

La batteria di 14,1 kWh usabili non è cambiata con il restyling e non si può caricare alle colonnine rapide. Accetta al massimo 6,6 kW in corrente alternata: secondo la casa per un “pieno”, nelle condizioni più favorevoli, servono poco meno di tre ore. L’autonomia dichiarata in modalità elettrica è di 75 km; dopo il nostro test, guidando in modo normale, stimiamo una percorrenza di circa 60 km. Alti i consumi in “full hybrid”: la scheda tecnica recita 15,6 km/l, un valore impossibile da raggiungere anche se non si esagera con l’acceleratore.

Fino a un paio d’anni fa la Lynk & Co 01 si distingueva per la formula di abbonamento tutto incluso; oggi questa casa ha puntato su metodi di vendita più tradizionali e sulle concessionarie (qui per saperne di più). La versione More del nostro test ha un prezzo interessante (44.995 euro) in rapporto alla lunga garanzia di quattro anni o 120.000 km e alla ricca dotazione di serie: oltre agli accessori citati in precedenza troviamo la piastra per la ricarica wireless dello smartphone, il sedile del guidatore regolabile elettricamente con memoria, le telecamere a 360° e il tetto (nero a contrasto) in vetro apribile.

Rinunciando a questi accessori c’e la “base” Core. Costa € 4.000 in meno e si hanno comunque parecchi accessori: cerchi in lega di 19”, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili anteriori riscaldabili, sensori di parcheggio davanti e dietro con retrocamera e vernice metallizzata (nera, bianca o verde).

Per quanto riguarda gli aiuti alla guida (poco fastidiosi, salvo quello che segnala quando si supera il limite di velocità) troviamo in tutte la guida semiautonoma e, nella More, il monitoraggio dell’angolo cieco e il sistema che avvisa se sopraggiunge qualcuno alle spalle quando si sta per aprire la portiera.