Opel e Gpl, decimo atto
Con questa nuova versione
Gpl-Tech della
Opel Mokka, salgono a dieci i modelli della casa tedesca con alimentazione a gas di petrolio liquefatti e a benzina. Un risultato ancora più importante, se si considera che in Italia la Mokka è la Opel più venduta della gamma (merito delle sue forme muscolose, ma anche delle dimensioni compatte e della buona abitabilità): 24.000 vetture dal lancio (avvenuto nel 2012) fanno del nostro paese il primo in Europa per le vendite di questa suv. La nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech parte quindi con buone premesse e la casa tedesca stima che a sceglierla sarà circa il 15% dei clienti.
Più silenziosa della turbodiesel
La base della nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech è quella della versione a benzina. La taratura della centralina che gestisce il motore (anche nel funzionamento a Gpl) assicura potenza e coppia (dichiarate) identiche passando dall’una all’altra alimentazione: 140 CV e 200 Nm. In effetti, nel nostro test non abbiamo notato differenze tra i due carburantil. La nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech si pone come valida alternativa della 1.7 CDTI, dal prezzo identico ma più rumorosa e con costi di gestione più alti; non va poi scordato che questa versione è anche l’unica già in regola con le norme antinquinamento Euro 6.
Parlando di soldi…
Se invece si confronta la nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech con la corrispondente versione a benzina, la differenza (in più) nel prezzo d’acquisto è di 1.500 euro: ciò vuol dire che per ripagare l’investimento (stando ai dati dichiarati per i consumi) servirebbero oltre 32.000 km. Considerato che, però, la nuova versione a Gpl in fase di lancio (fino a tutto giugno) beneficia di uno sconto di 2.520 euro, il risparmio inizia fin da subito.
Che cosa “nasconde”
Da fuori è impossibile distinguere la nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech dalle altre versioni dello stesso modello. Invece, nell’abitacolo, ben rifinito e spazioso (in rapporto alle dimensioni esterne dell’auto), si può notare il pulsante LPG nella parte bassa della consolle centrale, appena sotto le manopole del climatizzatore: serve per la commutazione da benzina a Gpl e viceversa (se la spia è accesa si sta viaggiando a gas). La scelta del tipo di alimentazione viene mantenuta anche spegnendo e riaccendendo il motore e le indicazioni nel cruscotto (sia il livello del carburante sia i consumi indicati dal computer di bordo) variano in base al combustibile utilizzato. L’impianto è quindi perfettamente integrato nella vettura: i suoi componenti (forniti dalla Landi Renzo) sono montati in fabbrica. A proposito di stabilimenti, da giugno la produzione della Mokka si sposterà gradualmente dalla Corea alla Spagna (a Saragozza, dove già “nascono” la Corsa e la Meriva): in questo modo dovrebbero accorciarsi i tempi di consegna, attualmente attorno ai due mesi.
Il baule non perde nulla, ma…
La ciambella per il gas della nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech ha una capacità effettiva di 34 litri (che, sommati ai 53 del serbatoio della benzina, danno un’autonomia complessiva dichiarata di 1300 km); è installata al posto della ruota di scorta (a sua volta sostituita dal kit gonfie e ripara gomme), epertanto non sottrae spazio ai bagagli. Intorno, c’è ancora posto per qualche piccolo attrezzo. Quel che si perde è la possibilità di ordinare il pratico portabici FlexFix a scomparsa nel paraurti (da 760 euro per le versioni a benzina o a gasolio): il suo meccanismo interferirebbe con la bombola di Gpl.
Due allestimenti “tutto avanti”
La nuova Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech si può già ordinare, negli allestimenti Ego o Cosmo (entrambi beneficiano del citato sconto di 2.520 euro in fase di lancio). Il primo include sei airbag, Esp, barre sul tetto, cruise control, cerchi in lega di 18” e radio/cd con prese Aux e Usb e Bluetooth: in questo caso il prezzo, al netto della promozione, è di 20.900 euro. Per la Cosmo del nostro test, invece, occorrono 1.500 euro in più, a fronte di una dotazione ancora più ricca: sensori di parcheggio davanti e dietro (indispensabili, data la scarsa visibilità posteriore), climatizzatore bizona (anziché manuale), fari e tergicristallo ad attivazione automatica, specchietti ripiegabili e riscaldabili elettricamente. Resta a parte il navigatore (1.010 euro) che include anche l’utile telecamera per la retromarcia. E, se il sistema di controllo della velocità in discesa è di serie fin dalla versione Ego, la trazione integrale non è prevista neppure a richiesta con questo tipo di alimentazione. Del resto le statistiche della Opel mostrano che per questo genere di vetture solo il 23% dei clienti richiede le quattro ruote motrici, e questa opzione è comunque disponibile per le versioni a benzina o a gasolio.
Su strada sa farsi apprezzare
Avviato il motore dell’Opel Mokka 1.4 Turbo Gpl-Tech Cosmo, se ne apprezza subito la silenziosità. Mettiamo mano al cambio per inserire la prima marcia e notiamo che l’escursione della leva non è poi così fluida: i rapporti sono contrastati, soprattutto quando ci si sposta verso la quinta e la sesta. Quest’ultima è molto lunga (a 130 km/h tiene il motore ad appena 2800 giri): ok per il comfort e la riduzione dei consumi, ma lo scotto da pagare è una ripresa solo discreta quando si lascia scendere il quattro cilindri turbo a meno di 1500 giri. Passati i 2000-2500 giri, invece, la spinta si fa vigorosa e i 10,2 secondi dichiarati dalla casa tedesca per lo “0-100” appaiono credibili. Sulle statali nei dintorni di Roma ci è stato impossibile valutare la velocità massima, per la quale la Opel indica 193 km/h con entrambi i tipi di carburante. Apprezzabile, invece, il comportamento in curva: lo sterzo è preciso e le sospensioni ben tarate. E, quanto ai consumi, gli 11,5 km/litro indicati dal computer di bordo dopo 60 km di guida (prevalentemente nel traffico) non sono poi così distanti dai 13 km/l omologati nel ciclo combinato.
Secondo noi
Pregi
> Dotazione. Questa versione ha di serie praticamente tutto ciò che serve.
> Silenziosità. Il motore non disturba il buon comfort acustico dell’abitacolo.
> Sospensioni. Filtrano bene le irregolarità dell’asfalto, senza penalizzare la sportività.
Difetti
> Cambio. La leva ha innesti contrastati, specie nel selezionare la quinta e la sesta marcia.
> Portabici. Questa versione a gas non può avere il pratico portabiciclette FlexFix a scomparsa nel paraurti posteriore.
> Visibilità. Quella attraverso il lunotto è limitata. Rimediano i sensori (di serie) e la telecamera (1.010 euro, col navigatore).