La nuova Rapid non sostituisce nessuna delle Skoda già in listino, ma s’inserisce fra la Fabia (della quale è più lunga di 48 cm) e l’Octavia (di cui è più corta di 9). Costruita attingendo dalla ricca “banca organi” del gruppo Volkswagen, la nuova vettura non è una Fabia con la coda e un nuovo frontale, ma un modello a parte. La linea da berlina tradizionale (poco apprezzata nel nostro paese, assai richiesta in altri mercati) è semplice ma elegante. Il muso è dominato dalla punta del cofano con il marchio che pare entrare nella calandra, oltre che dai fari squadrati e dai fendinebbia grandi quasi quanto questi ultimi. Nell’alta e corta coda, invece, spiccano i fanali a forma di “C”. Quando debutterà nelle concessionarie, a inizio 2013, la Rapid verrà proposta in tre allestimenti: Active, Ambition ed Elegance. Abs, Esp e sei airbag saranno di serie per tutta la gamma, così come il climatizzatore manuale e il sedile del guidatore regolabile in altezza. Solo la più ricca Elegante avrà di serie i cerchi in lega di 16’’, la radio con lettore mp3 e il volante multifunzione. Ampia la scelta di motori a benzina: 1.2 da 75 CV, 1.2 TSI con turbo e iniezione diretta da 86 o 105 cavalli, 1.4 TSI da 122 CV. In alternativa, il 1.6 TDI a gasolio da 105 cavalli (una versione da 90 CV arriverà in un secondo tempo).
*prezzo indicativo
Il passo di 260 cm ha permesso di ricavare parecchio spazio per le gambe dei passeggeri posteriori (fra la seduta e gli schienali anteriori ci sono da 20 a 44 cm) e l’aria sopra la testa non manca. Solo il passeggero centrale può trovare fastidioso il tunnel alto 16 cm (e altrettanto largo), ai quali se ne aggiungono altri 7 del portalattina montato sopra. Che la Skoda Rapid sia un’auto da famiglia lo conferma il generoso bagagliaio, al quale si accede attraverso un pratico portellone. La soglia di carico è a 68 cm da terra, e il vano ha una forma regolare: in pratica, si tratta di un parallelepipedo di 100x102x50 cm, cui si aggiungono un paio di incavi laterali e, nella parte alta, lo spazio per un paio di giacche. In totale ben 550 litri, che crescono a 1490 reclinando lo schienale (frazionato asimmetricamente) del divano.
Nel baule della Skoda Rapid non mancano piccole astuzie come le tre reti fermaoggetti (optional, a un prezzo da definire), i gancetti per i sacchetti o la botola portasci. Ma vanno segnalati anche i vani sotto la consolle e la leva del freno a mano, il portacellulare a fessura rivestito in morbida gomma, il portaguanti refrigerato, il portaocchiali nella plafoniera, le ampie tasche nei pannelli porta e le sacche fermaoggetti a rete sui lati delle poltrone. E non è tutto, perché questa Skoda offre persino il raschiaghiaccio: dopo l’uso, trova posto dietro lo sportellino del carburante.
Al posto di guida ci si trova di fronte a una plancia razionale e ben realizzata: nonostante le plastiche rigide (comprese quelle che rivestono le porte, a esclusione dei poggiagomiti), chi si accomoda nella Rapid non ha l’impressione di trovarsi in vettura di “serie B”. Un appunto si può muovere all’illuminazione interna: se il cruscotto (esemplare per completezza e visibilità) e il “clima” sono illuminati di un bianco brillante, la radio e gli altri pulsanti lo sono di un verde fin troppo tenue. Anche in marcia questa Skoda si conferma un’auto da famiglia: è stabile anche a velocità sostenute e, nonostante i cerchi di 16’’ (sono di 15’’ per gli altri allestimenti), assicura un buon comfort; le sospensioni hanno digerito senza problemi l’accidentato manto stradale del percorso attorno a Bratislava sul quale si è svolto il test.
Senza particolari difetti lo sterzo (sufficiementente preciso) e il cambio (appena un po’ legnoso), mentre il pedale della frizione ci è parso piuttosto pesante da azionare. Il 1.6 TDI, con i suoi 105 cavalli, riesce a dare un certo brio alla Skoda Rapid ma lascia pure filtrare nell’abitacolo qualche vibrazione di troppo: nonostante le cinque marce piuttosto lunghe (a 130 km/h si è a 2350 giri e non si avverte la mancanza di una sesta), i 10,6 secondi che la casa dichiara per passare da 0 a 100 km/h sono verosimili (così come i 190 km/h di velocità massima). Quanto ai consumi, ci sembra difficile replicare su strada i 22,7 km/l dell’omologazione. Valutazione sospesa, infine, sulla frenata: l’auto in prova aveva i dischi anche al retrotreno ma, nelle Rapid definitive, potrebbero esserci i tamburi.
PREGI
> Motore. A dispetto della cilindrata contenuta, il quattro cilindri muove con brio la vettura, a suo agio anche in autostrada. Ma il 1.6 TDI è vivace anche ai bassi regimi.
> Spazio. Quello per le gambe non manca. E il baule è davvero ampio: appena dieci litri meno (ma ben 70 in più abbattendo il divano) del bagagliaio dell’Octavia, più lunga di 9 cm.
DIFETTI
> Frizione. Il pedale è piuttosto pesante da azionare: nel traffico affatica presto la gamba sinistra.
> Usato. Questo tipo di automobile non è mai stato apprezzato in Italia: la rivendibilità della Rapid sarà prevedibilmente modesta.
Cilindrata cm3 | 1598 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 77 (105)/ 4400 |
Coppia max Nm/giri | 250/1500-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 114 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 448/171/146 |
Passo cm | 260 |
Peso in ordine di marcia kg | 1254 |
Capacità bagagliaio litri | 550/1490 |
Pneumatici (di serie) | 215/45 R 16 |