Nulla di vecchio sotto il sole

Basta una rapida occhiata alla carrozzeria della nuova
Toyota Rav4 per capire che i giapponesi hanno tenuto ben poco del modello che in tre generazioni ha venduto oltre 4,5 milioni di esemplari. Se il muso affusolato e le numerose (forse troppo) nervature puntano su un’immagine sportiva, l’addio al concetto della fuoristrada per abbracciare definitivamente l’idea della suv passa soprattutto dal posteriore della
Rav4. Niente più ruota di scorta esterna, che era “sopravvissuta” tenace in alcune versioni del vecchio modello. Da qui, la novità più importante: non più gravato dal peso della ruota, il portellone è incernierato in alto anziché su un lato: così aprirlo in spazi ristretti è più agevole. E per gli allestimenti più ricchi è di serie pure l’azionamento elettrico.
Cambiano le dimensioni
I 20 centimetri in più della carrozzeria (il confronto è con le precedenti versioni Crossover e Crossport) portano la nuova Toyota Rav4 a sforare il “muro” dei quattro metri e mezzo (457 cm la lunghezza). La maggiore larghezza (185 cm, tre in più di prima) e l’altezza ridotta (166 cm, 3 in meno) contribuiscono a un aspetto filante, complice anche il parabrezza più inclinato (la contropartita è che il montante sinistro disturba nelle svolte strette). Dove la nuova Toyota Rav4 non dimentica la sua vocazione fuoristradistica è nell’altezza da terra: 19 cm, un valore niente male se paragonato a quello delle moderne suv.
Dentro guadagna molto. E perde qualcosa
L’aumento della lunghezza porta a un maggiore agio per i passeggeri della nuova Toyota Rav4: sul divano si può contare su uno spazio per le gambe che va da 20 a 52 cm, a seconda della posizione delle poltrone anteriori. E pure il bagagliaio è cresciuto: 547 litri (74 in più di prima) a cui vanno sommati i 100 del vano sotto il piano di carico. Quest’ultimo non è neppure troppo distante da terra: 67 cm, un valore basso per una suv, e che si apprezza quando si tratta di stivare valige e oggetti pesanti. Inoltre, reclinando il divano non si formano scomodi gradini che ostacolino lo scorrimento di oggetti voluminosi. Peccato che manchi la funzione di sblocco direttamente dal baule (bisogna invece aprire lo sportello posteriore e tirare la leva a lato della seduta) e che non ci sia più il pratico divano scorrevole: permetterebbe di “giocare” ancora meglio con lo spazio quando serve caricare di più.
In qualcosa può migliorare

Salire a bordo della nuova Toyota Rav4 è comodo, grazie al sistema Smart Entry (la chiave elettronica si tiene in tasca nell’aprire la portiera, e il motore si avvia con un tasto), di serie nell’allestimento Lounge. E ci si trova subito a proprio agio nel sedersi sui comodi sedili e nel gestire i comandi principali. Però, alcuni tasti (come quelli che attivano le funzioni Sport, per una guida grintosa, o Eco, per una risparmiosa) sono troppo in basso. Per non parlare del tasto per bloccare la ripartizione di coppia al 50% tra i due assi o di quello per aprire il portellone elettrico: sono coperti dal volante. Migliorabili anche i vani portaoggetti: quelli nelle porte sono piccoli, oltre che mal rifiniti (plastica dura e non priva di sbavature). A proposito di qualità, quella della plancia è migliorata nella fascia centrale (in pelle), mentre nelle parti superiore e inferiore i materiali sono ancora rigidi. Da rivedere anche il display centrale in stile anni 80 e i comandi degli alzavetro elettrici: solo quello lato guida ha la salita e discesa automatiche.
Tra i motori, solo una novità per l’Italia
Per il nostro paese, la gamma dei motori della nuova Toyota Rav4 prevede un 2.0 a benzina da 151 cavalli abbinato alla trazione integrale e al cambio a variazione continua di rapporto Multidrive S (non verrà importato il nuovo 2.5 da 180 cavalli, riservato ai paesi dell’Est Europa). Tra i turbodiesel, debutta un 2.0 D-4D da 124 CV abbinato alla trazione anteriore e al cambio manuale (grazie anche allo Stop&Start promette percorrenze medie di oltre 20 km/litro). Già noto, invece, il 2.2 da 150 cavalli, con trasmissione automatica o manuale e trazione integrale. Quattro gli allestimenti: “base” (solo per la versione a trazione anteriore), Active, Style e Lounge (gli ultimi due solo per le 4x4). Nel nostro test abbiamo provato proprio la versione di punta: la 2.2 D-CAT con cambio automatico a sei marce e “palette” al volante per l’utilizzo manuale.
Un turbodiesel versatile, ma non economo

Avviato il 2.2 della nuova Toyota Rav4, se ne apprezza subito la regolarità di funzionamento. Acceleriamo con dolcezza e scopriamo il comfort della trasmissione automatica a sei rapporti, mentre dando gas con decisione quest’ultima si rivela un po’ lenta, anche con la funzione Sport attiva. Va molto meglio sfruttando la modalità manuale: per fare un sorpasso, meglio prima dare un colpetto alla paletta di sinistra per scalare. Nella guida brillante si nota la discreta spinta del 2.2 fin dai 1700 giri (340 Nm il valore massimo dichiarato tra 2000 e 2800 giri). Anche se 150 cavalli non sono molti per un 2.2 (questa potenza è ormai alla portata dei “duemila” turbodiesel), non c’è da dubitare dei 10 secondi netti dichiarati per passare da 0 a 100 km/h e neppure dei 185 km/h di velocità massima riportati nei dati tecnici. Qualche perplessità in più l’abbiamo sui consumi: la casa giapponese parla di una media di 14,9 km/litro, ma noi con una guida normale non siamo andati oltre i 12, almeno stando al computer di bordo.
Su strada è spigliata e confortevole

Tra le curve, il nuovo sterzo della Toyota Rav4 (con servoassistenza variabile) si rivela abbastanza pronto (almeno per una suv) e progressivo nella risposta. Una mano per ridurre la tendenza del muso ad allargare la traiettorie la dà la gestione della trazione integrale: in caso di sottosterzo, invia più coppia (fino al 50%) alle ruote posteriori per favorire il mantenimento della traiettoria. E in modalità Sport, addirittura, agisce in anticipo per rendere la guida più precisa. Inoltre, le barre antirollio (più rigide rispetto al modello in via di pensionamento) riducono le oscillazioni in curva e sullo sconnesso le sospensioni filtrano bene le asperità: solo quelle più marcate si sentono un po’, soprattutto seduti dietro. Il comfort è buono, anche quello acustico: motore, fruscii aerodinamici e rotolamento delle gomme sono quasi inavvertibili, anche ad andature autostradali (tra l’altro, a 130 km/h il turbodiesel lavora ad appena 2000 giri). Il relax è accresciuto anche dai sistemi che segnalano le auto nell’angolo morto degli specchietti oppure l’uscita involontaria dalla corsia (sono nel pacchetto Tech, da 950 euro, insieme agli abbaglianti attivi).
E in “off-road”…
Sugli sterrati, oltre alla buona altezza da terra, torna utile l’efficace sistema di trazione integrale della nuova Toyota Rav4, con il giunto elettromeccanico in grado di trasferire rapidamente la coppia (normalmente tutta all’avantreno) per metà alle ruote posteriori. Di serie in tutte le versioni il sistema antiarretramento nelle partenze in salita, mentre il controllo della velocità in discesa è presente solo negli allestimenti più ricchi, Style e Lounge, e in abbinamento al cambio automatico. Un po’ critica la visibilità nei passaggi stretti (si fa fatica a percepire bene l’ingombo del muso), mentre nelle retromarce aiuta la telecamera (è di serie a partire dall’allestimento Active).
Fino a tutto aprile è in promozione
Il listino della nuova Toyota Rav4 parte dai 24.900 euro della 2.0 turbodiesel a trazione anteriore, mentre per le 4x4 bisogna sborsare almeno 31.400 euro (per la 2.0 a benzina, che ha il cambio CVT, oppure per la 2.2 diesel con trasmissione manuale). Tuttavia, per la fase di lancio (mesi di marzo e aprile) la Toyota Italia prevede un interessante taglio dei prezzi: in particolare, per la 2.2 D-4D Active con cambio manuale, 28.600 euro anziché 31.400.
Secondo noi
PREGI
> Abitabilità. Lo spazio per i passeggeri è davvero abbondante: nulla a che vedere con il modello precedente.
> Baule. Oltre ad essere il più capiente tra le auto di questa categoria, ha una bassa soglia di carico e, reclinando il divano, si ottiene un piano regolare.
> Comfort. La rumorosità è molto contenuta e il motore risponde in modo fluido.
DIFETTI
> Dettagli. Il display al centro della plancia ha un aspetto datato, e dei quattro alzavetro elettrici solo quello lato guida ha salita e discesa automatiche.
> Divano scorrevole. Non c’è più. Peccato perché era pratico per “giocare” con lo spazio in funzione delle esigenze.
> Portaoggetti. Quelli nelle porte sono piccoli (e realizzati con plastiche non prive di sbavature).