La Tesla Model Y è una spaziosa crossover a batteria, con prestazioni da sportiva e un’autonomia molto buona (leggi qui come realizziamo le prove). Come tutte le Tesla può contare sulla rete proprietaria di colonnine super-rapide, ma anche dalle altre accetta parecchia corrente: veloci i rifornimenti. Tanta la tecnologia (sebbene manchino le telecamere perimetrali, ormai diffuse anche su modelli meno costosi), ma sfruttarla non sempre è intuitivo: tutti i comandi sono a sfioramento, raggruppati nel monitor centrale che fa anche da cruscotto. La Tesla garantisce gli aggiornamenti del software a vita, così che l’auto possa rimanere “al passo con i tempi” a lungo. Raffinati i sistemi di aiuto alla guida.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Ricarica | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Aiuti alla guida | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Questa spaziosa crossover dispone di un motore elettrico per asse: con 351 CV combinati e la trazione 4x4, scatta come una sportiva e perde solo un po’ della notevole agilità della berlina Model 3 dalla quale deriva, ma in più aggiunge la comodità della seduta rialzata e del portellone. Il bagagliaio è ampio, ma offre praticamente la stessa capienza di quello della berlina (a meno di abbassare lo schienale). Come le altre Tesla, la Model Y nasce su una piattaforma specifica per auto a corrente. Il costruttore californiano non dichiara la potenza dei singoli motori; quello principale, di tipo sincrono, è il posteriore ed eroga circa 270 CV, mentre l’unità anteriore (asincrona: più semplice e meno efficiente, ma col vantaggio di sviluppare poca resistenza quando viene fatta girare “a vuoto” trascinata dalle ruote) ne sviluppa poco meno della metà. Le sospensioni hanno schemi raffinati, a quadrilatero deformabile all’avantreno e a bracci multipli con cinque leve dietro, ma la taratura è fissa: gli ammortizzatori non dispongono del controllo elettronico, e infatti l’assorbimento non è sempre ottimale, specie con i cerchi più grandi.
La batteria, che garantisce un’ottima autonomia, dovrebbe avere una capacità di circa 75 kWh effettivamente utilizzabili (come per la potenza dei motori, anche questo dato non è fornito dalla casa): durante i nostri test, per passare da “zero” al 100% la colonnina ha erogato poco meno di 80 kWh, inclusi quelli che vanno dispersi durante l’operazione (ma che si pagano). L’accumulatore è alloggiato nel pianale, con l’elettronica di controllo montata sotto il divano. Un impianto a liquido provvede a mantenerlo sotto i 50 °C anche nelle fasi di carica e scarica veloci. L’auto, infatti, può accettare parecchia energia dalle rare colonnine a corrente continua, come i Supercharger di proprietà della casa (in Italia sono qualche decina): con 250 kW, in mezz’ora si arriva all’80%. Un altro vantaggio delle colonnine della Tesla è che l’addebito arriva automaticamente a domicilio, senza dover usare app o schede: basta inserire il connettore nell’auto. Con quelle più diffuse, a corrente alternata, ci si ferma a 11 kW: per un “pieno” servono poco più di sette ore e mezza.
La dotazione della Tesla Model 3 è buona, ma poco personalizzabile. Tanta la tecnologia, che rimane al passo con i tempi grazie agli aggiornamenti al software (per la gestione di motori, batteria e sistemi di sicurezza, oltre che dell’impianto multimediale), gratuiti per l’intera vita dell’auto. Riguardo agli aiuti alla guida, la casa chiama Autopilot una raccolta di questi, tra i quali il cruise control adattativo e il mantenimento in corsia, che sono di serie. L’Autopilot avanzato (optional) della Tesla Model Y offre in più il parcheggio automatico, la funzione Stop&Go del cruise control adattativo (la macchina si ferma e riparte da sola, seguendo quella che la precede) e il centraggio di corsia con cambio automatico della stessa (per superare i veicoli lenti ed entrare o uscire dalle rampe autostradali); in pratica, la guida semiautonoma di Livello 2. A richiesta c’è la “Guida autonoma al massimo potenziale”, che, per ora, in Europa aggiunge l’arresto e la ripartenza automatica ai semafori. Entrambi si possono acquistare anche in un secondo momento, “sbloccando” le funzioni online (l’auto ha già montato tutto l’hardware necessario).
La bontà di questi sistemi di sicurezza, sommata alla robustezza della scocca in caso di urto, è certificata dall’Euro NCAP: nel 2022 ha assegnato alla Tesla Model Y cinque stelle, con voti molto alti in tutte le voci. C’è però da dire che questi test sono stati effettuati quando gli aiuti alla guida sfruttavano ancora il radar frontale dell’auto. Da poco, anche sulle Tesla già prodotte, dove il radar smetterà di funzionare, tutti gli aiuti alla guida stanno passando alla sola “visione” basata sulle telecamere.
Plancia e comandi
Minimalisti ma anche ben fatti, offrono pochi comandi fisici (sopra e dietro il volante) oltre a quello per le “quattro frecce” (che è sul soffitto: molto scomodo). Il display centrale di 15” ha un ruolo fondamentale, e addirittura sostituisce il cruscotto: la velocità, e pochi altri dati riguardanti la vettura, sono nell’angolo superiore sinistro; un head-up display farebbe comodo. Quasi tutto si controlla dallo schermo, perfino i flussi del “clima”: mancano le bocchette d’aerazione, e l’aria esce da una feritoia sopra il profilo della plancia. Dallo schermo si possono anche gestire i sistemi di sicurezza, usare i videogiochi preinstallati, vedere i video (da YouTube a Netflix), navigare sul web, visualizzare un camino acceso e altro. Tante le funzioni uniche; come le modalità “Cane” e “Camp” (campeggio), che mantengono per ore la temperatura desiderata ad auto parcheggiata. Con la prima, lo schermo informa anche chi è fuori che l’animale in auto sta bene.
Reattivo come i migliori tablet, l’infotainment ha tantissime funzioni, ma non Android Auto e Apple CarPlay; per molte, come Spotify, serve l’abbonamento Premium. Impostata la destinazione, il navigatore mostra a quale colonnina della casa fermarsi e per quanto tempo. Due le piastre per la ricarica wireless dei cellulari, la cui inclinazione permette anche di vedere lo schermo del telefonino: utile se, per esempio, se si desidera usare il navigatore dello smartphone. Con la leva a destra, sul piantone, si comanda la marcia avanti o indietro. Nella guida, abbassandola una volta si attiva il cruise control adattativo; con due tocchi, l’Autopilot. In marcia, le rotelle cliccabili nelle razze controllano audio, comandi vocali e cruise control adattativo; da fermi, anche la posizione di specchi e volante e il fascio dei fari.
Abitabilità
Parecchio lo spazio, anche per chi viaggia dietro. E, nonostante la batteria nel pianale, sul divano non si sta con le “ginocchia in bocca” come in alcune rivali. Rivestiti con una morbida pelle sintetica, i sedili sono riscaldabili e hanno la regolazione elettrica (tutto di serie); manca, però, quella dell’estensione del cuscino presente in alcune rivali. La cintura di sicurezza si registra in altezza. La selleria bianca anziché nera è optional, e porta con sé la fascia dello stesso colore (invece che in legno) nella plancia. Il divano è piatto, adatto per tre, e anche i posti dietro godono del tetto panoramico (fisso e senza tendina, ma brunito). Brillanti le luci di lettura a led; di serie le bocchette d’aerazione posteriori e due prese Usb (di tipo C) per la ricarica.
Bagagliaio
Rispetto alle rivali, il baule della Tesla Model Y è ben più profondo (anche di 30 cm): la casa non dichiara la capacità con il divano in uso, ma, misure alla mano, è fra i più grandi (anche senza contare il doppiofondo). Bene anche lo schienale, diviso in tre parti e che scende in automatico azionando due comandi elettrici, ma sono assenti gli anelli fermacarico. Il doppiofondo è diviso in due parti: il primo è poco profondo, perché sotto c’è il motore, mentre quello più vicino alla soglia di accesso ha un’altezza di 36 cm e può contenere anche un borsone. Utili le tasche laterali e ampio il vano anteriore, da 117 litri e che si apre a comando elettrico (su tante rivali serve uno sblocco meccanico vicino ai pedali, come per i cofani delle auto con motore termico).
In città
Le sospensioni non sono morbide, ma con i cerchi di 19” di serie l’assorbimento delle asperità stradali è discreto, e migliore che non con quelli di 20” optional. La guida one-pedal è una manna: l’auto rallenta rapida grazie al recupero d’energia, fino a fermarsi. Di serie le telecamere di parcheggio, ma non a 360°; i sensori informano sulla distanza in centimetri dall’ostacolo. Ampio il diametro di sterzata.
Fuori città
Lo sterzo molto diretto (due giri da un estremo all’altro), preciso e non troppo “leggero”, la spinta vigorosa e l’elevata tenuta di strada sono una miscela vincente sulle strade tortuose. Non ci sono modalità di guida fra le quali scegliere, e non se ne sente la mancanza. Volendo, comunque, un sottomenù consente di modificare la reattività dell’acceleratore in base alle proprie preferenze: c’è chi ama il “calcio nella schiena” sempre e comunque, e chi no. Potenti le frenate, benché in quelle più intense i quasi 2000 kg di massa si avvertano; il comando è ben modulabile. I 510 km percorsi con una carica dai nostri collaudatori sono tanti.
In autostrada
Finora, fra le auto elettriche provate nessuna ha percorso più strada a 130 km/h costanti: 330 km. Scendendo a 110 km/h, poi, siamo arrivati a 400 km. Non male l’insonorizzazione (ci sono pochi fruscii, ma il rombo dovuto al rotolamento delle gomme sull’asfalto si nota un po’) e comoda la funzione che, azionando le “frecce”, mostra nel display centrale che cosa c’è nell’angolo cieco dei retrovisori. Ben tarati gli aiuti alla guida, e la vettura può anche inviare alla casa madre (previa autorizzazione) i dati riguardanti le situazioni in cui non hanno risposto adeguatamente, obbligando il guidatore a intervenire; lo scopo è di migliorare continuamente l’intelligenza artificiale, che poi sarà riversata sulle vetture con i successivi aggiornamenti.
Fuori strada
L’altezza dal suolo è di soli 16,7 cm e i pneumatici di serie sono stradali, di tipo quasi sportivo. Nei tratti insidiosi, comunque, si può contare sull’elettronica: dalla modalità per le partenze sui fondi con scarsa aderenza a quella chiamata “fuori strada assistito”, per affrontare i terreni non asfaltati.
AUTONOMIA E RICARICA
Poche elettriche fanno più strada, e spesso sono più costose. Insostituibile nei viaggi la rete dei Supercharger.
GUIDA
Le prestazioni sono quasi da sportiva, e convincono sia la precisione dello sterzo sia l’assetto.
TECNOLOGIA
L’auto riceve per tutta la vita aggiornamenti gratuiti del software che possono migliorare il già ottimo infotainment e perfino l’autonomia. Evoluti (e in costante perfezionamento) gli aiuti alla guida.
COMANDI
Si gestisce praticamente tutto dallo schermo centrale, perfino il ricircolo del “clima”: in marcia ci si distrae più del necessario.
STRUMENTAZIONE
La velocità è in un angolo del display di 15”: si distoglie lo sguardo dalla strada. Lo stesso per il navigatore: l’head-up display risolverebbe il problema senza “sporcare” il design della plancia.
VISIBILITÀ
Mancano i fari a matrice di led (ma sono in arrivo) e le telecamere a 360°.
Motore elettrico anteriore | |
Potenza max kW (CV)/giri | n.d. |
Coppia max Nm/giri | n.d. |
Motore elettrico posteriore | |
Potenza max kW (CV)/giri | n.d. |
Coppia max Nm/giri | n.d. |
Potenza max combinata kW (CV)/giri | 258 (351)/n.d. |
Tipo batteria | ioni di litio |
Tenzione - capacità | 400 V - 75 kWh (stima) |
Potenza max ricarica da colonnine | |
in corrente alternata | 11 kW |
in corrente continua | 250 kW |
Tempo max di ricarica* | 11 h (a 7,2 kW) |
Trazione | integrale |
Freni ant. e post. | dischi autoventilanti |
Traino kg | 1600 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 478/185/160 |
Passo cm | 289 |
Posti | 5 |
Peso in ordine di marcia kg | 1989 |
Capacità bagagliaio litri | ant. 117/post. n.d./complessiiva 1900. |
Pneumatici (di serie) ant. | 255/45 R 19 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
217,8 km/h | 217 km/h | ||
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 5,2 | 5,0 secondi | |
0-400 metri | 13,3 | 175,9 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 24,1 | 217,5 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 22,2 | 217,5 km/h | non dichiarata |
da 40 a 70 km/h | 1,5 | non dichiarata | |
da 80 a 120 km/h | 2,7 | non dichiarata | |
AUTONOMIA | Rilevato | Dichiarato | |
Fuori città | 510 km | non dichiarata | |
In autostrada | 330 km | non dichiarato | |
Medio | 450 km | 533 km | |
CONSUMO | |||
medio | 5,6 km/kWh | 5,9 km/kWh | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 35,8 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 58,7 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 131 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 12,1 metri | 12,1 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
---|---|---|---|
Tesla Model y usate 2022 | 35.800 | 45.920 | 6 annunci |
Tesla Model y usate 2023 | 36.000 | 37.000 | 2 annunci |