Grande berlina di lusso con meccanica ibrida plug-in, la DS 9 ha linee levigate e moderne, con proporzioni classiche ma parecchi dettagli personali: le maniglie delle porte a scomparsa, le sottili luci diurne "a freccia" che ornano il paraurti anteriore e gli indicatori di direzione posteriori ai lati del lunotto: una citazione della Citroën DS del 1955, l'auto-icona a cui è ispirato il marchio nato nel 2014. La piattaforma è la EMP2, usata per tutte le auto medie e grandi dell'ex gruppo PSA (oggi Stellantis, dopo la fusione con FCA) ma nella versione a passo lungo, che garantisce più spazio per le gambe di chi siede dietro (in effetti sul divano si sta molto comodi, anche se l'accesso non è aiutato dalla forma spiovente del tetto). L'abitacolo ha il tipico stile delle DS recenti (come la 7 Crossback), con cruscotto digitale di 12,3" dalla grafica "geometrica", display centrale di 12" e alta consolle con una serie di tasti attorno alla leva del cambio; molto raffinati i materiali utilizzati, con ampio uso di morbida pelle e Alcantara. In generale, l'accento è sul comfort. L'auto ha persino una telecamera frontale che "vede" le sconnessioni della strada e regola istante per istante la risposta degli ammortizzatori a controllo elettronico, così da ridurre gli scossoni. Inoltre, i sedili sono riscaldabili, ventilati e dotati di funzione massaggio (anche dietro, optional). Il sistema ibrido basato su un 1.6 turbo a benzina e un motore elettrico dispone di 224 cavalli combinati che arrivano alle ruote anteriori, oppure di 360 nella versione 4x4 con un'unità elettrica aggiuntiva posteriore; ricaricata al 100% la batteria da 11,9 kWh effettivi, la casa dichiara circa 50 km di percorrenza in modalità solo elettrica.