Gli incentivi per le automobili ibride sono una buona soluzione per abbassare le emissioni del parco circolante dato questi veicoli emettono mediamente meno CO2 dei modelli convenzionali paragonabili. Sappiamo che le ibride possono essere di tipologie diverse ma lo Stato non le incentiva esplicitamente. Sappiamo infatti che il cosiddetto Ecobonus viene erogato esclusivamente in base alle emissioni di CO2 in g/km e molte ibride riescono ad ottenerli proprio perché l’anidride carbonica emessa è molto bassa.
Le vetture che emettono fino a 20 g/km di CO2 (ai fini pratici solo quelle elettriche) possono avere fino a 10.000 euro di incentivi (grazie al Decreto Rilancio (D.L. 34/2020) se contestualmente si rottama un’auto immatricolata prima del 1° gennaio 2010. Questo decreto ha introdotto incentivi anche per l’acquisto di automobili Euro 6 con emissioni comprese fra 61 e 110 g/km, mentre il recente Decreto Agosto (D.L. 104/2020) ha diviso questa fascia emissiva nelle due sottofasce 61-90 e 91-110g/km. Le automobili nella fascia con le emissioni più basse potranno contare su 1.750 euro statali e 2.000 euro del concessionario rottamando un’altra auto; in assenza di rottamazione gli importi scendono a 1.000 euro di contributo statale e 1.000 da parte del concessionario. Se le emissioni sono comprese fra 91 e 110 g/km si avrà diritto a 1.500 euro dallo Stato e 2.000 euro dal venditore con rottamazione e 750 e 1.000 euro rispettivamente senza rottamazione.
Ci sono inoltre da considerare eventuali ulteriori incentivi locali offerti da Comuni e Regioni che spesso si cumulano con quelli statali.