Il disegno originario, che portava a uno sviluppo di quasi 8 km, è stato accorciato nel 1990; tuttavia, il circuito rimane ancora oggi uno tra i più criticati per quanto riguarda la sicurezza, con spazi di fuga a volte inadeguati. E' uno dei quattro dell'intero Mondiale a prevedere un senso di marcia antiorario, assieme al tracciato degli Stati Uniti, di Singapore e di Abu Dhabi: dal punto di vista fisico è tra i più impegnativi del Circus. Inaugurato nel 1973 con una vittoria dell'idolo locale (e allora campione del mondo uscente) Emerson Fittipaldi, è stato sostituito nel 1978 e dal 1981 al 1989 dal Jacarepaguà di Rio de Janeiro per lo svolgimento del Gran Premio del Brasile. Nel 2008 un superbo Felipe Massa, al culmine di una gara rocambolesca, vince la gara ma perde il titolo mondiale a due curve dal traguardo a favore di Lewis Hamilton, e non può fare altro che esultare, in un misto di gioia e tristezza, davanti alla propria gente: previsto per lungo tempo come tappa finale del calendario, Interlagos ha assegnato varie volte il titolo al fotofinish. I punti chiave sono le tre curve di Laranjinha, Pinheirinho e Bico de Pato che si susseguono rapide e richiedono il perfetto bilanciamento della monoposto, e la “esse” intitolata ad Ayrton Senna: posta alla fine del rettilineo d'arrivo, offre la possibilità di sorpassare in staccata, ma può indurre facilmente all'errore. Nel 2015 il Brasile ha salutato il monologo di Nico Rosberg davanti a Lewis Hamilton e a Sebastian Vettel: con questo risultato la Mercedes ha eguagliato il record del 2014 di 11 doppiette stagionali; nelle retrovie, fuochi d'artificio tra Grosjean, Verstappen e Maldonado per gli ultimi punti utili. Massa, ottavo al traguardo, è stato squalificato per la temperatura troppo alta di un pneumatico.