PICCOLA CILINDRATA - La Renault ha scelto il salone dell’aviazione e dello spazio del Bourget, a Parigi, per presentare il suo motore Renault Energy per la stagione di Formula 1 2014. La novità è rilevante perché con il prossimo campionato del mondo i regolamenti della massima serie cambieranno sensibilmente, e proprio per quanto concerne i propulsori. In sintonia con quanto sta avvenendo nella produzione di serie, anche la Formula 1 vivrà un “downsizing”, con la cilindrata ridotta a 1600 cc, frazionata in 6 cilindri a V, capace di erogare circa 600 CV. Tutto ciò per contenere le spese di sviluppo e i consumi.
160 CV “ELETTRICI” - Ma come in un gioco di magia, la Renault Sport F1 afferma di aver realizzato la nuova unità riuscendo a ottenere le stesse prestazioni dei motori attuali. La “bacchetta magica” che consente questo contraddittorio risultato è la natura “ibrida” del propulsore; perché assieme al V6 a benzina il Renault Energy (nome che vuole introdurre il concetto di parentela con la famiglia di propulsori Renault Energy) comprende un sistema di recupero dell’energia che mette a disposizione 160 cavalli aggiuntivi. Il V6 è alimentato tramite iniezione diretta (come imposto dai regolamenti).
RECUPERO PLURIMO - Il sistema in questione è composto di due unità distinte MGU (Motor Generator Unit) in grado di funzionare come motore elettrico che contribuisce a spingere la vettura, ma anche come generatore, nel senso che l’MGU ha anche la capacità di trasformare l’energia meccanica in energia elettrica. Vale a dire che recupera l’energia che si sviluppa in frenata ricaricando la batteria. Il motore Renault Energy 2014 impiega una MGU (definita H, da heat, calore) per il recupero del calore dei gas di scarico e una MGU (K, da kinetic) che recupera l’energia cinetica sprigionata in frenata.
SISTEMI MULTIUSO - L’energia elettrica recuperata oltre che a ricaricare le batterie viene utilizzata per la trazione della vettura e a spingere il turbocompressore, contribuendo a ridurre i tempi di risposta dello stesso. Il risultato dell’impiego di questa tecnologia è un forte incremento della potenza disponibile (rispetto al sistema attuale, definito Ers (Energy Recovery System): si passa infatti da 60 a 120 kW con un fortissimo miglioramento delle prestazioni.
GRANDI RISPARMI - La complessità di questi motori ha portato anche a non farli chiamare motori, ma Power Unit, espressione che vuole comprendere sia il V6 1.6 turbo a benzina che le due unità elettriche. Secondo la Renault, si tratta di una soluzione capace di far risparmiare attorno il 35-40% di carburante e di emissioni di CO2. Il regime di rotazione massimo è di 15 mila giri al minuto, contro i 18 mila dei motori della Formula 1 di oggi.
NESSUN “FRENO” AI PILOTI - Secondo i regolamenti 2014, le monoposto di Formula 1 potranno disporre di un serbatoio di 100 kg di benzina per ora di gara, mentre il regolamento attuale non contiene limitazioni. Oltre a queste quantitativi il nuovo regolamento prevede anche che per tutta la stagione ogni auto abbia a disposizione non più di cinque motori, contro gli attuali otto. Secondo la Renault, ciò non deve far pensare che si vada a vedere gran premi in cui i piloti viaggino al risparmio per consumare meno e conservare i motori. Il pericolo non ci sarebbe perché è solo con lo spingere al massimo che il sistema è in grado di recuperare più energia, e quindi fare più strada. Per verificare la funzionalità del progetto, occorre attendere i primi test sulle vetture, che avverranno alla fine dei gennaio del 2014, in preparazione del campionato 2014 che inizierà a marzo.