Auto con motore V8: eccone 10 da favola

Sotto un abito di rara eleganza, la BMW M5 E39 nasconde un motore altrettanto raffinato. Il 5.0 V8 aspirato di questa super berlina di lusso fornisce 400 CV, ma più che il dato in sé - davvero notevole, per la fine degli anni ’90 - a deliziare gli intenditori è il come questo valore è stato ottenuto. Due “chicche”, in particolare, fanno di questo propulsore un vero capolavoro: le otto valvole a farfalla, una per cilindro, e il doppio VANOS, un particolare sistema di variazione della fase della distribuzione che regola continuamente l’inclinazione dei due alberi a camme in base al numero di giri e alla pressione sul pedale dell’acceleratore. 

Riuscireste a immaginare una Chevrolet Corvette senza motore V8? Nella sua lunga storia, la celebre sportiva americana ha adottato unità small block (con cilindrate inferiori ai 6,6 litri) e big block (fino a sette litri). Tra le due famiglie, la prima è senz’altro la più apprezzata dagli intenditori. Ed è anche la più longeva: sono più di 100 milioni i V8  small block prodotti dalla Chevrolet ininterrottamente dal 1954 al 2003. 

La Ford Mustang e il suo motore V8 sono come il pane e il burro: inseparabili e unici nel soddisfare il palato degli amanti più “veraci” del genere. Oggi i modelli più ambiti dai collezionisti sono quelli degli albori, mossi da motori small block da 4,2 litri di cilindrata. Il motivo? Semplice: quei V8 sono piuttosto rari, perché ben presto furono rimpiazzati dai più grandi 4.7 che avrebbero in seguito equipaggiato altre vetture della galassia Ford, tra cui i pick-up e la sportiva AC Cobra. 

Fa specie pensare che il motore della prima Range Rover sia spuntato fuori quasi per caso dai meandri delle officine della Mercury Marine. Anche perché, di quel vecchio V8 a carburatori, gli americani non sapevano più che farsene. L’allora amministratore delegato della Rover, Martin Hurst, che si trovava negli Stati Uniti per un viaggio di lavoro, intuì invece d’aver trovato il motore giusto per la nuova 4×4 che nel 1970 sarebbe riuscita nel non facile intento di chiudere la cerniera tra le berline di lusso Rover e i fuoristrada da lavoro Land Rover. 

Trascorrono vent’anni prima che a Hethel si decidano a regalare alla Lotus Esprit il motore che avrebbe meritato sin dall’inizio della sua avventura. Il V8 bi-turbo con alberi a camme piatti, progettato inizialmente per sopportare una potenza massima di 500 CV, nella configurazione che nel 1996 approderà in catena di montaggio ne eroga 350. Con il V8, la Esprit vola, schizzando da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e filando velocissima fino a 280 km/h.

Non è mai riuscita a sostituire ai vertici della gamma la 911, com’era da programma in quel di Zuffenhausen negli anni ’70, ma non per questo la Porsche 928 merita di continuare a trascorrere i suoi giorni all’ombra della ben più famosa e acclamata sorella con il motore posteriore a sbalzo. Rispetto alla quale la 928 era infinitamente meno brutale nella guida, ma anche nettamente più comoda e lussuosa. Il suo V8, per chi se n’intende, è un motore da favola e per quasi vent’anni ha scritto pagine importanti nella storia della cavallina bianca di Stoccarda, crescendo via via nella cilindrata (da 4,5 a 5,4 litri) e nella potenza (da 240 a 345 CV).

Al di là dei numeri, è un compito arduo e ingrato per chiunque provare a stabilire quale sia il V8 di Maranello migliore di tutti i tempi. Un cosa è certa: gli esperti concordano nel ritenere il 3.5 della F355 un autentico capolavoro d’ingegneria, con la sua configurazione a cinque valvole per cilindro, come le monoposto di Formula 1. Ma accanto al primo motore che ha in un certo senso legittimato anche le più “piccole” berlinette del Cavallino a fregiarsi del titolo di supercar, tra i più grandi V8 della casa non può non essere ricordato quello della Ferrari 458. È l’ultimo aspirato, e questo basta a farne un autentico monumento per gli appassionati della “vecchia scuola”.

Progettato e costruito interamente in alluminio dal reparto corse della casa, con i suoi 571 CV il motore della Mercedes SLS AMG nel 2010 in termini di potenza non aveva rivali tra i V8 di “normale” produzione. Collegato alle sole ruote posteriori da un cambio a doppia frizione a sette rapporti, questo grosso otto cilindri da ben 6,2 litri di cilindrata consentiva alla supercar della stella a tre punte prestazioni da capogiro: 3,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h e 320 km/h di velocità massima.