SPIRITO DA CORSA - L’Audi prova a trasferire nella coupé
Audi A5 lo spirito di una fra le sue vetture da competizione più estreme e desiderate. Nasce per questo motivo la serie speciale
DTM, limitata a soli 50 esemplari ed in vendita sul mercato tedesco alla cifra di 74..540 euro. Il modello si ispira alla A5 impiegata nel campionato turismo tedesco (DTM, appunto), serie nella quale corrono modelli di aspetto simile alle automobili in commercio: vi partecipano Audi, BMW e Mercedes, rispettivamente con le RS5 Coupé, M4 Coupé e C AMG Coupé. In realtà le vetture sono prototipi e vantano una meccanica dedicata, a partire dal telaio (monoscocca in fibra di carbonio)
ROSSO E NERO - L'Audi A5 DTM non introduce aggiornamenti di rilievo, ma prevede “soltanto” accorgimenti specifici: i cerchi in lega sono ampi 20 pollici e calzano pneumatici nella misura 265/30, la colorazione è Rosso Misano e sulla carrozzeria vengono applicati elementi a contrasto: la mascherina anteriore, il contorno delle prese d’aria anteriori, l’alettone posteriore e l’arco dei vetri laterali sono in nero lucido, mentre sulla fiancata è applicato il logo di Audi Sport. L’abitacolo guadagna i sedili in pelle finora riservati alla più sportiva versione RS, cuciture in Rosso Misano, la pedaliera in alluminio ed il volante multi-funzione, tagliato nella sezione inferiore per restituire una maggiore impressione di sportività.
SOLO DIESEL - L'Audi A5 DTM è disponibile soltanto con il motore 3.0 TDI, a gasolio, per cui vengono dichiarati 245 CV e 580 Nm di coppia. L’equipaggiamento tecnico viene completato dalla trazione integrale quattro e dal cambio doppia frizione a sette marce. Audi dichiara un tempo sullo 0-100 km/h di 5,9 secondi ed una velocità massima autolimitata a 250 km/h, mentre il consumo medio si attesta a 15,8 km/l. Le emissioni di CO2 restano contenute in 163 grammi al chilometro. L’Audi RS5 si è aggiudicata il campionato DTM nel 2013, guidata da Mike Rockenfeller. Nella categoria sono da sempre fortissimi i piloti tedeschi e del Nord Europa, ragion per cui, da italiani, ricordiamo con affetto e nostalgia la vittoria di Nicola Larini nel 1993. Guidava un’Alfa Romeo 155 V6.