SEMBRA UNA M4 - Attualmente la
BMW 235i M Coupé è il modello più economico (assieme alla M135i) per accedere all’esclusivo “mondo M”, quello della “Motorsport”, l’atelier dal quale escono le BMW più potenti e sportive. A prima vista sembra quasi una M4, rispetto alla quale è un po’ più piccola e meno potente, ma non difetta troppo di grinta. Si tratta di una compatta coupé a quattro posti, a trazione rigorosamente posteriore, che sotto il cofano cela un motore all’altezza della situazione (un 3.0 a sei cilindri in linea a iniezione diretta, sovralimentato con tecnologia TwinPower Turbo) e ha un raffinato cambio automatico-sequenziale a otto rapporti.
DOUBLE FACE - Come le sorelle maggiori, la BMW 235i M Coupé è una vera e propria “divoratrice di curve”: si lascia guidare con grande piacere e, con le dovute attenzioni, può essere goduta da chiunque nei percorsi stretti, dove diventa un divertente giocattolone col quale consumare le gomme a forza di drifting. Solo se la si vuole portare veramente al limite in un percorso misto-veloce, sono necessarie esperienza e malizia, anche per via della trazione posteriore. Infatti, non è proprio cosa da tutti rimetterla in linea dopo che è “partita di coda” in un curvone da oltre 180. In buona sostanza, si tratta di una vettura sincera che lascia ampio margine per le correzioni, anche se va tenuto conto che il retrotreno non resta sempre impeccabile nelle rapide variazioni di traiettoria su fondo sconnesso.
CI TENIAMO SEMPRE UN BUON MARGINE - Come capita ormai con tutte le sportive, anche in questa occasione, per sviscerare pregi e difetti della BMW 235i M e valutarne il reale potenziale in pista, l’abbiamo portata al Nürburgring. Dove, una volta tanto, l’asfalto offriva un grip decente e pure il traffico non era male. Peccato soltanto che le auto da superare le abbiamo quasi sempre incontrate a gruppi e - specie al Fuchsröre e al Brünnchen - ci abbiano penalizzato parecchio, costringendoci ad alzare il piede dall’acceleratore. Il tempo spuntato (8’18”13) è comunque buono, considerando che quando effettuiamo i test al Ring, essendo la pista aperta al pubblico ci teniamo sempre in tasca un congruo margine di sicurezza.