CAMPAGNA INIZIATA A GIUGNO - Il richiamo aveva interessato oltre 480.000 BMW, 100.000 in Corea del Nord e 380.000 in Europa. Le ragioni risiedevano in una anomalia all’impianto di climatizzazione. A quanto si è appreso, nel sistema di ricircolo del gas di scarico, gestito dalla valvola EGR, era stata rilevata una perdita di glicole (il liquido refrigerante) che, ad alte temperature e con la commistione con olio e carbonio, avrebbe potuto generare una fiamma e provocare un incendio. È emerso che si trattava di vetture equipaggiate con motori diesel quattro cilindri e sei cilindri; non sono stati forniti ulteriori dettagli. La casa automobilistica aveva sottoposto a richiamo i 4 cilindri prodotti tra aprile 2015 e settembre 2016 e i sei cilindri prodotti tra luglio 2012 e giugno 2015.
L’ESTENSIONE PRECAUZIONALE - A seguito di questi episodi, la BMW ha avviato una serie di approfondite indagini al fine di verificare se lo stesso difetto potesse affliggere ulteriori modelli, rilevando che alcuni di essi non erano stati inclusi nella campagna estiva. Ancorché non sia stato riscontrata la sussistenza di un rischio significativo di incendio, ed in via del tutto precauzionale, l’azienda ha esteso il richiamo a ulteriori 1,6 milioni di auto prodotte da agosto 2010 ad agosto 2017.