2013-2023, IL CONFRONTO - Di recente abbiamo vissuto momenti bui, dovuti alla pandemia da Covid, alla guerra in Ucraina, all’inflazione galoppante: eventi che hanno impattato pesantemente, insieme alla carenza di microchip, anche sul settore dell’auto. Oggi, però, in Italia si notano segni di vitalità. Le immatricolazioni vanno piuttosto bene, e c’è quasi da non crederci visto che tutto sembra studiato per dissuadere dall’acquisto: dai prezzi alle stelle ai dubbi sul tipo di vettura da scegliere (a benzina, diesel, ibrida o elettrica). Eh sì, è un periodo di incertezza, dovuto alle tante trasformazioni che hanno cambiato (e continueranno a cambiare) il settore.
LE AUTO PIÙ VENDUTE IN ITALIA NEL 2013 | ||
1 | Fiat Panda | 94.828 |
2 | Fiat Punto | 60.292 |
3 | Lancia Ypsilon | 42.884 |
4 | Fiat 500 | 39.584 |
5 | Fiat 500L | 25.465 |
6 | Volkswagen Golf | 31.059 |
7 | Renault Clio | 31.014 |
8 | Citroen C3 | 30.346 |
9 | Ford Fiesta | 30.319 |
10 | Volkswagen Polo | 29.414 |
CRESCONO LE IMMATRICOLAZIONI - 1.455.271 auto vendute da gennaio a novembre 2023: un numero ancora inferiore ai periodi pre-Covid ma ben superiore (+ 19,85%) rispetto ai primi undici mesi del 2013 (erano state targate 1.214.237 vetture nuove).
MENO AUTO ITALIANE - Nel 2013, i costruttori di casa nostra coprivano il 28,35% delle vendite; nel 2023, solo il 18,26%. Netto calo per la Fiat (dal 21,51 all’11,27%), la Lancia e l’Alfa Romeo; crescono solo i marchi di lusso (Ferrari, Lamborghini e Maserati).
LE AUTO PIÙ VENDUTE IN ITALIA NEL 2023 | ||
1 | Fiat Panda | 95.633 |
2 | Dacia Sandero | 46.138 |
3 | Lancia Ypsilon | 41.884 |
4 | Toyota Yaris Cross | 32.400 |
5 | Fiat 500 | 31.613 |
6 | Volkswagen T-Cross | 29.479 |
7 | Dacia Duster | 28.560 |
8 | Ford Puma | 28.560 |
9 | Citroen C3 | 28.335 |
10 | Jeep Renegade | 27.950 |
SEMPRE PIÙ SUV - Crossover e suv a due o a quattro ruote motrici incidono per il 57,10% sulle vendite totali di auto in Italia; un abisso rispetto a dieci anni fa, quando erano scelte soltanto dal 18,34% degli italiani che cercava una vettura nuova.
PRATICITÀ? SÌ, MA NON BASTA PIÙ - Le multispazio, e più ancora le monovolume, stanno sparendo dai listini e non piacciono più (1,7% di quota di mercato nel 2023 contro il 13,83% del 2013). Oggi, chi vuole lo spazio cerca anche lo stile da suv.
2013 | 2023 | |
30,8% | BENZINA | 28,1% |
54% | DIESEL | 17,9% |
8,9% | GPL | 9,1% |
5,2% | METANO | 0,1% |
1,1% | IBRIDE | 40,7% |
0,1% | ELETTRICHE | 4,1% |
FINE DI UN MONOPOLIO - Nel 2013 i primi cinque posti della classifica delle immatricolazioni erano occupati da auto di case italiane e non c’era nessuna crossover nelle prime dieci posizioni. Nel 2023, in “top ten” troviamo solo tre modelli “nostrani” e ben cinque vetture “rialzate”. Dieci anni fa, otto modelli avevano un prezzo di partenza inferiore a 15.000 euro. Oggi solo la Dacia Sandero resta sotto questa soglia, mentre la Ford Puma, la Jeep Renegade e la Toyota Yaris Cross superano addirittura quota 25.000 euro. L’inflazione ha avuto un ruolo fondamentale, ma le case non hanno certo la mano leggera sui prezzi delle auto più di moda, le crossover.
TANTE IBRIDE? SÌ, MA “LEGGERE” - Complici i severi blocchi del traffico, molti automobilisti hanno rinunciato a comprare un’auto diesel nuova; quelle solo a benzina tengono, ma in vetta alla classifica oggi ci sono le ibride. Va detto, però, che nel 65% dei casi si tratta di mild hybrid, in cui la parte elettrica ha un ruolo minimo; il 24% sono “full” e solo l’11% plug-in. Le vendite di elettriche (come la BMW i4) sono cresciute molto, ma la quota resta bassa in rapporto alla media europea (14,2%). Le auto a Gpl continuano a essere molto apprezzate da chi vuole risparmiare. Dieci anni fa Lancia e Fiat occupavano i primi posti nella classifica delle “gassate” mentre oggi troviamo in vetta la Dacia e la Renault. Le auto a metano hanno fatto registrare un grosso calo nelle vendite nonostante il ritorno alla normalità dei prezzi alla pompa. Il motivo? Sono in via di estinzione. Nel 2013 ce n’erano 20, ora meno di 10 (tutte del gruppo Volkswagen).
TANTI I DEBUTTI - Il nostro listino è cresciuto molto negli ultimi dieci anni: 68 case invece delle 54 del 2013. Tra le nuove arrivate segnaliamo gli ottimi risultati della MG: rinata grazie ai cinesi, oggi vende più dell’Alfa Romeo. La storica azienda britannica è fallita nel 2005 ma il marchio, acquistato dalla Nanjing e rilanciato dalla Saic, è tornato nel 2021 con modelli a benzina, ibridi plugin o elettrici dal buon rapporto qualità/prezzo. Un altro esempio di successo è quello della Cupra, la cui sede è ad Abrera, vicino a Barcellona. Nato nel 2018 come marchio sportivo della Seat, nel 2023 (grazie alla Formentor) lo ha addirittura superato nelle immatricolazioni in Italia. Diverso il discorso della DS, il marchio di lusso della Citroën: numeri in salita, ma ancora bassi.
Degni di nota sono anche i cinesi della Geely: proprietari della Volvo dal 2010 e della Lotus dal 2017, hanno lanciato da noi la Polestar, entrata in listino nel 2023 e specializzata in veicoli elettrici, nonché la Lynk & Co. Arrivata nel 2021, si è distinta per la formula dell’abbonamento tutto incluso, scelta dal 90% dei clienti. Prevede zero anticipo, 600 euro al mese e la possibilità di recedere con un breve preavviso. Uno solo il modello: la 01, una crossover ibrida plug-in.
CHI SALE E CHI SCENDE
DR (+5439%)
Nel 2013, l’azienda che vende auto cinesi modificandole in Molise ne immatricolava meno di 40 al mese; a fine 2023 oltre 2.130. Ha in gamma cinque crossover (la meno costosa è la 3.0) e una citycar elettrica. E ha fatto nascere altri marchi: Evo su tutti.
JEEP (+1158%)
Dieci anni fa la casa statunitense era già nell’orbita della Fiat, ma aveva modelli datati. Ora è stabilmente nella “top ten” delle immatricolazioni (grazie soprattutto alla compatta Renegade) e va forte tra le ibride plug-in con la Compass. E i numeri sono destinati a salire con la piccola crossover Avenger offerta nelle versioni a benzina, mild hybrid ed elettriche.
DACIA (+227%)
Con i prezzi delle auto e il costo della vita alle stelle, i suoi modelli (moderni ma economici anche da usare, grazie al Gpl) sono sempre più apprezzati. Nel 2022 è arrivato lo storico sorpasso sulla casa madre Renault e oggi è al quarto posto nelle vendite, con la Sandero e la crossover Duster tra le prime dieci.
SKODA (+215%)
Ottiene questi numeri pur senza avere modelli fra i primi 50. Il successo è distribuito: la Octavia Wagon, pur essendo la famigliare più acquistata in Italia, incide solo per il 22% sul totale delle vendite della casa ceca.
SUZUKI (+158%)
La scelta di puntare tutto sull’ibrido dal 2020 ha contribuito alla crescita della casa giapponese: oggi ha una gamma di auto mild, full e plug-in hybrid che non costano troppo. Il modello più venduto in Italia, la Ignis, è una citycar assai spaziosa, pratica (ha il divano scorrevole) e anche 4x4.
ALFA ROMEO (-14%)
Era più facile “fare i numeri” dieci anni fa, quando c’erano la piccola MiTo e la Giulietta (quest’ultima incideva per il 73%); la Giulia e la Stelvio di oggi sono auto molto valide, ma non di massa. La Tonale contribuirà a incrementare le vendite, ma soprattutto lo farà la crossover Junior, in arrivo nelle concessionarie.
LANCIA (-21%)
La Ypsilon ha venduto all’incirca come nel 2013, ma allora c’erano molti altri modelli (Musa, Delta e Thema fra gli altri). E la situazione è destinata a cambiare. La Ypsilon è disponibile in una nuova e più raffinata generazione e nei prossimi anni sarà affiancata da altre vetture: la media Delta e la più grande Gamma.
NISSAN (-21%)
Nel 2013, la casa giapponese vendeva più della Mercedes e della BMW. Oggi come allora a fare da traino c’è la Qashqai, ma, complice la concorrenza agguerrita, la terza serie vende il 18% in meno rispetto a dieci anni fa. L’addio alla piccola Micra ha portato un altro calo, quasi tutto compensato, però, da auto di categoria superiore: Juke e X-Trail in primis.
OPEL (-35%)
Grazie Corsa, potrebbe dire la casa tedesca: l’utilitaria va meglio di dieci anni fa, ma oggi incide addirittura per il 52% sul totale delle vendite. Che nel 2013 erano meglio distribuite: la Corsa e l’Astra erano le bestseller e insieme rappresentavano soltanto il 48% delle immatricolazioni.
FIAT (-37%)
Nel 2020, la 500 elettrica ha svecchiato un marchio che non lanciava modelli nuovi dalla Tipo del 2016, ma rimane un’auto di nicchia. La svolta dovrebbe arrivare con la recente crossover 600, anche mild hybrid.