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Com’è cambiato il mercato dell’auto negli ultimi 10 anni

Pubblicato 03 luglio 2024

I numeri ci aiutano a fare il punto sul settore dell’auto in Italia nel periodo 2013-2023 e svelano come tante cose siano cambiate.

Com’è cambiato il mercato dell’auto negli ultimi 10 anni

2013-2023, IL CONFRONTO - Di recente abbiamo vissuto momenti bui, dovuti alla pandemia da Covid, alla guerra in Ucraina, all’inflazione galoppante: eventi che hanno impattato pesantemente, insieme alla carenza di microchip, anche sul settore dell’auto. Oggi, però, in Italia si notano segni di vitalità. Le immatricolazioni vanno piuttosto bene, e c’è quasi da non crederci visto che tutto sembra studiato per dissuadere dall’acquisto: dai prezzi alle stelle ai dubbi sul tipo di vettura da scegliere (a benzina, diesel, ibrida o elettrica). Eh sì, è un periodo di incertezza, dovuto alle tante trasformazioni che hanno cambiato (e continueranno a cambiare) il settore.

LE AUTO PIÙ VENDUTE IN ITALIA NEL 2013
1 Fiat Panda 94.828
2 Fiat Punto 60.292
3 Lancia Ypsilon 42.884
4 Fiat 500 39.584
5 Fiat 500L 25.465
6 Volkswagen Golf 31.059
7 Renault Clio 31.014
8 Citroen C3 30.346
9 Ford Fiesta 30.319
10 Volkswagen Polo 29.414


CRESCONO LE IMMATRICOLAZIONI - 1.455.271 auto vendute da gennaio a novembre 2023: un numero ancora inferiore ai periodi pre-Covid ma ben superiore (+ 19,85%) rispetto ai primi undici mesi del 2013 (erano state targate 1.214.237 vetture nuove). 

MENO AUTO ITALIANE - Nel 2013, i costruttori di casa nostra coprivano il 28,35% delle vendite; nel 2023, solo il 18,26%. Netto calo per la Fiat (dal 21,51 all’11,27%), la Lancia e l’Alfa Romeo; crescono solo i marchi di lusso (Ferrari, Lamborghini e Maserati).

LE AUTO PIÙ VENDUTE IN ITALIA NEL 2023
1 Fiat Panda 95.633
2 Dacia Sandero 46.138
3 Lancia Ypsilon 41.884
4 Toyota Yaris Cross 32.400
5 Fiat 500 31.613
6 Volkswagen T-Cross 29.479
7 Dacia Duster 28.560
8 Ford Puma 28.560
9 Citroen C3 28.335
10 Jeep Renegade 27.950


SEMPRE PIÙ SUV - Crossover e suv a due o a quattro ruote motrici incidono per il 57,10% sulle vendite totali di auto in Italia; un abisso rispetto a dieci anni fa, quando erano scelte soltanto dal 18,34% degli italiani che cercava una vettura nuova.

PRATICITÀ? SÌ, MA NON BASTA PIÙ - Le multispazio, e più ancora le monovolume, stanno sparendo dai listini e non piacciono più (1,7% di quota di mercato nel 2023 contro il 13,83% del 2013). Oggi, chi vuole lo spazio cerca anche lo stile da suv.

2013   2023
30,8% BENZINA 28,1%
54% DIESEL 17,9%
8,9% GPL 9,1%
5,2% METANO 0,1%
1,1% IBRIDE 40,7%
0,1% ELETTRICHE 4,1%


FINE DI UN MONOPOLIO - Nel 2013 i primi cinque posti della classifica delle immatricolazioni erano occupati da auto di case italiane e non c’era nessuna crossover nelle prime dieci posizioni. Nel 2023, in “top ten” troviamo solo tre modelli “nostrani” e ben cinque vetture “rialzate”. Dieci anni fa, otto modelli avevano un prezzo di partenza inferiore a 15.000 euro. Oggi solo la Dacia Sandero resta sotto questa soglia, mentre la Ford Puma, la Jeep Renegade e la Toyota Yaris Cross superano addirittura quota 25.000 euro. L’inflazione ha avuto un ruolo fondamentale, ma le case non hanno certo la mano leggera sui prezzi delle auto più di moda, le crossover.

TANTE IBRIDE? SÌ, MA “LEGGERE” - Complici i severi blocchi del traffico, molti automobilisti hanno rinunciato a comprare un’auto diesel nuova; quelle solo a benzina tengono, ma in vetta alla classifica oggi ci sono le ibride. Va detto, però, che nel 65% dei casi si tratta di mild hybrid, in cui la parte elettrica ha un ruolo minimo; il 24% sono “full” e solo l’11% plug-in. Le vendite di elettriche (come la BMW i4) sono cresciute molto, ma la quota resta bassa in rapporto alla media europea (14,2%). Le auto a Gpl continuano a essere molto apprezzate da chi vuole risparmiare. Dieci anni fa Lancia e Fiat occupavano i primi posti nella classifica delle “gassate” mentre oggi troviamo in vetta la Dacia e la Renault. Le auto a metano hanno fatto registrare un grosso calo nelle vendite nonostante il ritorno alla normalità dei prezzi alla pompa. Il motivo? Sono in via di estinzione. Nel 2013 ce n’erano 20, ora meno di 10 (tutte del gruppo Volkswagen).

TANTI I DEBUTTI - Il nostro listino è cresciuto molto negli ultimi dieci anni: 68 case invece delle 54 del 2013. Tra le nuove arrivate segnaliamo gli ottimi risultati della MG: rinata grazie ai cinesi, oggi vende più dell’Alfa Romeo. La storica azienda britannica è fallita nel 2005 ma il marchio, acquistato dalla Nanjing e rilanciato dalla Saic, è tornato nel 2021 con modelli a benzina, ibridi plugin o elettrici dal buon rapporto qualità/prezzo. Un altro esempio di successo è quello della Cupra, la cui sede è ad Abrera, vicino a Barcellona. Nato nel 2018 come marchio sportivo della Seat, nel 2023 (grazie alla Formentor) lo ha addirittura superato nelle immatricolazioni in Italia. Diverso il discorso della DS, il marchio di lusso della Citroën: numeri in salita, ma ancora bassi.

Degni di nota sono anche i cinesi della Geely: proprietari della Volvo dal 2010 e della Lotus dal 2017, hanno lanciato da noi la Polestar, entrata in listino nel 2023 e specializzata in veicoli elettrici, nonché la Lynk & Co. Arrivata nel 2021, si è distinta per la formula dell’abbonamento tutto incluso, scelta dal 90% dei clienti. Prevede zero anticipo, 600 euro al mese e la possibilità di recedere con un breve preavviso. Uno solo il modello: la 01, una crossover ibrida plug-in.

CHI SALE E CHI SCENDE

DR (+5439%)

Nel 2013, l’azienda che vende auto cinesi modificandole in Molise ne immatricolava meno di 40 al mese; a fine 2023 oltre 2.130. Ha in gamma cinque crossover (la meno costosa è la 3.0) e una citycar elettrica. E ha fatto nascere altri marchi: Evo su tutti.

JEEP (+1158%)
Dieci anni fa la casa statunitense era già nell’orbita della Fiat, ma aveva modelli datati. Ora è stabilmente nella “top ten” delle immatricolazioni (grazie soprattutto alla compatta Renegade) e va forte tra le ibride plug-in con la Compass. E i numeri sono destinati a salire con la piccola crossover Avenger offerta nelle versioni a benzina, mild hybrid ed elettriche.

DACIA (+227%)

Con i prezzi delle auto e il costo della vita alle stelle, i suoi modelli (moderni ma economici anche da usare, grazie al Gpl) sono sempre più apprezzati. Nel 2022 è arrivato lo storico sorpasso sulla casa madre Renault e oggi è al quarto posto nelle vendite, con la Sandero e la crossover Duster tra le prime dieci.

SKODA (+215%)
Ottiene questi numeri pur senza avere modelli fra i primi 50. Il successo è distribuito: la Octavia Wagon, pur essendo la famigliare più acquistata in Italia, incide solo per il 22% sul totale delle vendite della casa ceca.

SUZUKI (+158%)

La scelta di puntare tutto sull’ibrido dal 2020 ha contribuito alla crescita della casa giapponese: oggi ha una gamma di auto mild, full e plug-in hybrid che non costano troppo. Il modello più venduto in Italia, la Ignis, è una citycar assai spaziosa, pratica (ha il divano scorrevole) e anche 4x4.

ALFA ROMEO (-14%)
Era più facile “fare i numeri” dieci anni fa, quando c’erano la piccola MiTo e la Giulietta (quest’ultima incideva per il 73%); la Giulia e la Stelvio di oggi sono auto molto valide, ma non di massa. La Tonale contribuirà a incrementare le vendite, ma soprattutto lo farà la crossover Junior, in arrivo nelle concessionarie.

LANCIA (-21%)

La Ypsilon ha venduto all’incirca come nel 2013, ma allora c’erano molti altri modelli (Musa, Delta e Thema fra gli altri). E la situazione è destinata a cambiare. La Ypsilon è disponibile in una nuova e più raffinata generazione e nei prossimi anni sarà affiancata da altre vetture: la media Delta e la più grande Gamma.

NISSAN (-21%)
Nel 2013, la casa giapponese vendeva più della Mercedes e della BMW. Oggi come allora a fare da traino c’è la Qashqai, ma, complice la concorrenza agguerrita, la terza serie vende il 18% in meno rispetto a dieci anni fa. L’addio alla piccola Micra ha portato un altro calo, quasi tutto compensato, però, da auto di categoria superiore: Juke e X-Trail in primis.

OPEL (-35%)

Grazie Corsa, potrebbe dire la casa tedesca: l’utilitaria va meglio di dieci anni fa, ma oggi incide addirittura per il 52% sul totale delle vendite. Che nel 2013 erano meglio distribuite: la Corsa e l’Astra erano le bestseller e insieme rappresentavano soltanto il 48% delle immatricolazioni.

FIAT (-37%)
Nel 2020, la 500 elettrica ha svecchiato un marchio che non lanciava modelli nuovi dalla Tipo del 2016, ma rimane un’auto di nicchia. La svolta dovrebbe arrivare con la recente crossover 600, anche mild hybrid.



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Ritratto di forfEit
3 luglio 2024 - 16:19
Oh no.... Mo' ci toccherà di nuovo spiegare (a vuoto un'altra volta?) che le ibride un po' tutte e in particolare le mhev (ossia il 65% di quel 40.7%) sono mooolto ice e poco (o meglio nulla) bev :) :facepalm :(
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:53
Aspetto quando segheranno del tutto la categoria... tutt'al più posso capire classificare a parte le plugin, ma mild e full le vedo presto accorpate ai benzina (o ai diesel, a seconda)
Ritratto di pierfra.delsignore
4 luglio 2024 - 12:25
4
Mild non sono ibride, lo sono per modo di dire, full lo sono in toto, non c'è praticamente differenza con una plugin, se la usi in modalità eco o sport. Mai guidate vero.. L'unica differenza anche a logica di funzionamento è in modalità EV Ibrida Full dura 1-5 km ibrida plugin ne fa 30-40, ma in tutte le altre modalità la logica è la stessa in eco entra il più possibile in azione la parte elettrica, in sport in due motori danno il massimo sacrificando in consumi e ricaricando con il termico la batteria quando non si frena a lungo. Il normal è una via di mezzo, più vicina all'Eco. Guidatele le auto e poi capirete come funzionano.
Ritratto di giocchan
4 luglio 2024 - 14:33
Pierfra, tra full e plugin c'è l'enorme differenza che le plugin puoi ricaricarle direttamente in garage... non è solo una full con la batteria molto più grande. Per assurdo, uno potrebbe comprare una plugin, farci ogni giorno max 30-40km, e poi rivenderla dopo 20 anni col motore termico immacolato (o quasi).
Ritratto di pierfra.delsignore
5 luglio 2024 - 15:58
4
In teoria è così ma poi in pratica tutti la usano come delle full con una miglior batteria per carità, quindi minori consumi e minori emissioni non lo nascondo ma non come una elettrica per i brevi tratti.
Ritratto di Volpe bianca
3 luglio 2024 - 16:20
Nel 2013 al secondo posto Fiat Punto, nel 2023 al secondo posto Dacia Sandero. Bravissimi.
Ritratto di forfEit
3 luglio 2024 - 16:23
E' che le segmento B non tiran... Ah no, la prossima Panda di fatto lo sarà (B), e pure la nuova Ypsilon (rimanendo sul solo versante "ITA" del gruppo) :)
Ritratto di Gordo88
3 luglio 2024 - 20:47
1
+1000
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:54
Una roba impensabile... Punto ha sempre venduto tantissimo
Ritratto di Al Volant
3 luglio 2024 - 16:47
Beh, io avrei menzionato anche il 2007.. Anno dei record assoluti. 2493000 auto vendute, di cui più di 600mila solo fiat.
Ritratto di Flynn
3 luglio 2024 - 17:01
Tho' 4 marchi del Gruppissimo in netto calo. Che curiosa coincidenza.
Ritratto di Miti
7 luglio 2024 - 02:00
1
Io ho una domanda...o una domandona... Nel 2013 pedarali c'era ???
Ritratto di Lorenz99
3 luglio 2024 - 17:32
RISCONTRARE FLOP TOTALE DI STELLANTIS E BOOM DI CINESI É NORMALE, VISTO CHE IL PRIMO NON LANCIA NUOVI MODELLI E GLI ATRI INVESTONO. È ASSOLUTAMENTE INSPIEGABILE IL FATTO CHE IL MERCATO GPL NONOSTANTE SIA LIEVEMENTE AUMENTATO,SIA STATO PRATICAMENTE ABBANDONATO DA TUTTI (HYUNDAY,FIAT,FORD,OPEL,NISSAN,PEUGEOT) REGALANDO UN MONOPOLIO A DACIA. ALLA FINE TRA DACIA E CINESI SI RIESCONO A FARE ANCORA NUMERI. QASHQAI PRATICAMENTE VITTIMA DELLA MANCANZA DIESEL. JEEP É CRESCIUTA RELATIVAMENTE, È PASSATA DA GROSSI FUORISTRADA( CHE TUTT'ORA SONO DI NICCHIA) AD UTILITARIE SUV,FA UN ALTRO MESTIERE. INVECE CON ALFA,QUESTO STESSO DISCORSO NON HA FUNZIONATO CON MITO, EVIDENTEMENTE ALLA GENTE NON PIACE IL BRAND.E LA STORIA E LA TECNICA DI RIFERIMENTO SONO RITENUTI IRRILEVANTI. INSOMMA TUTTO LASCIA PRONOSTCARE CHE I CINESI AVRANNO SUCCESSO, BASTA DARE ALLA GENTE SUV,TABLET,LUCINI E STILE APPARISCENTE, POI SOSPENSIONI, MECCANICA, TRAZIONE, AFFIDABILITÀ, PESO NON CONTA. ARRIVEDERCI AL 2033 PER SAPERE SE RENAULT E STELLANTIS ESISTERANNO ANCORA, O SARANNONSTATE ACQUISITE DA DR E BYD.
Ritratto di Magic Elia
3 luglio 2024 - 18:58
È stato bello leggere questo articolo. Praticamente nel tempo sono cresciuti i marchi,sono saliti i prezzi,saliti in classifica i suv e le auto italiane sono scese in classifica.(Capisco che le monovolumi siano in via di estinzione,sono orribili)
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:56
Vero, articolo molto interessante. +1 per la redazione!
Ritratto di 19andrea81
4 luglio 2024 - 09:28
E vero,le monovolumi sono orribili, meglio comprare un SUV/crossover FWD che consuma di più, con interni meno pratici e bagaglio più piccolo. Importante è avere il SUV con cerchi da 22 e sospensioni sport
Ritratto di Lorenzoagasolio
5 luglio 2024 - 12:10
è vero sono orribili, ma praticatene sono furgoni vetrati, quindi praticissimi a chi serve tanto spazio.
Ritratto di otttoz
3 luglio 2024 - 20:21
si inseguiva,saggiamente, il cx, tanto che citroen aveva un modello con quella sigla poi si son preferiti i bidoni camionabili...
Ritratto di Oxygenerator
3 luglio 2024 - 20:47
Direi che Fiat non si può lamentare degli italiani. Che nonostante le schifezze proposte, hanno supportato, inutilmente il brand, comprando più panda che pane. Non si può dire il contrario. 4 marchi di stellantis in negativo. Che la gente cominci a vedere i limiti di stellantis ? A mio avviso no. È solo una questione di prezzi.
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:57
Grande Panda, C3, "e derivati" (C3 Aircross, Frontera, ecc...) sono destinate a fare numeri. Non so quanto margine garantiscano a Tavares, ma sicuramente venderanno tanto.
Ritratto di Kappa18
4 luglio 2024 - 02:35
A mio avviso Stellantis paga anche il fatto di montare quel 3 cilindri ovunque e di avere ancora la cinghia in bagno d'olio su diversi modelli, le voci girano, i clienti si allontanano.
Ritratto di Road Runner Superbird
4 luglio 2024 - 09:58
Concordo, sarà da annoverare tra quei grossi problemi di progettazione che affossano le aziende.
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:43
Diesel, dal 54% al 18%... sembra un passato lontano quando il diesel era ovunque, invece sono passati solo 10 anni
Ritratto di TDI_Power
4 luglio 2024 - 09:19
L'italiano medio si lascia influenzare dalla propaganda senza usare il cervello l' analfabetismo funzionale in questo paese è ai massimi liveli e l'abbiamo visto durante la pandemenza. Prima si martella sul Diesel e comprano tutti diesel adesso si "martella" sull'elettrico Green bello e buono e tutti su pseudo lavatrici a pilette e frullini benza
Ritratto di pierfra.delsignore
4 luglio 2024 - 12:29
4
Era una follia che non doveva mai nascere il diesel è sempre stato a seconda dei paesi tra il 10-15% la ritendo una motorizzazione ottima, ma per una nicchia di mercato, i grandi viaggiatori, chi macina km in autostrada. Un 2.0 Tdi è ottimo per chi fa almeno 20.000 km anno prettamente in autostrada, non un 1.4 JTD per chi fa 8.000 km in città quasi tutti al massimo
Ritratto di giocchan
4 luglio 2024 - 15:33
Se devo essere sincero, attualmente non consiglierei il diesel nemmeno a chi fa tanta autostrada. A conti fatti, col GPL si risparmia (tanto) in tutti i casi d'uso. In Italia abbiamo la fortuna di avere una rete di distribuzione del GPL molto capillare... dovremmo farci furbi e usarla...
Ritratto di Tistiro
5 luglio 2024 - 07:49
Io il 1.3 tdi l ho avuto. Fenomenale come frullino tuttofare. Andava benissimo, consumava pochissimo, affidabilissimo (almeno nel mio caso) e andava bene ovunque dalla città alla montagna all autostrada. Sinceramente ne ho la balle piene di sentire che uno che prende un diesel è un retrogrado. Ne hanno venduti milioni, chissà perché. E l offerta alternativa era ampia. Eppure piaceeva e vendeva. La legge lo permetteva, le case producevano e la gente comprava al giusto prezzo. Ora invece....
Ritratto di pierfra.delsignore
5 luglio 2024 - 16:01
4
Chissà perché lo permetteva perché hanno truccato i dati sulle emissioni, avvelenando le città, una marea di persone poi da veri criminali ambientali rimuoveva FAP ed EGR perché nell'utilizzo cittadino questi motori che mai avrebbero dovuto nascere davano un sacco di problemi e si intasavano e ancora ne vedi in giro che fumano come ciminiere che manco l'auto storica che ho ed ha 52 anni quando non la metto in moto da 3 settimana fa un fumo del genere, nel caso mi preoccuperei subito a farla carburare, certe auto dovrebbero finire immediatamente sotto la pressa. PS ho avuto una auto diesel per oltre 12 anni, ottima auto, ma era un 2.0 il centro delle città lo vedeva 1 volta ogni 3-4 anni ed il primo anno ha fatto 46.000 km.
Ritratto di BZ808
3 luglio 2024 - 23:48
Troppo scontato dire che è cambiato in peggio...
Ritratto di giocchan
3 luglio 2024 - 23:50
"l’azienda che vende auto cinesi modificandole in Molise" standing ovation
Ritratto di TDI_Power
4 luglio 2024 - 09:09
eeeh ma sono MAde in Molise
Ritratto di ilariovs
4 luglio 2024 - 08:22
Diesel in picchiata dal 50% al 15%. BEV dallo 0,1% al 3,9%. Ibride volate e noi "cittadini" ringraziamo. Si può fare di più. Lo avevo accennato in altro thread il disel ormai è una motorizzazione da forum, purtroppo non da concessionario. E Questo ne decreterà il crollo intorno al 10%. Buono, meno fumo e più arrosto.
Ritratto di TDI_Power
4 luglio 2024 - 09:12
Finalmente Il Diesel viene acquistato solo da chi se ne intende di auto e chi percorre molti km in autostrada e montagna e lo sfrutta così nel modo migliore, tutti gli altri possono anche usare pandino 3 cilindri benza
Ritratto di giocchan
4 luglio 2024 - 10:16
Sarebbe dovuto essere sempre così. Detto questo, se vediamo il costo al km, il gpl costa meno in tutte le condizioni d'uso. Faccio veramente fatica a trovare ancora un'uso per il diesel: in città distributori gpl non ce ne sono, ma in città rispetto a un diesel è molto meglio una ibrida (fap, ecc ecc)... mentre in autostrada i distributori di gpl non mancano...
Ritratto di ilariovs
4 luglio 2024 - 15:17
Il GPL 30/40/50.000 Km/anno NON te li fa. Quello è il target del diesel oggi, dai 25.000 Km/anno a salire uso prevalente autostrada o superstrada.
Ritratto di ilariovs
4 luglio 2024 - 15:14
In autostrada SI, senza dubbio per chi fa tanta autostrada (e dai 15000 Km a salire in autostrada) allora SI. Montagna è regno delle BEV senzadubbiamente.
Ritratto di preda
4 luglio 2024 - 08:56
la fiat ha pagato scelte sbagliate, forse non gli interessava piu investire nel settore auto. Adesso sono tutte francesi e il declino aumentera' fino all'estinzione totale. Fra 10 anni nessuno si ricordera' piu di fiat, e lancia, forse qualche alfa, non di certo la peugeot milano o come si chiama adesso, junior
Ritratto di TDI_Power
4 luglio 2024 - 09:26
Finalmente il Diesel ha trovato la sua giusta dimensione, non viene più maltrattato dalla sciura Brambilla una volta a settimana per andare all'Esselunga a 5 km da casa. Adesso Il Diesel lo comprano solo gli intenditori, quelli che lo sfruttano nel modo migliore, io faccio 40mila km all'anno fra autostrade e montagna non mi sognerei mai di guidare un "accrocchio" composto da lavatrice a pilette e frullino benza che costa come il mio 2.0 TDI 200cv da 1000km con un pieno
Ritratto di IloveDR
4 luglio 2024 - 09:51
3
in questo post si possono ammirare tutti gli errori, dal punto di vista dell'auto "italiana", dell'ex Ad di FCA il Sergio, persona che ho sempre criticato e sempre criticherò...certo dall'altra parte ha fatto sempre gli interessi della proprietà e degli azionisti e per una favorevole situazione del mercato americano dei nord e sud americani...tanti clienti di Fiat Lancia e Alfa gli ha trasportati su Jeep, il marchio che offriva i tanto ambiti Suv, se negli USA Jeep è un marchio popolare, in Italia e in Brasile lo vendeva come Premium, bravo lui, fesso chi le acquistava...in quegli anni bisognava già pensare al futuro a zero emissioni, ma non hanno investito un euro a proposito e oggi si trovano schiacciati dai cinesi e da Tesla e per salvare la baracca si inventano le neutralità tecnologiche, imbrattano tutti i media e i social di odio verso la mobilità elettrica...nel mondo reale, al bar, fra amici, ho provato a fare qualche discorso da pro-elettrico, ma sono stato messo a tacere dagli altri in modo quasi aggressivo, meglio scrivere qui sul blog di questi argomenti...tanto odio, per colpa di sergio...10 anni passati invano!
Ritratto di Alsolotermico
4 luglio 2024 - 13:42
Certo che non fare una nuova erede della Punto.. è stato un grosso errore da parte di ex FCA. Auto che dominava nella classifica del nostro mercato.. mentre ora è dominato dalla Dacia Sandero e Citroen C3.
Ritratto di Ilmarchesino
4 luglio 2024 - 13:44
3
La.panda è sempre.in testa. Anche nella classifica del 2033 ci sarà sempre lei. Ma avete notato che nella top ten come allora e come adesso ci sono solo utilitarie??
Ritratto di Citty75
4 luglio 2024 - 14:57
credo che sia così in Italia dagli anni 70. se cerchi in rete qualcuno ha raccolto tutti i dati di vendita pubblicati da 4R da fine anni 60 ad inizio 2000. Nei primi posti sempre e solo utilitarie. Che poi alla fine ci sta anche.
Ritratto di Ilmarchesino
4 luglio 2024 - 16:20
3
Farò anche io questa ricerca.ma la cosa che salta al icchioy e che nn si vedono elettriche un top 5,
Ritratto di probus78
4 luglio 2024 - 15:36
Solo utilitarie 10 anni fa mentre adesso 5 delle prime 10 sono crossover ben più costosi. Si vede che a dispetto delle lamentele gli italici si stanno arricchendo...
Ritratto di lovedrive
4 luglio 2024 - 21:34
leggendo l'articolo hai ragione. tutti e lamentarsi e poi comprano macchine costose.
Ritratto di giuliog02
5 luglio 2024 - 12:17
x probus78 e ilmarchesino Nel 2023 l'auto più venduta nel mondo è stata la Tesla Model Y, la seconda la Toyota RAV 4, la terza la Honda CR-V. Vedasi articolo in alVolante.it. Questo sta ad evidenziare quanto sia diverso il mercato italiano, anche in termini di acquisto di BEV, e di Full Hybrid e di Hybrid Plug-in.
Ritratto di probus78
5 luglio 2024 - 21:27
Concordo che sia diverso dai mercati più ricchi, Usa Germania o Regno Unito ad esempio. Però confrontando le vendite di oggi con quelle di 10 anni fa sembra che negli ultimi 10 anni Italia abbia un po' recuperato. E infatti come incremento Pil pare che negli ultimi 10 anni tra i Paesi del g7 solo Usa sia andato meglio di noi. Certo partivamo dal basso ma ... Meglio che niente.
Ritratto di giuliog02
6 luglio 2024 - 17:50
Da almeno 20 - 25 anni è in corso un enorme cambiamento nel potere d'acquisto nel nostro paese, fenomeno chiaramente acceleratosi nell'ultimo decennio. In sintesi: i due quintili meno forti economicamente hanno perso potere d'acquisto e non sono più in grado di cambiare l'auto vecchia con una nuova, e se la cambiano scendono di segmento. Per contro la ricchezza prodotta è andata soprattutto ai due quintili superiori, quindi gli appartenenti a detti quintili cambiano spesso l'auto, anche aumentando il segmento di appartenenza. Soprattutto la 2a auto di famiglia da piccola vettura, in genere, si è trasformata in un SUV di segmento B/C, o in una vettura di segmento C. A mio avviso così è interpretabile la variazione del mix del nostro mercato delle nuove immatricolazioni.
Ritratto di AZ
5 luglio 2024 - 16:12
Hanno tolto le monovolume dai listini, non è che la gente non le apprezzi.